Comunicato
stampa del 18 febbraio 2008
La ABM di Bergamo, dopo aver speso 150 mila euro, rinuncia alla gestione della Centrale elettrica di Ponte Valentino a Benevento, mai entrata in funzione, ma insiste per costruire
l’inceneritore di biomasse a San Salvatore Telesino.
Ora Carmine Nardone deve chiarire quali accordi ha sottoscritto con la Provincia di Bergamo e Gino Abbate, commissario dell’ASI, deve spiegare perchè vuole una nuova centrale a Biomasse pure a
Benevento.
E’ finita sul quotidiano “Il nuovo giornale di Bergamo”, la polemica sorta tra Gabriele Corona, presidente di “altrabenevento” e Gino Abbate, commissario dell’Area di Sviluppo Industriale di
Ponte Valentino a Benevento, per la Centrale Elettrica data in gestione ad una società bergamasca ma mai entrata in funzione. Il caso era stato sollevato da un articolo pubblicato l’11 settembre scorso su “Il Mattino”, quando Corona,
commentando la notizia relativa ad una prossima realizzazione di una centrale elettrica a Biomasse da realizzare nell’area industriale di Benevento, aveva ricordato che nella stessa zona è stata costruita nel 1982 una Centrale per la
produzione di energia elettrica e calore da 3 mega watt di potenza, di proprietà del Consorzio ASI, che però non è mai entrata in funzione. Rispose stizzito il Commissario dell’ASI, Gino Abbate, ex segretario cittadino dell’Udeur, il
quale precisò che “la centrale è stata data in affitto alla società A.B.M. di Bergamo dalla quale riceviamo circa 5000 euro al mese. Tale impianto non è mai entrato in produzione
per scelte strategiche esclusive della società A.B.M. stessa le cui ragioni di convenienza non spetta a noi come ASI sindacare.”
Il 15 febbraio la notizia è stata ripresa da “Il nuovo giornale di Bergamo” che nell’articolo “Provincia di Bergamo, gli sprechi a Benevento” ha denunciato “Da circa due anni e mezzo Abm spa,
la multiutility partecipata al 100% dalla Provincia di Bergamo e quindi interamente pubblica, spende circa 60mila euro all’anno per affittare un’inutile rudere distante 800 chilometri da Bergamo”.
All’articolo ha replicato con una lettera al giornale, il senatore Vittorio Pessina,
Presidente del C.d.A. della A.B.M. , precisando “nell’ambito degli accordi stipulati tra le Province di Bergamo e Benevento ... A.B.M. aveva sottoscritto un contratto di locazione con il Consorzio A.S.I. di Benevento per la
gestione della centrale a cogenerazione da 3 MW già presente e di proprietà del Consorzio stesso allo scopo di fornire calore alle imprese localizzate nell’area ASI e cedere l’energia elettrica in parte alle stesse imprese e
in parte alle aziende bergamasche, utilizzando la rete di distribuzione nazionale attraverso Bergamo Energia S.p.a...... Nel corso delle analisi prodromiche all’avvio della centrale sono emerse difficoltà a reperire aziende
nell’area ASI realmente interessate all’acquisto del calore prodotto dall’impianto di cogenerazione” e pertanto nel 2007 “la A.B.M. ha esercitato il diritto di recesso dal contratto di locazione il quale,pare doveroso
sottolinearlo, risulta ad oggi definitivamente risolto.”
Questo il commento di Gabriele Corona, presidente di altrabenevento: “E’ assurdo che una Azienda pubblica spenda 150 mila euro e poi, dopo 2 anni e mezzo, si accorga che non è possibile
gestire quella centrale insistendo per costruire un inceneritore per presunte biomasse a San Salvatore Telesino. Ora il Presidente della Provincia di Benevento, Carmine Nardone deve spiegare quali accordi per “ lo sviluppo
dell’imprenditoria e delle infrastrutture energetiche” ha sottoscritto con il Presidente della Provincia di Bergamo, mentre il commissario del Consorzio ASI dovrebbe chiarire perchè nella zona si dovrebbe costruire una nuova
Centrale a biomasse da 600 chilowatt e non si utilizza quella da 3.000 chilowatt già esistente.
Il presidente – Gabriele Corona |