30 luglio 2007
Telese, un sogno lungo 40 anni
Aldo Maturo

 

 

Forse capita a tutti di cercare le cose che non hai più, non perché sono necessariamente più belle, ma perché hanno segnato una parte della tua vita.    

Per noi  emigrati è vivitelese la finestra virtuale dove ci affacciamo ogni qualvolta vogliamo immergerci nelle strade del paese o della vallata per sorvolarle alla ricerca di

un angolo o di un viso che ci riporta al passato e quando chiudiamo il contatto ci sembra di aver fatto una passeggiata nel tempo respirando aria di casa.

 

Certo non è la stessa cosa come essere presenti. E’ come vedere una partita di calcio in tv o vederla allo stadio: cambia il coinvolgimento emotivo e ti devi accontentare di quello che il regista ti vuol far vedere.

 

Ma la navigazione nel sito ci consente comunque di avere una panoramica delle problematiche della zona e molti interventi, che un tempo si svolgevano al bar o passeggiando per il viale all’ombra dei platani, oggi ce li ritroviamo in rete, appuntati quasi giornalmente su questa gigantesca bacheca dove a tutti è dato leggere e a tutti è permesso di negare di averlo fatto.

Il sito, quando non diventa una passerella, è sicuramente uno strumento di crescita culturale,  di dialettica democratica e come tale dovrebbe essere vissuto da chi è dentro o fuori del palazzo.

 

In questi giorni sto seguendo con la massima attenzione il Dibattito sul Turismo a Telese e sulla Valle Telesina. Per diversi anni ho seguito in prima persona  questo problema e sono stato il primo Addetto Stampa della Pro Loco Telese. Mi è venuto spontaneo perciò andare a spulciare in archivio la mia rassegna stampa del tempo. Ne sottopongo qualche stralcio all’attenzione del lettore e degli operatori di oggi senza alcun spirito polemico – indebito per me che vivo lontano dalla realtà locale, qualitativamente diversa da quegli anni -  ma  come  contributo storico al solo fine di valutarne e compararne l’eventuale attualità.

 

 “Il Sannio si avvia a diventare quella che,in linguaggio eufemistico,viene detta zona di sistemazione, area cioè da trascurare per quanto riguarda gli interventi pubblici e da destinare al rimboschimento ed ai pascoli, onde è inutile aggrapparsi per Benevento e la sua provincia alle facili illusioni del turismo”.

 

 

Questa è la presentazione che Luigi Mazzillo da del Sannio a milioni di italiani in uno studio sull’ambiente e la vita economica del Sannio pubblicato sull’Enciclopedia Geografica Tutt’Italia edita dalla Casa Editrice Sansoni e dall’Istituto Geografico de Agostini.

L’affermazione non ha bisogno di alcun commento e parla da sola al cuore di tutte quelle persone che hanno avuto la sventura di vivere in una zona destinata al rimboschimento ed ai pascoli, costrette ad abbandonare le facili illusioni del turismo, nate per vivere all’ombra dei grandi centri industriali e turistici.

Mentre nel nostro cuore ci sforziamo di lenire i giusti sentimenti di ira e di rammarico e prima di rassegnarci definitivamente all’idea di dedicarci d’ora in avanti alla pur nobile arte della pastorizia, abbiamo voluto chiedere ai diretti responsabili di alcuni centri della provincia a che punto sta il nostro turismo,unica risorsa e speranza”.(MESSAGGIO D’OGGI, 6.7.1967 -  Segue una lunga intervista al Dr.Antonio Romano, Presidente della Pro Loco e all’Avv.Eduardo Minieri, gestore delle Terme di Telese)

 

“Recoaro Terme: Convegno dei Maghi”, “Sorrento:festival delle Chitarre”, “Acqui Terme:festival degli Artisti”. Sono questi alcuni soltanto dei titoli che hanno riempito i quotidiani di quest’estate. Dappertutto è stato ed è un fiorire di iniziative, di festival,convegni,rassegne,raduni. Da noi potremmo scrivere “Festival degli Addormentati?”. Mancano ancora pochi giorni alla fine dell’estate meteorologica e, nostro

malgrado,ancora non siamo riusciti ad assistere ad una manifestazione a largo respiro,veramente interessante,degna di nota,che abbia fatto parlare di se e per valido contenuto intrinseco e per vasto favore di pubblico.

 

 

Se si eccettua il Premio di Medicina, la cui risonanza è restata circoscritta in una stretta cerchia di iniziati, possiamo affermare che Telese non è stata capace di offrire niente di valido alle centinaia e centinaia di forestieri affluiti in questa cittadina che,nonostante tutto, per prodigalità di madre natura, resta pur sempre una delle più importanti stazioni termali della regione” (ROMA, 27.8.1967)

 

“………Altro punctum dolens di Telese è il lago, perla d’acqua unica in provincia. Per i più rappresenta una fonte di ricchezza e una indiscussa molla propulsiva per il rilancio dell’economia locale. Per talune autorità,invece, è solo una pozzanghera d’acqua, a giudicare dall’impegno e dall’interesse che dimostrano per far realizzare quello stupendo progetto che giace da anni in una sala comunale.

Bisognerebbe accamparsi letteralmente davanti alle porte dei ministri competenti e ritornare a Telese solo con il decreto di inizio dei lavori, ed invece si resta in poltrona a palleggiarsi le responsabilità in un infruttuoso giuoco delle parti.

 

Noi vogliamo fare di Telese e di tutta la zona compresa in un raggio di trenta,quaranta chilometri un invidiabile comprensorio turistico, dove si può trovare di tutto, dalle Terme (Telese) ai Laghi (Telese e Matese) dalla montagna (Taburno) alla Pianura (Valle telesina), dalla neve (Bocca della Selva) alle piscine, dall’archeologia (Telesia e Benevento) alla speleologia (Monte Cigno e Cusano M.) Il tutto ben collegato con gli altri centri interregionali attraverso la Benevento-Telese-Caianello, la superstrada del Basso Molise,una raddoppiata linea ferroviaria, un potenziato servizio di autolinee, una meno sconquassata rete viaria sia provinciale che statale.

 

E’ un sogno tutto questo? E’ proprio tanto difficile realizzarlo visto anche che si tratterebbe solo di sfruttare e saper coordinare quello che Madre Natura tanto abbondantemente ci ha profuso?

 

Tutto ciò richiederebbe più capacità, più entusiasmo, più spirito di iniziativa, meno professionisti della politica, una stampa meno addomesticata e più coraggiosa, una pubblicità ad alto livello, inderogabili ultimatum posti ai nostri rappresentanti in Parlamento, messi lì per curare i nostri e non i loro interessi. Ma soprattutto ci vorrebbe il tramonto della dinastia del potere,sostituita con uomini veramente disposti a battersi per la loro terra. Gli altri, quelli che pur potendo dare si limitano a ricevere,a curare i propri affari, a chinarsi burattinescamente al trono del più forte in cambio di sorrisi compiaciuti e di posti in prima fila, questi altri ci ispirano solo pia commiserazione.” (MESSAGGIO D’OGGI, 16.9.1968)

 

I have a dream. Io ho un sogno, disse Martin Luther King. Il nostro lo abbiamo coltivato a Telese tanti anni fa, insieme a tanti altri amici ventenni.  La realtà di oggi è sicuramente diversa. Luci ed ombre si stagliano sul comprensorio, molti problemi sono forse ancora attuali ma il testimone - per il fiorire di iniziative – appare essere in buone mani.

        

Importante è ricordarsi che il turismo è un percorso a tappe. Quando si pensa di aver raggiunto la mèta, ci si accorge che il turista ha spostato il traguardo più avanti.

 

 

     

 Valle Telesina


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