Non voglio alimentare la polemica di questi
giorni circa il “villaggio” che, ormai, più che
una discussione pacata rischia di diventare una
soap opera, soprattutto se ad alimentarla sono
interventi estemporanei.
Evidentemente, per qualcuno la gestione delle
Terme, così com’è, va bene e le voci fuori dal
coro sono eventi sporadici da non prendere
nemmeno in considerazione. E sia…..ognuno ha ciò
che si merita. D’altronde la storia politica di
Telese lo dimostra ampiamente.
I
rischi di derive personalistiche ci sono tutti e
non credo sia il caso, soprattutto in virtù del
fatto che si sta parlando di un bene comune, da
tutelare e valorizzare attraverso un costruttivo
scambio di idee.
Proprio il trasporto intellettuale che ha
alimentato molti degli interventi sull’argomento
sta a dimostrarlo con assoluta evidenza!E questo
è una nota positiva, soprattutto dopo anni di
passiva accettazione del fatto che le Terme
fossero gestite da un unico interesse:quello del
Cicero pro domo sua.
Non riesco tuttavia a comprendere il discorso
laureati/laureate, villaggio turistico o “vicus”
se non per il fatto di prendere atto con piacere
che c’è ancora qualche cultore dell’etimologia e
delle iperboli dannunziane.
Avere a cuore il bene comune chiamato Terme,
troppo spesso sottrattoci negli anni scorsi da
una perdurante quanto approssimativa gestione,
credo prescinda dal titolo conseguito in ambito
accademico.
C’è solo bisogno di armarsi di tanto buon senso
e rispetto delle opinioni altrui, per quanto a
volte non condivisibili. E’ questa la cosa che
conta, a prescindere da qualsivoglia
considerazione personale.
Non ho mai valutato (perché l’unico deputato a
giudicare, se esiste, è solo Lui…) le persone in
base al titolo accademico, al grado di
istruzione.
Mi
sono sempre invece soffermato su ciò che
potevano darmi in termini di crescita ed
arricchimento personale, a seguito di un pacato
confronto su fatti e idee.
Che fossero signori, professori, duchi - siamo
in democrazia, i titoli nobiliari non contano
poi più di tanto, se ne facessero una ragione -
seppur con comportamenti non propriamente
all’altezza del presunto rango o clochard poco
importava.
L’unica cosa rilevante era ed è l’aspetto umano
e devo dire che i diseredati mi hanno sempre
dato molto di più dei cosiddetti signori!!!
Di
questo ne vado fiero e se ciò significa essere
comunista, ebbene si, lo sono e lo
rivendico.Riformista però…….
Ritengo che lo spessore personale sia dimostrato
dalla capacità di rapportarsi con chiunque, a
prescindere da chi si ha di fronte, cercando di
comprenderne le ragioni, le motivazioni.
Pertanto, continuo a non capire cosa c’entrino
il titolo di studio e gli “attributi” dei
laureati o dell’asino (cfr un intervento dei
giorni scorsi) con questioni che attengono
esclusivamente ad altro ossia al futuro del
nostro paese.
Credo che l’unica morale che si può trarre dai
discorsi circa il villaggio, sia una sola:
rivedere, quanto prima, la gestione del
complesso termale in base a programmi chiari,
non improvvisati, certi e, finalmente, di
qualità.
Programmi che facciano della collettività un
fattore attivo da coinvolgere nell’assunzione
delle decisioni, non un fastidioso interlocutore
da tenere distante dalle stanze dei bottoni dove
si decide cosa, non è poi dato sapere.
Ciò al fine di restituire al territorio un bene
prezioso che, ove gestito con criteri non
ispirati alla frequente approssimazione
imprenditoriale privata, può rappresentare
davvero una risorsa economica per la comunità,
nella sua interezza, non solo per i
frequentatori della splendida palazzina di inizi
novecento.
Se
la gestione da parte privata deve essere quella
degli ultimi anni, allora davvero è da
preferirsi (non una ma cento volte) l’intervento
pubblico degli Enti locali, con tutti i limiti
del caso.
Ma
anche in questo caso, leggendo le opinioni
espresse, noto che ci sono coloro per i quali va
tutto bene, a prescindere, e chi invece, con
onestà intellettuale, la forza della penna e
della ragione sta dall’altra parte:io per
primo!Questione di punti di vista…
Fare i giornalisti, categoria cui mi onoro di
appartenere significa, innanzitutto, dare voce a
tutta quella gente che, altrimenti, rimarrebbe
inascoltata. E prima di scrivere, verifichiamo,
cerchiamo riscontri, valutiamo l’attendibilità
delle notizie perché, vi sembrerà strano, anche
noi ci ispiriamo, quotidianamente, ad un codice
deontologico che altri farebbero bene a
conoscere.
Certo, il giornalista al soldo
del potente di turno fa comodo, la penna di
quello libero, con le proprie idee da fastidio.
Ma state tranquilli, le
mie riflessioni di questi giorni sull’argomento
sono di carattere assolutamente personale, da
libero cittadino.
Mi
limito semplicemente a ribadire con vigore ciò
che penso, ossia che sarebbe più utile
concentrare l’attenzione sulla perseverante
sufficienza ed il pressappochismo gestionali
che, unite ad una dubbia competenza, formano una
miscela deflagrante che certamente non aiuta il
trentennale, auspicato, salto di qualità.
La
sfida non si vince con l’improvvisazione bensì
attraverso la riqualificazione del personale, un
approccio diverso alla clientela di riferimento,
studiandone i gusti, le esigenze, gli interessi,
adattando ad essi l’offerta mediante la
passione, la competenza ed anche un pizzico di
fantasia.
La
sfida si vince con il ricambio, anche gestionale
ma Telese pare non essere molto avvezza alle
logiche dell’alternanza.Occorre svegliarsi
dall’atavico torpore e realizzare, finalmente,
che è necessario fare qualcosa per la
collettività attraverso quel bene, le Terme, che
in tante regioni d’Italia ci invidiano.
L’accesa discussione innescatasi con “Estate al
villaggioӏ solo un pretesto, sintomatico di un
più generalizzato malessere che ci dovrebbe
indurre, tutti, a riflettere più
approfonditamente sul futuro da assicurare alle
Terme, un futuro fatto di programmazione,
analisi del mercato, cultura del cliente e non
di interventi spot.
Come??Confrontandosi e non certo partendo
dall’assunto di essere depositari di un non
meglio specificato Verbo.
Se
poi mi soffermo sulle risposte di chi, a fronte
di critiche che non ho motivo di ritenere
distruttive, dovrebbe curare l’immagine ed i
rapporti dell’azienda con le Istituzioni ed i
cittadini (si, i cittadini perché Telese e le
Terme siamo noi..), allora mi assale la
tristezza.
Per non parlare poi di chi sostiene che le Terme
siano un mondo a parte, che altre importanti
manifestazioni saranno programmate (la solita
festa delle truppe mastellate??), di chi afferma
che questi sono solo i primi passi, della
passione gestionale che caratterizza un bene tra
i più apprezzati d’Italia e che meglio sarebbe
dire dovrebbe essere.Di chi parla ancora di
turismo a Telese senza rendersi conto che questa
è solo fantascienza e che il turismo è ben
altro.Ma sono solo mie personali opinioni.
Non disturbiamo il manovratore, lasciamoli
lavorare e non ci ergiamo a tutori dell’immagine
aziendale, della grande famiglia, che vede e
provvede (???), che accoglie tutti i
collaboratori ed alla quale questi sono
sinceramente affezionati.
Parafrasando un vecchio detto…..natura mutatur,
fortuna deficit….thermae omnia cerit.
Sarebbe interessante sapere se anche gli stessi
lavoratori – non i quadri dirigenziali, ovvio -
sono dello stesso avviso, mediante la
somministrazione di un questionario
rigorosamente anonimo circa la fidelizzazione
del dipendente ed il grado di soddisfazione
professionale degli stessi.
Sarebbe altrettanto utile sapere se i tanti
commercianti di Telese hanno mai tratto
beneficio dall’attività termale in termini di
crescita dei propri fatturati e se i nostri
politici, da noi democraticamente eletti, siano
stati mai lontanamente sfiorati almeno dal
dubbio che sia necessario rivedere alcune cose.
Ma
la famiglia è grande, la famiglia si fa carico
delle esigenze e dei bisogni di tutti come quel
buon padre tante volte citato nei libri di
giurisprudenza, non c’è bisogno di questionari
e/o consigli. Noi, umili ed ignoranti villani
rispetto a cotanta illuminazione, non possiamo
avere idee, utili suggerimenti da dare, dobbiamo
stare al nostro posto, in silenzio.
Eh
no, troppo semplice agire senza un
contraddittorio.
Il
lavoratore quale fattore di crescita
imprenditoriale, quale patrimonio aziendale.
Scusatemi ma lasciamo tali teorie ai manuali, ai
simposi di illustri professori perché la realtà
è altra cosa!
Il
paese è piccolo, la gente mormora, a torto o a
ragione, questo non è dato sapere………Per maggiori
informazioni, rivolgersi alla madonnina in
piazza che hanno avuto il buon gusto di non
togliere, ormai simbolo del nostro paese che
vede, sente e, fortunatamente, ci protegge e
che, si spera, non sia oggetto di
strumentalizzazione da parte dei soliti, noti
sulfurei…..Almeno lei….
Buone ferie.
Nuccio
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