2 settembre 2007
Telese, sotto il nome niente
Aldo Maturo

 

 

Quest’anno mi sono messo d’impegno ma credo che perderò lo stesso la scommessa con mia moglie.

Da una settimana a casa mia, nell’ora del pranzo e della cena, vanno in onda spezzoni di servizi giornalistici frutto di zapping veloci tra i vari telegiornali nazionali della rete pubblica e privata perché non ho voluto perdermene nessuno sulla mega convention politica dell’UDEUR.

Grazie a un armistizio familiare, da giorni, in questi orari, sono stato l’unico detentore del telecomando e fino al 2 settembre non c’è altra notizia che tenga.

Si vede solo questo collage di notizie scelto da me. Lo scopo è quello di Totò nello sketch di “Pasquale”: ma questi registi dove vogliono arrivare. Nel mio caso : faranno vedere o no Telese ?

Sono ormai passati cinque giorni, mi devo rassegnare. Non lo hanno fatto vedere neppure stasera e non credo che ci ripenseranno domani!

Eppure grazie a questo appuntamento il nome di Telese rimbalza da giorni in tutte le case degli italiani, è da una settimana su tutti i quotidiani, è la più grande (e credo gratuita) campagna pubblicitaria nazionale. Ma allora perché deve restare solo un nome? Il telespettatore ne sente parlare di continuo ma non ha potuto scoprire se dietro il nome c’è anche il volto di una comunità, che non sia solo quello di un parco ripreso a tutto zoom e quindi uguale a mille altri anonimi parchi.

Mi sarei accontentato di una panoramica dal viadotto della superstrada, di uno squarcio del paese visto dal monte, di qualche immagine dei padiglioni delle Terme, di un pezzo di viale, di uno spicchio di lago, dell’angolo di una piazza, del tetto delle case, di una zoomata di pochi secondi per far capire che dietro quel nome c’è un paese che vive. Niente, a parte l’ingresso del Grand Hotel per l’arrivo di Berlusconi.

Nell’immaginario collettivo Telese resterà quello che le TV hanno voluto si vedesse: una location sempre con le stesse inquadrature, un parco, il faccione di un bel bambinone sui megacartelloni e la sfilata dei più grossi nomi della politica davanti a una telecamera e ad un pubblico come usava al cinema all’aperto. Riprese sempre rigorosamente a tutto schermo. Nessun contesto, nessun humus, nessun habitat. Se non fosse stato per il nome riportato come un flash all’inizio dei servizi televisivi, colto invero solo da spettatori attenti, la grande convention la si sarebbe potuta immaginare in un posto qualsiasi.

Per Telese un grande ritorno di immagine…. ma senza un’immagine. Mi è tornato in mente il titolo del film di Carlo Vanzina, adattato alle circostanze: Telese, sotto il nome niente.

 

     

 Valle Telesina


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