In
questi giorni, sempre a proposito di turismo, mi
hanno particolarmente colpito due interventi
rispettivamente del Sig.Vittorio Pagliarulo, che
sottoscrivo e condivido pienamente, soprattutto
con riferimento alla questione urbanistica e
termale, e quello del Sig.Nicola Pacelli.
Lungi da me il solo pensiero di attribuire
patenti di legittimità, mi limito semplicemente
ad alcune riflessioni di carattere pratico
quanto assolutamente personali, circa le
questioni affrontate negli interventi in parola.
Ma
andiamo per ordine.
Ambiente ed Urbanistica
Personalmente, ho sempre apprezzato la bontà dei
cambiamenti, anche urbanistici, ma solo se
ispirati da una logica illuminata di tutela
dell’interesse pubblico, della collettività ed,
in questo caso specifico, della città e del
territorio come beni comuni.
Su
tale argomento sarebbe auspicabile fosse
realizzata una riflessione più approfondita tra
Istituzioni e cittadini, un pacato confronto su
idee ed ipotesi progettuali che possa portare
alla condivisione di azioni utili alla
collettività nel suo insieme.
Tentare di conciliare esigenze ed interessi
contrapposti, seppur difficile, mi sembra
apprezzabile e virtuoso ma soprattutto utile al
fine di impossessarsi nuovamente e nel giusto
modo di un bene comune:il territorio.
Le
mie, sono semplici riflessioni dettate dal buon
senso e dall’amore verso la terra nella quale
sono fiero di essere nato e che amo.
Non entro in questioni specifiche
di carattere prettamente tecnico, in
considerazione della mia ignoranza in materia,
preferendo soffermarmi su un altro argomento
che, credo, stia a cuore a molti telesini:le
Terme
Presunto fiore all’occhiello della nostra
cittadina ma, da sempre, senza una effettiva
osmosi con la comunità, quasi un oggetto
misterioso.
Preferirei non parlarne perché rischierei di
ribadire cose già dette tante, troppe volte.
Tuttavia, in coscienza,sento di avere l’obbligo
di riaffermare ciò che in molti pensano (ma non
dicono…) con assoluta determinazione.
Qualche giorno fa mi soffermavo sulla necessità
di una più stretta collaborazione tra pubblico e
privato finalizzata alla salvaguardia nonchè
alla valorizzazione delle risorse turistiche,
ognuno nel rispetto dei reciproci ruoli.
Come??Come afferma il Sig.Pagliarulo, ossia
attraverso una serie di azioni volte alla
programmazione, alla pianificazione condivisa di
scelte economiche ed indirizzi di sviluppo
concreti.
Nulla di tutto questo, appunto, ma non negli
ultimi vent’anni ma da molto più tempo.
Le
Terme come volano di sviluppo, di attivazione di
flussi economici rilevanti, di opportunità per
il territorio, per gli esercizi commerciali, per
l’occupazione.Belle parole che sento ripetere
con pedissequa costanza da trent’anni.
Come si concilia tutto questo con la circostanza
che in piena stagione turistica la struttura
termale sia ancora interessata dai lavori, con
l’offerta di servizi di qualità non proprio
all’altezza di un complesso termale che dovrebbe
fungere da attrazione e/o cassa di risonanza per
investimenti di capitali, turisti e visibilità??
Troppo semplicistico attribuire le
responsabilità del caso ai lavori della Filiera
Termale, mi sia consentito.
Cosa c’entra la Filiera, con tutte le possibili
criticità operative che da essa possono
derivare, con un’entità, quella rappresentata
dalle Terme, da sempre asettica, abulica,
approssimativa nell’offerta e nel servizio,nella
formazione del personale,nella gestione;una
struttura che vive sulla gloria di un unico
evento rappresentato dalla festa dei Mastella
boys e che poi, per un anno intero, si trascina
nel più assoluto anonimato???
Per carità, in quella settimana Telese assurge
all’effimera gloria della cronaca, c’è il gotha
della politica nazionale ma il paese, cosa ci
guadagna??Nulla, solo disagio!
Le
terme, quelle vere, quelle che producono
ricchezza,sono aperte (quasi) tutto l’anno e con
iniziative utili a tutto il tessuto economico.
Se
poi le terme “tirano forte”solo per
l’impresa, che le gestisce pur non riuscendo
a dare quel quid in più, in termini di gestione
e programmazione, come sarebbe lecito aspettarsi
da una gestione privata di un bene pubblico, non
credo sia una colpa. O almeno lo è parzialmente.
L’impresa fa il suo mestiere e le responsabilità
andrebbero ricercate anche altrove.
Certo, fa specie sentir evocare
l’intervento del solito “Stato pantalone”
auspicando l’accoglimento delle “giuste
richieste di ammortizzatori sociali per
fronteggiare le situazioni di crisi” nel
settore turistico, “le cui imprese sono
equiparate a quelle commerciali e, pertanto,
come tali non hanno la possibilità di
ricorrere alla integrazione di guadagni per gli
addetti in eccedenza” o “la necessità di
un turismo che serva da riferimento strategico
per tutti i
soggetti per sviluppare le potenzialità
turistiche…”.*
Su
tali affermazioni mi permetto di nutrire delle
riserve di ordine pratico.
Parlare
genericamente di non meglio specificati
ammortizzatori sociali non fa altro che
confondere le idee. Ciò, in virtù del fatto che
è risaputo che la Cassa Integrazione Guadagni
Straordinaria è da sempre applicabile a vari
settori, tra i quali, anche quello turistico,
così come ribadito dalla Legge 296/2006
(Finanziaria 2007), art. 1156, lett.c e dal
Dm Lavoro 12.4.2007 - GU n. 94
del 23.4.2007.
Senza contare poi gli accordi intercorsi in
varie regioni d’Italia sui cosiddetti
ammortizzatori sociali in deroga (Friuli, Valle
d’Aosta, Lombardia e Piemonte, solo per citarne
alcune) e che la Legge Finanziaria 2007 riserva,
a mio modesto avviso, una sostanziale attenzione
al comparto. Tralasciando le forme di
incentivazione alle imprese termali mediante
leggi emanate da varie Regioni.
Sono mie opinioni e, come tali, possono lasciare
il tempo che trovano….
E’tuttavia certamente avvilente
leggere, ancora una volta, che “la qualità è
un’ottima strada da percorrere per
contrastare la crisi interna e la competitività
internazionale” e che “è necessario fare
innovazione di prodotto e promozione coordinata,
assistiti da processi di formazione
continua….”.*
Innovazione di prodotto, qualità, formazione
professionale continua,siamo tutti d’accordo ma
tali concetti devono essere tradotti in azioni
concrete altrimenti restano , parole, parole e
ancora parole;i fatti stentano a decollare e
certe situazioni sono identiche da anni.
Il
discorso Terme è ormai datato ma vediamo
l’aspetto positivo della cosa: passano gli anni
e tutto resta uguale, fermo, assolutamente
identico a com’era. Confortante, da sicurezza!!
Telese e le Terme, due entità distinte e
separate, appunto,Sig.Pagliarulo, ma questo è un
discorso sul quale si sono scontrati, da sempre
o almeno da quando ne ho memoria, gli
schieramenti politici del nostro paese nelle
varie tornate elettorali.
Sulla “questione” Terme, anche se non pienamente
palesata nei programmi politici, si sono
costruite campagne elettorali,si è creato
consenso, si sono vinte (bene) o perse (male)
elezioni!!
E
non mi si venga a dire che la mancata evoluzione
della situazione, sia da imputare al fatto che
c’è un Consorzio Idrotermale che, come se non
bastasse, è chiamato a conciliare le diverse
esigenze di due Comuni.
Troppo poco per giustificare un atavico
immobilismo che ha antiche radici e ragioni.
Io
preferisco concentrare la mia attenzione sulla
perseverante approssimazione,la sufficienza ed
il pressapochismo, logiche non propriamente
imprenditoriali che, unite ad una dubbia
competenza, formano una miscela deflagrante che
certamente non aiuta il trentennale, auspicato,
salto di qualità.
La
sfida non si vince con l’improvvisazione bensì
attraverso la riqualificazione del personale, un
approccio diverso alla clientela di riferimento,
studiandone i gusti, le esigenze, gli interessi,
adattando ad essi l’offerta mediante la
passione, la competenza ed anche un pizzico di
fantasia.
A
Telese, purtroppo, più che di turismo sarebbe
molto meglio parlare di fantaturismo termale.
Quanto all’intervento del Sig.Pacelli, pur
comprendendo gran parte dei disagi causati
dall’inquinamento acustico, dalle gaffes del
presentatore, dalla pressione di cantanti,
istruttori, nani e ballerine (che ho avuto
personalmente modo di sperimentare….nel vano
tentativo di mangiare una pizza con due amici e
chiacchierare senza dover urlare), mi limito ad
una semplice considerazione.
Per anni ci siamo lamentati (almeno quelli della
mia generazione…) del desolante quadretto
rappresentato dalle “accorte decisioni
aziendali” che si sostanziavano nel
complessino di turno, nella mancanza di
iniziative di rilievo che rendessero
effervescente la fruibilità del parco, almeno
nelle ore serali.
Ed
ora che dei giovani di buona volontà,
apprezzabili per il semplice fatto di aver
voluto contribuire ad offrire alternative alla
passeggiata al fresco degli alberi, decidono
anche a costo di sacrifici personali, di fare
qualcosa, che si fa, si critica??
Personalmente apprezzo, e non poco, il lavoro
svolto dall’amico Enzo Neri (e dai suoi
collaboratori…) cui va il mio plauso unito
all’augurio circa la miglior riuscita della
manifestazione “Estate al Villaggio”.
Certe scelte possono essere opinabili, per
carità, ma il semplice fatto che si faccia (!!)
è già di per sé un risultato apprezzabile, vista
la situazione e non meritevole, a mio avviso, di
critiche che reputo ingenerose.
Quanto all’immagine dell’azienda, beh, non hanno
bisogno di aiuti…….
Nuccio Franco
*
da Lo Specchio Economico – Intervista di Nicola
Imberbi al Presidente di Federturismo e Tourism
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