2 agosto 2007
Telese, villaggio SI - villaggio NO
Nuccio Franco

 

 

Non voglio alimentare la polemica di questi giorni circa il “villaggio” che, ormai, più che una discussione pacata rischia di diventare una soap opera, soprattutto se ad alimentarla sono interventi estemporanei.

 

Evidentemente, per qualcuno la gestione delle Terme, così com’è, va bene e le voci fuori dal coro sono eventi sporadici da non prendere nemmeno in considerazione. E sia…..ognuno ha ciò che si merita. D’altronde la storia politica di Telese lo dimostra ampiamente.

 

I rischi di derive personalistiche ci sono tutti e non credo sia il caso, soprattutto in virtù del fatto che si sta parlando di un bene comune, da tutelare e valorizzare attraverso un costruttivo scambio di idee.

 

Proprio il trasporto intellettuale che ha alimentato molti degli interventi sull’argomento sta a dimostrarlo con assoluta evidenza!E questo è una nota positiva, soprattutto dopo anni di passiva accettazione del fatto che le Terme fossero gestite da un unico interesse:quello del Cicero pro domo sua.

 

Non riesco tuttavia a comprendere il discorso laureati/laureate, villaggio turistico o “vicus” se non per il fatto di prendere atto con piacere che c’è ancora qualche cultore dell’etimologia e delle iperboli dannunziane.

 

Avere a cuore il bene comune chiamato Terme, troppo spesso sottrattoci negli anni scorsi da una perdurante quanto approssimativa gestione, credo prescinda dal titolo conseguito in ambito accademico.

 

C’è solo bisogno di armarsi di tanto buon senso e rispetto delle opinioni altrui, per quanto a volte non condivisibili. E’ questa la cosa che conta, a prescindere da qualsivoglia considerazione personale.

 

Non ho mai valutato (perché l’unico deputato a giudicare, se esiste, è solo Lui…) le persone in base al titolo accademico, al grado di istruzione.

 

Mi sono sempre invece soffermato su ciò che potevano darmi in termini di crescita ed arricchimento personale, a seguito di un pacato confronto su fatti e idee.

Che fossero signori, professori, duchi - siamo in democrazia, i titoli nobiliari non contano poi più di tanto, se ne facessero una ragione - seppur con comportamenti non propriamente all’altezza del presunto rango o clochard poco importava.

 

L’unica cosa rilevante era ed è l’aspetto umano e devo dire che i diseredati mi hanno sempre dato molto di più dei cosiddetti signori!!!

Di questo ne vado fiero e se ciò significa essere comunista, ebbene si, lo sono e lo rivendico.Riformista però…….

 

Ritengo che lo spessore personale sia dimostrato dalla capacità di rapportarsi con chiunque, a prescindere da chi si ha di fronte, cercando di comprenderne le ragioni, le motivazioni.

 

Pertanto, continuo a non capire cosa c’entrino il titolo di studio e gli “attributi” dei laureati o dell’asino (cfr un intervento dei giorni scorsi) con questioni che attengono esclusivamente ad altro ossia al futuro del nostro paese.

 

Credo che l’unica morale che si può trarre dai discorsi circa il villaggio, sia una sola: rivedere, quanto prima, la gestione del complesso termale in base a programmi chiari, non improvvisati, certi e, finalmente, di qualità.

 

Programmi che facciano della collettività un fattore attivo da coinvolgere nell’assunzione delle decisioni, non un fastidioso interlocutore da tenere distante dalle stanze dei bottoni dove si decide cosa, non è poi dato sapere.

 

Ciò al fine di restituire al territorio un bene prezioso che, ove gestito con criteri non ispirati alla frequente approssimazione imprenditoriale privata, può rappresentare davvero una risorsa economica per la comunità, nella sua interezza, non solo per i frequentatori della splendida palazzina di inizi novecento.

 

Se la gestione da parte privata deve essere quella degli ultimi anni, allora davvero è da preferirsi (non una ma cento volte) l’intervento pubblico degli Enti locali, con tutti i limiti del caso.

 

Ma anche in questo caso, leggendo le opinioni espresse, noto che ci sono coloro per i quali va tutto bene, a prescindere, e chi invece, con onestà intellettuale, la forza della penna e della ragione sta dall’altra parte:io per primo!Questione di punti di vista…

 

Fare i giornalisti, categoria cui mi onoro di appartenere significa, innanzitutto, dare voce a tutta quella gente che, altrimenti, rimarrebbe inascoltata. E prima di scrivere, verifichiamo, cerchiamo riscontri, valutiamo l’attendibilità delle notizie perché, vi sembrerà strano, anche noi ci ispiriamo, quotidianamente, ad un codice deontologico che altri farebbero bene a conoscere.

Certo, il giornalista al soldo del potente di turno fa comodo, la penna di quello libero, con le proprie idee da fastidio. Ma state tranquilli, le mie riflessioni di questi giorni sull’argomento sono di carattere assolutamente personale, da libero cittadino.

 

Mi limito semplicemente a ribadire con vigore ciò che penso, ossia che sarebbe più utile concentrare l’attenzione sulla perseverante sufficienza ed il pressappochismo gestionali che, unite ad una dubbia competenza, formano una miscela deflagrante che certamente non aiuta il trentennale, auspicato, salto di qualità.

 

La sfida non si vince con l’improvvisazione bensì attraverso la riqualificazione del personale, un approccio diverso alla clientela di riferimento, studiandone i gusti, le esigenze, gli interessi, adattando ad essi l’offerta mediante la passione, la competenza ed anche un pizzico di fantasia.

La sfida si vince con il ricambio, anche gestionale ma Telese pare non essere molto avvezza alle logiche dell’alternanza.Occorre svegliarsi dall’atavico torpore e realizzare, finalmente, che è necessario fare qualcosa per la collettività attraverso quel bene, le Terme, che in tante regioni d’Italia ci invidiano.

 

L’accesa discussione innescatasi con “Estate al villaggio”è solo un pretesto, sintomatico di un più generalizzato malessere che ci dovrebbe indurre, tutti, a riflettere più approfonditamente sul futuro da assicurare alle Terme, un futuro fatto di programmazione, analisi del mercato, cultura del cliente e non di interventi spot.

Come??Confrontandosi e non certo partendo dall’assunto di essere depositari di un non meglio specificato Verbo.

 

Se poi mi soffermo sulle risposte di chi, a fronte di critiche che non ho motivo di ritenere distruttive, dovrebbe curare l’immagine ed i rapporti dell’azienda con le Istituzioni ed i cittadini (si, i cittadini perché Telese e le Terme siamo noi..), allora mi assale la tristezza.

 

Per non parlare poi di chi sostiene che le Terme siano un mondo a parte, che altre importanti manifestazioni saranno programmate (la solita festa delle truppe mastellate??), di chi afferma che questi sono solo i primi passi, della passione gestionale che caratterizza un bene tra i più apprezzati d’Italia e che meglio sarebbe dire dovrebbe essere.Di chi parla ancora di turismo a Telese senza rendersi conto che questa è solo fantascienza e che il turismo è ben altro.Ma sono solo mie personali opinioni.

 

Non disturbiamo il manovratore, lasciamoli lavorare e non ci ergiamo a tutori dell’immagine aziendale, della grande famiglia, che vede e provvede (???), che accoglie tutti i collaboratori ed alla quale questi sono sinceramente affezionati.

Parafrasando un vecchio detto…..natura mutatur, fortuna deficit….thermae omnia cerit.

 

Sarebbe interessante sapere se anche gli stessi lavoratori – non i quadri dirigenziali, ovvio - sono dello stesso avviso, mediante la somministrazione di un questionario rigorosamente anonimo circa la fidelizzazione del dipendente ed il grado di soddisfazione professionale degli stessi.

 

Sarebbe altrettanto utile sapere se i tanti commercianti di Telese hanno mai tratto beneficio dall’attività termale in termini di crescita dei propri fatturati e se i nostri politici, da noi democraticamente eletti, siano stati mai lontanamente sfiorati almeno dal dubbio che sia necessario rivedere alcune cose.

 

Ma la famiglia è grande, la famiglia si fa carico delle esigenze e dei bisogni di tutti come quel buon padre tante volte citato nei libri di giurisprudenza, non c’è bisogno di questionari e/o consigli. Noi, umili ed ignoranti villani rispetto a cotanta illuminazione, non possiamo avere idee, utili suggerimenti da dare, dobbiamo stare al nostro posto, in silenzio.

Eh no, troppo semplice agire senza un contraddittorio.

 

Il lavoratore quale fattore di crescita imprenditoriale, quale patrimonio aziendale. Scusatemi ma lasciamo tali teorie ai manuali, ai simposi di illustri professori perché la realtà è altra cosa!

 

Il paese è piccolo, la gente mormora, a torto o a ragione, questo non è dato sapere………Per maggiori informazioni, rivolgersi alla madonnina in piazza che hanno avuto il buon gusto di non togliere, ormai simbolo del nostro paese che vede, sente e, fortunatamente, ci protegge e che, si spera, non sia oggetto di strumentalizzazione da parte dei soliti, noti sulfurei…..Almeno lei….

 

Buone ferie.

Nuccio

 

 

     

 Valle Telesina


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