10 novembre 2007
Telese, rifiuti: è colpa anche del Consorzio BN2
Sannio Quotidiano     9-11-2007

 

 

 

Telese Terme è sporca. Girare per la cittadina, equivale a dribblare buste con immondizia e resti delle stesse, oltre ad avere per compagnia quasi stabile un odore nauseabondo. L’emergenza rifiuti in tutta la regione Campania fino ad oggi ha creato in valle telesina disagi sicuramente inferiori rispetto alle altre province e le zone interne sono state interessate solo marginalmente dalla crisi della mancata raccolta dell’immondizia. La situazione degli ultimi tempi è peggiorata ed ha coinvolto pienamente anche le zone interne della Campania creando notevoli problemi dal punto di vista igienico-sanitario dal momento che la raccolta procede a rilento ed i cassonetti posti in strada sono quotidianamente stracolmi con i sacchetti che vengono anche depositati a terra e sono preda di gatti e animali randagi.

Tale situazione è ancora più critica a Telese Terme dal momento che la cittadina termale ha una produzione giornaliera di rifiuti molto superiore alla media dei paesi limitrofi in considerazione della presenza sul territorio di tre cliniche, di istituti scolastici, di servizi e di numerose attività commerciali tra cui alcuni centri di grosse dimensioni che accolgono quotidianamente un numero elevato di persone.

La quota assegnata di sversamento al Cdr è pari a 66 tonnellate per settimana che è insufficiente rispetto a una produzione stimata in circa 90 tonnellate a settimana. Se a ciò si aggiunge che la raccolta avviene con un metodo di ritiro alternato su metà del territorio, si deduce che ogni giorno Telese Terme è traboccante di rifiuti depositati nei cassonetti stracolmi e per terra.

Sebbene il sindaco Gennaro Capasso abbia richiesto un ampliamento di tale quota sino ad oggi non sono stati ottenuti risultati concreti. E’ del tutto evidente che la mancata raccolta dei rifiuti determina un danno notevole alla cittadina che ha un numero consistente di persone che quotidianamente si muovono sul suo territorio o vi transitano, con soste brevi, per raggiungere le città metropolitane. La non rimozione dei rifiuti in punti critici come ad esempio le tre cliniche crea ovviamente problemi igienico-sanitari di indubbia gravità per la salute sia ai residenti che agli utenti. “La problematica dei rifiuti che ha raggiunto punte insostenibili nell’area del napoletano e casertano – dichiara il primo cittadino Capasso - sta interessando oramai stabilmente anche le nostre zone toccate in precedenza solo marginalmente nei periodi di maggiore crisi. Le attuali problematiche che attanagliano la crisi dello smaltimento dei rifiuti richiedono oggi più che mai uno sforzo comune a tutti i livelli.

Anche le emergenze, in attesa di piani ed interventi strutturali definitivi che comunque non possono essere attuati in breve tempo, vanno gestite attraverso la messa in atto di azioni che, sebbene non risolvono la problematica, quantomeno riescono a limitare i disagi ai cittadini divenuti oramai quotidiani e continui. Devo mio malgrado evidenziare l’assenza di iniziative concrete in tale direzione da parte del Consorzio BN2 e l’assoluta assenza di un piano di raccolta che nell’emergenza vada a definire delle priorità nella rimozione dei rifiuti. Priorità che non devono ovviamente essere circoscritte al singolo ambito comunale ma essere definite tenendo conto dell’intero territorio di competenza del consorzio. L’attuale organizzazione per ciascun Comune e la messa in atto di azioni diverse e disomogenee per ogni centro urbano fa venire meno i notevoli benefici della gestione integrata sovracomunale. Un esempio per tutti: il sistema di raccolta porta a porta produce notevoli benefici nel caso in cui sia adottato da tutti i comuni del comprensorio; in caso contrario si rischia di spostare il problema da un comune all’altro. Ho sollecitato alcuni giorni fa – continua il sindaco Capasso - il Presidente del Consorzio a riunire l’Assemblea dei Sindaci al fine di analizzare l’attuale situazione e definire un programma emergenziale di azioni da porre in essere, sulla base di dati concreti e veritieri relativi ai quantitativi di rifiuti che vengono prodotti dai singoli comuni. Pur comprendendo le difficoltà del momento e quelle che un politico deve affrontare quando una norma gli affida poteri gestionali, non posso non evidenziare che l’associazionismo tra comuni apporta benefici solo quando si trasferisce dalle carte ai fatti in una logica unitaria e razionale”.

 

 

 

     

 Valle Telesina


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