25 marzo 2008
LEX: a spasso nel porcellum
Aldo Maturo

 

 

 
Il 13 e 14 aprile l’Italia vota, dopo una campagna elettorale di 68 giorni, tanti quanti ne saranno passati dallo scorso 6 febbraio, giorno in cui il Presidente Napoletano ha sciolto le Camere mandando tutti a casa.   Nato da una coalizione creata per vincere ma inesorabilmente destinata a morire per insanabili contrasti interni, il Governo

Prodi è sopravvissuto miracolosamente per circa due anni in precario equilibrio dopo aver raccolto il 49,805% dei voti rispetto al 49,740% dell’opposizione.

 

Al suo interno i partiti della coalizione sono passati da uno stato di convivenza innaturale alla separazione consensuale in casa fino a sfociare nel divorzio, traumatico e senza alimenti.  In questo contesto matrimoniale fallito un ruolo determinante lo ha avuto  “Porcellum” che non è un amante segreto ma il sistema elettorale nato dalla legge 21.12.2005 n.270, voluta dal centrodestra, alla base delle ultime elezioni  (2006) e delle prossime (2008).

 

Porcellum  deriva da “porcata”, termine usato dal ministro Calderoli, estensore della legge, per definire il sistema elettorale da lui stesso creato. A Matrix – trasmissione di Mentana - aveva detto che era una “porcata” perché creato per non dare mai un vincitore. Prima della Porcellum abbiamo avuto la Mattarellum, legge elettorale del 1993 (da Sergio Mattarella, deputato D.C.) e, per le elezioni regionali, la Tatarellum (da Giuseppe Tatarella, deputato di AN):  la declinazione latina era stata inventata da Sartori sul Corriere della Sera ed è diventata poi  ricorrente denominazione giornalistica per individuare le varie leggi elettorali.

 

Quello che segue è un tentativo di analisi del sistema destinato al comune elettore, non certamente agli addetti ai lavori che hanno di certo conoscenze ben più qualificate.

 

IL PARLAMENTO

 

 
LA CAMERA DEI DEPUTATI -  La  Camera dei Deputati è composta da 630 deputati dei quali 617 eletti nelle circoscrizioni italiane e 12 in quella estera, con un sistema a rappresentanza proporzionale su scala nazionale ed eventuale attribuzione del premio di maggioranza. A tal fine l’Italia è stata divisa in 26 circoscrizioni elettorali (suddivisione territoriale) che eleggono 617 deputati.

A loro si aggiungono i 12 deputati della circoscrizione estera e 1 deputato per la regione Valle d’Aosta, eletto invece con sistema maggioritario (il candidato che prende più voti vince il seggio). Questi ultimi 13 deputati vanno aggiunti alle rispettive coalizioni secondo la loro appartenenza politica.

Le 26 circoscrizioni sono così composte: 3 per la Lombardia, 2 per il Piemonte, 2 per il Veneto, 2 per il Lazio, 2 per la Campania, 2 per la Sicilia, 1 per ciascuna delle altre 13 regioni. Ad ogni circoscrizione viene attribuito un numero di seggi in proporzione alla popolazione del Paese (si divide il numero degli abitanti d’Italia per 618).

 

SENATO –  Il Senato è composto da 315 senatori ed è eletto su base regionale in 20 circoscrizioni, una per ogni regione. Sei sono eletti nella circoscrizione estera. La ripartizione dei seggi tra le varie regioni si effettua in proporzione della popolazione della regione ma comunque – in base alla Costituzione -  ogni regione deve avere almeno 7 senatori eletti ad eccezione del Molise che ne ha  2 e della Valle d’Aosta 1. Del Senato fanno parte poi i senatori a vita e gli ex Presidenti della Repubblica.

 

 

SISTEMA ELETTORALE – E’ il meccanismo previsto da una legge elettorale per organizzare tutto il complesso sistema delle elezioni e trasformare in seggi i voti attribuiti a un partito o a una lista al fine di consentirle il governo di un Paese o comunque di un’istituzione.

 

SISTEMA PROPORZIONALE – I seggi sono attribuiti ai partiti in proporzione al numero di voti ottenuti. In seno al partito, la distribuzione dei seggi ottenuti viene fatta in base al numero di voti ricevuti da ogni candidato.

 

 SISTEMA MAGGIORITARIO – Riconosce la vittoria a un partito, a una lista o a una coalizione che abbia ottenuto il maggior numero di voti (in maniera assoluta o relativa, in base ai sistemi previsti)  in maniera da garantirle la possibilità di governare con relativa tranquillità.

 

 

                                  SISTEMA ELETTORALE VIGENTE

                                 (PORCELLUM)

 

PORCELLUM (L.21.12.2005 N.270)Cerca di contemperare le opposte esigenze dei sistemi sopraindicati con la formula di un sistema proporzionale con premio di maggioranza.

 

PARTITI – I partiti possono partecipare alle elezioni da soli o collegati tra loro in coalizione. Devono far conoscere il loro programma e  depositare il loro simbolo con indicazione del leader designato a Capo del Governo.

 

LISTE BLOCCATE -  L’elettore riceve una scheda per la Camera ed una per il Senato e può esprimere il suo voto su liste bloccate riportate sotto il simbolo del partito prescelto, senza possibilità di indicare preferenze. Secondo alcuni analisti  i deputati e i senatori non sono scelti dagli elettori ma dalle Segreterie dei partiti e all’elettore resta solo una sorta di “ratifica” perché nel Porcellum non esistono più le preferenze individuali. I seggi saranno assegnati ai partiti secondo l’ordine di elencazione dei candidati nelle singole liste (viene eletto il primo, poi il secondo, il terzo e via via a scorrere).

 

 

CAMERA DEI DEPUTATI

(Campania : 62 deputati)

 

SOGLIE DI SBARRAMENTO  ALLA CAMERA - Con la “soglia di sbarramento”  si escludono quei mini partiti che non hanno raggiunto un numero di voti minimo predeterminato. Partecipano alla ripartizione dei seggi i partiti che si sono presentati da soli se hanno ottenuto  il 4% dei voti validi e  le coalizioni di partiti che abbiano conseguito sul piano nazionale almeno il 10% dei voti validi e che abbiano tra le liste partecipanti  una lista che ha conseguito sul piano nazionale almeno il due per cento dei voti validi.

 

ATTRIBUZIONE DEI SEGGI E PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA CAMERA  – I 617 seggi sono attribuiti in sede nazionale dopo aver calcolato i voti ottenuti nelle 26 circoscrizioni  dai partiti singoli e  dalle coalizioni che hanno superato le soglie di sbarramento. Si verifica poi se una coalizione o una lista singola, per il  numero di voti ricevuti, ha ottenuto da sola i 340 seggi richiesti dal sistema elettorale.

 

Se nessuno ha conseguito tale risultato, si attribuisce il “Premio di Maggioranza” assegnando alla coalizione o alla lista più votata i 340 seggi. Le altre coalizioni e gli altri partiti “singoli” si suddivideranno  i rimanenti 277 seggi in proporzione dei voti ottenuti. E’ chiaro che se la coalizione o la lista vincente ha avuto, autonomamente, più di 340 seggi, si terrà tutti quelli che ha eletto e agli altri andranno non 277 seggi ma quelli che residueranno.  Con questo sistema, quindi – grazie al Premio di Maggioranza -  una lista o una coalizione di partiti che abbia un solo voto più delle altre porta a casa 340 parlamentari (che possono essere molti di più di quelli che gli elettori volevano attribuire a quella lista o coalizione).

Una volta che a un partito sia stata fatta l’attribuzione del totale dei seggi in sede nazionale, si procederà alla suddivisione di questi seggi, sempre in maniera proporzionale ai voti ottenuti, nelle varie sedi circoscrizionali. Ogni partito quindi saprà quanti deputati ha “eletto” nella singola circoscrizione ed è chiaro che gli “eletti” saranno i nominativi indicati per primi nella lista, secondo la collocazione progressiva in lista predisposta dai partiti.

 

SENATO

(Campania : 30 Senatori)

 
SOGLIE DI SBARRAMENTO AL SENATO – In ciascuna regione i seggi vengono ripartiti alle coalizioni che abbiano ottenuto almeno il 20% dei voti validi e che abbiano un partito all’interno della coalizione che abbia conseguito almeno il 3% dei voti. I partiti invece che hanno partecipato alle elezioni da soli, per ottenere seggi, devono ottenere almeno l’8% dei voti di quella regione.

 

 

PREMIO DI MAGGIORANZA AL SENATO – Diversamente che alla Camera, al Senato il “Premio di maggioranza” viene attribuito  su base regionale e viene assegnato  alla lista o alla coalizione che ha avuto più voti, in maniera da assicurarle in ogni regione almeno il 55% dei seggi senatoriali disponibili (per un totale nazionale di 173 senatori) L’altro 45% verrà distribuito agli altri partiti o coalizioni. Il “Premio di maggioranza” non è previsto in Molise, Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Circoscrizione Estera.

Quindi la lista o la coalizione che ha preso più voti, porta a casa il 55% dei seggi senatoriali previsti in quella regione (a parte le regioni sopra indicate)

 

ATTRIBUZIONE DEI SEGGI AL SENATO – Il riparto dei seggi avviene fra le liste o le coalizioni che abbiano superato le soglie di sbarramento previste per il Senato (come abbiamo visto il  20% dei voti validi espressi e che contengano almeno una lista collegata che abbia conseguito sul piano regionale almeno il 3% dei voti validi espressi). Seguono le singole liste non collegate che abbiano conseguito sul piano regionale almeno l’otto per cento dei voti validi espressi e infine le singole liste che, pur appartenendo a coalizioni che non abbiano conseguito la percentuale del 20 per cento, abbiano conseguito sul piano regionale almeno l’otto per cento dei voti validi espressi.

Si passa a verificare se la lista o la coalizione più votata ha conseguito da sola il 55% dei seggi assegnati alla Regione. Se ciò non è avvenuto, le vengono assegnati tanti ulteriori seggi fino a raggiungere il 55% dei seggi della regione e i seggi residui vengono ripartiti fra le altre coalizioni o liste singole e vengono eletti i candidati compresi nelle liste secondo l’ordine di presentazione. Anche in questo caso l’attribuzione dei seggi “d’ufficio” può falsare quella che è stata la volontà degli elettori.

 

 

 

Questo il sistema con cui abbiamo votato nel 2006 e con cui andremo a votare fra pochi giorni. Ometto di analizzare tutto il complesso meccanismo dei resti, dei quozienti,delle cifre elettorali,etc. per evitare di complicare ulteriormente un’esposizione necessariamente succinta e già fin troppo tecnica. Nulla è cambiato e nulla si è voluto cambiare. Nulla lascia prevedere che non si ripetano a breve distanza le stesse condizioni che ci hanno portato al voto dopo soli 24 mesi.

 

 

 

     

  LEX di Aldo Maturo


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