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Forse capita a tutti di cercare le cose
che non hai più, non perché sono
necessariamente più belle, ma perché
hanno segnato una parte della tua vita.
Per noi emigrati è vivitelese la
finestra virtuale dove ci affacciamo
ogni qualvolta vogliamo immergerci nelle
strade del paese o della vallata per
sorvolarle alla ricerca di |
un angolo o di un viso che ci riporta al passato
e quando chiudiamo il contatto ci sembra di aver
fatto una passeggiata nel tempo respirando aria
di casa.
Certo non è la stessa cosa come essere presenti.
E’ come vedere una partita di calcio in tv o
vederla allo stadio: cambia il coinvolgimento
emotivo e ti devi accontentare di quello che il
regista ti vuol far vedere.
Ma la navigazione nel sito ci consente
comunque di avere una panoramica delle
problematiche della zona e molti interventi, che
un tempo si svolgevano al bar o passeggiando per
il viale all’ombra dei platani, oggi ce li
ritroviamo in rete, appuntati quasi giornalmente
su questa gigantesca bacheca dove a tutti è dato
leggere e a tutti è permesso di negare di averlo
fatto.
Il sito, quando non diventa una passerella, è
sicuramente uno strumento di crescita culturale,
di dialettica democratica e come tale dovrebbe
essere vissuto da chi è dentro o fuori del
palazzo.
In questi giorni sto seguendo con la massima
attenzione il Dibattito sul Turismo a Telese e
sulla Valle Telesina. Per diversi anni ho
seguito in prima persona questo problema e sono
stato il primo Addetto Stampa della Pro Loco
Telese. Mi è venuto spontaneo perciò andare a
spulciare in archivio la mia rassegna stampa del
tempo. Ne sottopongo qualche stralcio
all’attenzione del lettore e degli operatori di
oggi senza alcun spirito polemico – indebito per
me che vivo lontano dalla realtà locale,
qualitativamente diversa da quegli anni - ma
come contributo storico al solo fine di
valutarne e compararne l’eventuale attualità.
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“Il Sannio si avvia a diventare quella
che,in linguaggio eufemistico,viene
detta zona di sistemazione, area cioè da
trascurare per quanto riguarda gli
interventi pubblici e da destinare al
rimboschimento ed ai pascoli, onde è
inutile aggrapparsi per Benevento e la
sua provincia alle facili illusioni del
turismo”. |
Questa è la presentazione che Luigi Mazzillo da
del Sannio a milioni di italiani in uno studio
sull’ambiente e la vita economica del Sannio
pubblicato sull’Enciclopedia Geografica
Tutt’Italia edita dalla Casa Editrice Sansoni e
dall’Istituto Geografico de Agostini.
L’affermazione non ha bisogno di alcun commento
e parla da sola al cuore di tutte quelle persone
che hanno avuto la sventura di vivere in una
zona destinata al rimboschimento ed ai pascoli,
costrette ad abbandonare le facili illusioni del
turismo, nate per vivere all’ombra dei grandi
centri industriali e turistici.
Mentre nel nostro cuore ci sforziamo di lenire i
giusti sentimenti di ira e di rammarico e prima
di rassegnarci definitivamente all’idea di
dedicarci d’ora in avanti alla pur nobile arte
della pastorizia, abbiamo voluto chiedere ai
diretti responsabili di alcuni centri della
provincia a che punto sta il nostro
turismo,unica risorsa e speranza”.(MESSAGGIO
D’OGGI, 6.7.1967 - Segue una lunga intervista
al Dr.Antonio Romano, Presidente della Pro Loco
e all’Avv.Eduardo Minieri, gestore delle Terme
di Telese)
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“Recoaro Terme: Convegno dei Maghi”,
“Sorrento:festival delle Chitarre”,
“Acqui Terme:festival degli Artisti”.
Sono questi alcuni soltanto dei titoli
che hanno riempito i quotidiani di
quest’estate. Dappertutto è stato ed è
un fiorire di iniziative, di
festival,convegni,rassegne,raduni. Da
noi potremmo scrivere “Festival degli
Addormentati?”. Mancano ancora pochi
giorni alla fine dell’estate
meteorologica e, nostro |
malgrado,ancora non siamo riusciti ad assistere
ad una manifestazione a largo respiro,veramente
interessante,degna di nota,che abbia fatto
parlare di se e per valido contenuto intrinseco
e per vasto favore di pubblico.
Se si eccettua il Premio di Medicina, la cui
risonanza è restata circoscritta in una stretta
cerchia di iniziati, possiamo affermare che
Telese non è stata capace di offrire niente di
valido alle centinaia e centinaia di forestieri
affluiti in questa cittadina che,nonostante
tutto, per prodigalità di madre natura, resta
pur sempre una delle più importanti stazioni
termali della regione”
(ROMA, 27.8.1967)
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“………Altro punctum dolens di Telese è il
lago, perla d’acqua unica in provincia.
Per i più rappresenta una fonte di
ricchezza e una indiscussa molla
propulsiva per il rilancio dell’economia
locale. Per talune autorità,invece, è
solo una pozzanghera d’acqua, a
giudicare dall’impegno e dall’interesse
che dimostrano per far realizzare quello
stupendo progetto che giace da anni in
una sala comunale. |
Bisognerebbe accamparsi letteralmente davanti
alle porte dei ministri competenti e ritornare a
Telese solo con il decreto di inizio dei lavori,
ed invece si resta in poltrona a palleggiarsi le
responsabilità in un infruttuoso giuoco delle
parti.
Noi vogliamo fare di Telese e di tutta la zona
compresa in un raggio di trenta,quaranta
chilometri un invidiabile comprensorio
turistico, dove si può trovare di tutto, dalle
Terme (Telese) ai Laghi (Telese e Matese) dalla
montagna (Taburno) alla Pianura (Valle
telesina), dalla neve (Bocca della Selva) alle
piscine, dall’archeologia (Telesia e Benevento)
alla speleologia (Monte Cigno e Cusano M.) Il
tutto ben collegato con gli altri centri
interregionali attraverso la
Benevento-Telese-Caianello, la superstrada del
Basso Molise,una raddoppiata linea
ferroviaria, un potenziato servizio di
autolinee, una meno sconquassata rete viaria sia
provinciale che statale.
E’ un sogno tutto questo? E’ proprio tanto
difficile realizzarlo visto anche che si
tratterebbe solo di sfruttare e saper coordinare
quello che Madre Natura tanto abbondantemente ci
ha profuso?
Tutto ciò richiederebbe più capacità, più
entusiasmo, più spirito di iniziativa, meno
professionisti della politica, una stampa meno
addomesticata e più coraggiosa, una pubblicità
ad alto livello, inderogabili ultimatum posti ai
nostri rappresentanti in Parlamento, messi lì
per curare i nostri e non i loro interessi. Ma
soprattutto ci vorrebbe il tramonto della
dinastia del potere,sostituita con uomini
veramente disposti a battersi per la loro terra.
Gli altri, quelli che pur potendo dare si
limitano a ricevere,a curare i propri affari, a
chinarsi burattinescamente al trono del più
forte in cambio di sorrisi compiaciuti e di
posti in prima fila, questi altri ci ispirano
solo pia commiserazione.”
(MESSAGGIO D’OGGI, 16.9.1968)
I have a dream. Io ho un sogno, disse Martin
Luther King. Il nostro lo abbiamo coltivato a
Telese tanti anni fa, insieme a tanti altri
amici ventenni. La realtà di oggi è sicuramente
diversa. Luci ed ombre si stagliano sul
comprensorio, molti problemi sono forse ancora
attuali ma il testimone - per il fiorire di
iniziative – appare essere in buone mani.
Importante è ricordarsi che il turismo è un
percorso a tappe. Quando si pensa di aver
raggiunto la mèta, ci si accorge che il turista
ha spostato il traguardo più avanti.
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