Il no alla centrale a biomasse è una rivolta
contro la politica
San Salvatore Telesino / Consiglio comunale
aperto
Dall’avallo dell’insediamento, alla contrarietà.
Due amministrazioni, lo stesso sindaco, due modi
diversi di intendere la collocazione sul
territorio (contrada San Mennitto) della
centrale a biomasse. Questo, ma non solo, quanto
emerso dal consiglio comunale aperto convocato
presso la sala conferenze dell’ex municipio a S.
Salvatore Telesino giovedì sera. Rilevante
l’assenza di un qualsiasi rappresentante della
Provincia se si considera che proprio l’ente
della Rocca ha spalleggiato l’insediamento
siglando un’intesa con la Provincia di Bergamo
in cerca di approvvigionamento elettrico fuori
dal suo perimetro a causa di limitazioni
interne. Un parere mutato quello del primo
cittadino, Giuseppe Creta, un “no” alla
centrale, il suo, ribadito con una lunga
relazione in parte già nota e che non ha evitato
tensioni con la minoranza.
L’intervento del capogruppo di opposizione,
Emilio Bove, ha rivelato una predisposizione
positiva della prima sindacatura Creta verso
l’impianto. Chiarite le responsabilità,
l’affermazione che ha riscaldato la platea. “Non
permetteremo a Nardone di prendere decisioni
sulla pelle dei sansalvatoresi”. Chiaro,
preciso, netto, il no alla centrale, nonostante
il gruppo si è lasciato avvolgere – sul finire
dell’assemblea - da una polemica con settori
della maggioranza basata sulla presunta
ambiguità della posizione che ha presentato un
battibecco tra Pucino per la minoranza e Romano
per la maggioranza, stemperato, poi, dalla
stretta di mano tra Creta e Bove, per sancire il
patto di collaborazione contro la centrale.
Luigi Della Morte, sindaco di Amorosi, si è
detto preoccupato per l’attivazione di un
impianto che presenta più d’una incongruenza
rispetto alle sollecitate energie alternative e
più d’una perplessità sulle modalità di
smaltimento dei rifiuti. Ha suggerito azioni
politiche, un documento unitario di contrarietà
all’impianto, lasciando alle “azioni di forza”
una preferenza maggiore.
No
anche dal sindaco di Telese, Gennaro Capasso che
ha chiesto più sinergia tra i comuni “per
decidere noi cosa fare del nostro territorio”.
Per un documento comune contro il
termovalorizzatore il sindaco di Puglianello,
Antonello Pacelli che ha rimarcato la mutabilità
del piano energetico provinciale.
A
favore della mediazione politica si è
pronunciato l’assessore amorosino Broccoli,
“altrimenti non ci resta che fare come Scanzano,
Acerra, Serre…” Di Cerbo consigliere di
opposizione di Amorosi: serve un comitato, dà
più garanzie rispetto all’intervento dei
politici.
Sulla stessa lunghezza d’onda il vice sindaco di
Puglianello, Bartone: “I politici non possono
pensare di fare quello che vogliono in valle
Telesina”. Di “rivolta contro la politica” ha
parlato Enzo Carrino, numero due
dell’amministrazione di Amorosi e seppur con
toni più blandi Ferdinando Creta, consigliere di
opposizione a Puglianello. Il presidente del
Consiglio Di Virgilio, ha annunciato la
convocazione prossima dei capigruppo per la
redazione del documento comune.
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