RASSEGNA STAMPA >>> cosa si è detto oggi
Telese Terme (Benevento),
BENIGNI: CON IL SUO SHOW NELLE ...
La Repubblica - Italy
"Gli fa molto onore - ha aggiunto Mastella - e
gli sono grato". Benigni si esibira' questa sera
nello stadio di Telese Terme, alle ore 21.
D'Alema a Telese: "I ministri in
piazza? Una contraddizione ...
Tg5 - Italy
È la volta del ministro degli esteri alla festa
dell'Udeur di Mastella, a Telese Terme. E
Massimo D'Alema interviene a tutto campo, a
cominciare da un ...
Mastella: ddl per cambiare esame
avvocatura
Il Messaggero - Italy
TELESE (1 settembre) - Cambia l'esame per
diventare avvocato. Ad annunciarlo un ddl di
riforma è il ministro della Giustizia, Clemente
Mastella, ...
Telese Terme, BRAMBILLA: D'ALEMA
"SE LEADER SI EMANCIPI DA ...
La Repubblica - Italy
Cosi' il presidente dei Ds, Massimo D'Alema,
risponde ai giornalisti alla festa dell'Udeur a
Telese Terme su Michela Vittoria Brambilla.
D'Alema a Telese: "I ministri in
piazza? Una contraddizione ...
Tg5 -
È la volta del ministro
degli esteri alla festa dell'Udeur di Mastella,
a Telese Terme. E Massimo D'Alema interviene a
tutto campo, a cominciare da un ...
GOVERNO: GIORDANO AD'ALEMA, SI OCCUPI D'ALTRO E
NON DEL CORTEO
Leggo
Online
Calcio - A Telese il
calcio "è uscito dalla crisi"
SportEconomy - Italy
Lo hanno sostenuto a Telese, durante un
incontro all'interno della cornice della
festa dell'Udeur di Clemente Mastella.
Il presidente del Coni e della ...
Festa
Udeur 2007 - sesta giornata
Negli scatti di Lorenzo Palmieri i momenti
salienti della sesta giornata della festa
Il
Quaderno,.it 01/09/2007 :: 19:45:18
Ministri in piazza, a Telese è scontro tra Letta
e Giordano
E’
scontro aperto all’interno della maggioranza
sulla partecipazione dei ministri della sinistra
radicale alla manifestazione indetta per il 20
ottobre. Questo pomeriggio alla festa Udeur di
Telese Terme il segretario di Rifondazione
Comunista, Franco Giordano, ha difeso la
decisione di scendere in piazza e ha ribadito
che non si tratta di una iniziativa contro il
Governo: “Rivendichiamo la legittimità a
costruire una mobilitazione popolare – ha
dichiarato dal palco -. La nostra è una critica
costruttiva che eserciteremo nelle piazze e nei
luoghi di lavoro per chiedere l’attuazione del
programma dell’Unione”.
Un
ragionamento che Giordano ha rafforzato parlando
di un messaggio scritto da Romano Prodi che
sostanzialmente da via libera alla
manifestazione: “Se il presidente del Consiglio
non ha obiezioni alla nostra azione – si è
chiesto il segretario – non capisco perché ci si
scandalizzi così tanto”. A Massimo D’Alema che
questa mattina sempre da Telese aveva parlato di
contraddizioni all’interno della sinistra,
Giordano manda a dire: “Il ministro degli esteri
potrebbe occuparsi anche di altre questioni”.
Allo stesso tavolo di Giordano c’era anche il
sottosegretario alla presidenza del Consiglio,
Enrico Letta, che ha invece difeso il lavoro
fatto sino ad ora dal Governo sulla questione
del walfare: “Non si può buttare all’aria un
accordo solo perché non si condivide un punto.
Dobbiamo spogliarci dello scontro ideologico e
affrontare la questione della precarietà nel
mondo del lavoro con un riformismo vero”.
Invito alla responsabilità lanciato anche dal
capogruppo Udeur alla Camera, Mauro Fabris:
“Quando si sta al Governo non si va in piazza.
Si è classe dirigente rispondendo ai problemi
del Paese e non facendo pressioni. Altrimenti
non ci sentiamo più di stare in un posto dove si
fanno continue forzature”.
Giordano ha incassato le critiche ma ha chiarito
che la sinistra “ha sempre espresso il massimo
della lealtà al Governo Prodi. Abbiamo solo
chiesto l’attuazione del programma”. Detto
questo il vero rischio che il leader PRC ha
individuato è un altro: “Siamo al monocolore del
Partito Democratico che sta scardinando gli
equilibri dell’alleanza con una corsa al centro.
Noi vogliamo che sia riconosciuta l’autonomia
della soggettività politica della sinistra per
fare un salto di qualità”.Replica di Fabris
secondo cui va bene rispettare il programma “ma
basta forzare la mano” e con una punta di ironia
ha aggiunto “anche noi abbiamo famiglia nel
senso dobbiamo difendere le ragioni del nostro
elettorale”.
Un
dibattito che doveva essere confronto tra
centrosinistra e centrodestra sulla legge
elettorale è diventato la riproposizione di uno
scontro tutto interno alla maggioranza. Giulio
Tremonti di Forza Italia e Francesco D’Onofrio
dell’Udc non hanno voluto aggiungere elementi
alla polemica ma sull’assetto istituzionale
hanno dato precise indicazioni. L’ex ministro
dell’Economia ha definito necessaria e possibile
una riforma mentre il senatore centrista ha
detto di non farsi troppe illusioni su risultati
a breve termine. Per Letta bisogna lavorare ad
un accordo entro l’autunno “per dimostrare che
c’è una classe dirigente all’altezza delle
sfide”.
Il
Quaderno.it
01/09/2007 :: 22:13:18
Matarrese e Petrucci a Telese: il calcio
è uscito dalla crisi
La pioggia abbondante ha costretto gli
organizzatori della Festa dell'Udeur di
Telese a modificare il programma della
penultima giornata. Così, il convegno
dal tema "Il calcio italiano è finito o
no?" è stato spostato dal Centro
Congressi delle Terme alla Sala Convegni
del Grand Hotel.
Il lungo dibattito - che si è protratto
per quasi due ore - ha visto la presenza
di esponenti di primo piano del calcio
nazionale e di numerosi politici. Era
stato annunciato anche l'arrivo nel
Sannio di Lino Banfi nel ruolo di "Oronzo
Canà", il celebre personaggio
interpretato dall'attore nel film
'L'allenatore nel pallone'. Banfi ha
comunicato agli organizzatori di non
poter essere presente al convegno perchè
impegnato in una premiazione a Venezia.
Forfait anche di Rosella Sensi,
amministratore delegato della Roma.
A presentare gli ospiti è stato Gian
Francesco Lupattelli, presidente MSP
(l'ente di promozione sportiva Movimento
Sport Azzurro Italia). Moderatore il
giornalista Giacomo Crosa e non Mario
Sconcerti come annunciava il programma.
Il dibattito, intenso e vivace, è
entrato subito nel vivo con l'intervento
di Marco Verzaschi, sottosegretario alla
Difesa dei Popolari Udeur.
"Abbiamo vissuto - ha detto - l'ultimo
anno con grande angoscia, dopo la
ripulita di dodici mesi fa. L'angoscia
che questo gioco in Italia non potesse
tornare ad alti livelli. Società in
crisi, dislivello tra sodalizi ricchi ed
altri in difficoltà. Il calcio può
sopravvivere ad alti livelli solo se si
offrono alle società altre opportunità:
stadi di proprietà, entrate diverse
rispetto a biglietti e diritti tv. Altro
problema è quello della violenza. Dopo
la tragedia di Catania c'è stato un
segnale forte in questo senso. Tutto
questo deve proseguire anche dando
opportunità di gestione alle società".
Quindi la domanda che Crosa ha girato ai
presenti: com'è lo stato attuale del
calcio italiano? "Consideriamo le cose
positive - ha subito risposto il
presidente del Coni Gianni Petrucci -.
Dal punto di vista tecnico i risultati
ci sono: i campionati del mondo vinti in
Germania, i successi in Europa del
Milan. Ma ancora più importante è
valutare positivamente il fatto di
essere usciti dalla crisi dirigenziale e
anche amministrativa, considerando che
quest'anno non ci sono stati problemi di
iscrizione per i club. E' ovvio che ci
siano anche gli aspetti negativi come la
violenza. Che non bisogna dimenticare,
ma che va affrontata guardando avanti.
Il calcio, in definitiva, sta tornando
ad essere quello positivo che tutti
vogliamo".
Sulla stessa lunghezza d'onda Antonio
Matarrese, presidente della Lega Calcio.
"Ora siamo in piedi - ha affermato - a
testa alta. La crisi è finita e invito a
smettere di piangerci continuamente
addosso. Con l'esperienza di Calciopoli
abbiamo estirpato l'erba cattiva - quasi
tutta - e inoltre è stato superato il
periodo del commissariamento. E' ora di
guardare avanti con entusiasmo".
"Il clima è cambiato, possiamo dire che
il calcio italiano non finirà mai, anche
se dovessimo mettere un pallone quadrato
in mezzo al campo", ha aggiunto Vito Li
Causi, capogruppo Popolari Udeur
Commissione Cultura Camera dei Deputati
E' quindi toccato a Claudio Lotito,
patron della Lazio ("un presidente con
gli attributi", così lo ha definito
Matarrese) esprimere il suo parere. "Il
calcio - ha detto - è un bene che va
salvaguardato in una società dove c'è
crisi di valori. In campo dobbiamo
trasmettere l'immagine del rispetto
delle regole (acceso e simpatico, in tal
senso, un battibecco che Lotito ha avuto
con Crosa sul ruolo del calciatore e
sull'opportunità che venga considerato o
meno un esempio da seguire)".
Lotito ha chiarito poi anche in seguito
alcune proposte a suo avviso
fondamentali. "Il calcio - ha aggiunto -
ha bisogno di iniziative legislative. Se
avessimo fatto (ha detto rivolgendosi ai
politici presenti in sala) una legge
quadro, ora avremmo risolto tutti i
problemi. Le mie proposte sono:
determinare lo stato giuridico del
calciatore, stabilire un tetto salariale
(nella Lazio Lotito lo ha fissato in
500mila euro)".
Ma la vicenda che più sta a cuore al
presidente laziale è la possibilità di
costruire e gestire uno stadio. "Non
vogliamo finanziamenti (in sala era
presente anche il presidente del
Consiglio Comunale di Roma Mirko Coratti
ndr) ma chiediamo solo di essere messi
nelle condizioni di creare una nostra
struttura che sia polifunzionale".
Ad accendere la discussione è stato poi
l'intervento di Pietro Folena (Prc),
presidente della Commissione Cultura
della Camera dei Deputati. "Ho notato
ottimismo - ha affermato - fin qui sul
superamento della crisi del calcio,
invece da parte mia c'è più
preoccupazione. L'emergenza è finita e
il problema violenza è stato affrontato,
siamo d'accordo. Ma la malattia profonda
del calcio - non solo in Italia - è la
logica economica prevalente: pubblicità,
tv, mercato e continua competizione,
senza alcun vincolo. A settembre sarà
pronto il documento conclusivo della
Commissione Cultura che fornirà le
indicazioni. Al calcio stiamo dedicando
molto tempo e sono convinto che il mondo
del pallone abbia vissuto troppo al di
sopra delle proprie possibilità".
Folena ha fatto quindi riferimento alle
società quotate in Borsa ("non capisco
come siano autorizzate società che hanno
come capitale solo diritti tv e
calciatori"). "Non dico -ha aggiunto -
di uscire dalle Spa, ma di rivedere la
normativa giuridica. C'è bisogno di
tutela".
Affermazioni cui ha ribattuto Petrucci
rivendicando l'autonomia dello sport.
"Abbiamo bisogno del Parlamento - ha
affermato - ma vogliamo mantenere la
nostra autonomia". Sull'argomento si è
soffermato anche il ministro della
Giustizia Clemente Mastella che ha
seguito una buona fetta del convegno
seduto in prima fila (in sala si è visto
anche l'ex presidente del Napoli Corrado
Ferlaino ndr): "L'autonomia dello sport
- ha detto il Guardasigilli - è sacra.
L'istituzione può fare da sponda. La
politica può regolare, non comprimere o
entrare a gamba tesa. Nello stesso
tempo, autonomia non vuol dire sentirsi
deresponsabilizzati. Lo sport non può
infatti pensare che la politica possa
essere disattenta rispetto ai problemi
del mondo del pallone".
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