19 maggio 2008
Provincia, news dal consiglio
Antonio De Lucia

 

 

Provincia di Benevento

 

Comunicato Stampa n. 18 del 16 maggio 2008

 

Il Consiglio provinciale di Benevento, nella seduta di oggi 16 maggio 2008, sotto la presidenza del presidente della Provincia Aniello Cimitile, ha provveduto, dopo aver superato alcune eccezioni procedurali proposte dai consiglieri Mazzoni, Izzo e Capocefalo, alla surroga dei Consiglieri provinciali nominati assessori con i primi dei non eletti nelle rispettive Liste. Sono quindi entrati a far parte dell’Assemblea, ripristinando dunque l’interità numerica della stessa, al posto: di Pompilio Forgione, Angelo CAPOBIANCO;  al posto di Nicola Augusto Simeone, Michele MADDALENA; al posto di Maria Cirocco, Nino LOMBARDI; al posto di Carmine Valentino, Francesco COCCA; al posto di Carlo Falato, Paolo VISCONTI; al posto di Giovanni Angelo Mose’ Bozzi, Francesco DAMIANO.

Il presidente della Provincia Cimitile ha quindi proceduto alla lettura degli Indirizzi di governo della sua Amministrazione.

Ecco di seguito un’ampia sintesi del documento:

«Siamo ormai pienamente entrati nella società della conoscenza e dell’informazione e non vogliamo né possiamo accettare che si ripeta per la nostra provincia quello che è successo nella società industriale del secolo scorso, con le nostre zone condannate all’emarginazione e ad uno sviluppo da livello di sopravvivenza»: iniziano con queste parole gli Indirizzi di governo che il presidente della Provincia di Benevento prof. Aniello Cimitile ha letto in Consiglio provinciale nella seduta aggiornata di insediamento.  Queste parole costituiscono il filo conduttore del discorso del presidente letto davanti ad un foltissimo pubblico, certamente superiore alle capacità della Sala, e contenuto in quattordici cartelle fittamente dattiloscritte. Il Sannio, secondo il presidente, deve indirizzare tutte le proprie energie nell’orientare il proprio sistema socio-economico verso quella della società della conoscenza. Per Cimitile, «dobbiamo lasciarci alle spalle il passato e proiettarci in modo stabile ed irreversibile verso un Sannio moderno che sia capace di offrire alla sua gente, a chi in queste terre vive, lavora e studia una qualità della vita elevata, fatta di crescita economica, di buon lavoro, di coesione sociale, di eccellenza ambientale e di sicurezza ambientale e sociale».

Il presidente ha posto l’accento sulla necessità inderogabile che «in tempi di economia globale, dove anche i territori sono in competizione fra loro, il Sannio deve avere il coraggio di mettere in campo progetti ed obiettivi ambiziosi, di inseguire primati ed eccellenze nello sviluppo e di mobilitare intorno ad essi tutte le nostre forze, i nostri giovani, i nostri lavoratori, i nostri imprenditori, i nostri professionisti, i nostri ricercatori. Tutto ciò non può essere il risultato di una visione e dell’azione di un gruppo illuminato o addirittura di un “leader”; occorre, invece, un grande e straordinario Patto Provinciale, che fornisca una leader-ship strategica collettiva e condivisa. Un patto che mobiliti, insieme, istituzioni locali, forze politiche, mondo imprenditoriale, mondo del lavoro, istituzioni della formazione, dell’alta formazione e della ricerca scientifica, tutte le autonomie istituzionali in una visione ed in un progetto di sviluppo stabile e di lunga durata, capace di guardare lontano e non alle emergenze ed alle convenienze contingenti (spesso degeneranti in piccoli interessi individuali, di parte e senza respiro, né di lunga durata né collettivi)».

La Provincia di Benevento è, per Cimitile, il soggetto pubblico che è «promotore e protagonista di un patto e di un progetto così straordinario». Anzi, secondo il presidente dovere primario della classe politica eletta il 13 e 14 aprile è «proiettare la Provincia di Benevento verso l’assunzione di un ruolo strategico e primario nella crescita economica e nello sviluppo sociale e produttivo del nostro territorio e dobbiamo proporre  ed accreditare questa istituzione come protagonista e pilota  di un  grande Patto per lo Sviluppo assunto come asse portante di una nuova fase qualificata da processi di ambiziosa crescita. Il Patto per lo Sviluppo deve dunque assumere come obiettivo generale una crescita rilevante della ricchezza che viene prodotta nella nostra Provincia». Ricordate le gravi difficoltà dell’economia internazionale e quindi nazionale, con la crescita dell’inflazione e la caduta del Prodotto interno lordo, Cimitile indica il lavoro per il prossimo futuro: «Il  Patto  per lo Sviluppo – ha scandito il presidente - ha un obiettivo eccezionale, quello di raddoppiare, in meno di dieci anni (e con riferimento al PIL procapite), la ricchezza prodotta nel nostro Sannio, e di puntare, nei prossimi cinque anni, verso la metà di questo cammino». Lo sviluppo, per Cimitile, «deve continuare ad essere ancorato a quei principi di  sostenibilità, originalità, diversità e qualità a cui si è concretamente ispirata l’amministrazione precedente».

Non possiamo consentire la distruzione del grande patrimonio di risorse ambientali, storiche e culturali dei nostri territori – puntualizza Cimitile. «Noi siamo, anzi, convinti che proprio la valorizzazione di questo patrimonio e la sua fruizione non distruttiva possa essere uno degli assi portanti della nostra crescita». Ed ha così proseguito: «La nostra deve essere una sostenibilità “del fare”; significa che ogni consumo o uso di queste risorse, a cominciare da quelle ambientali, deve rientrare nella normale capacità del sistema di riprodurle o preservarle; ma significa anche che questo non deve trasformarsi in paura del nuovo, in chiusura pregiudiziale ed ideologica al cambiamento, in ostacoli o blocchi irrazionali alla soluzione di problemi».

Nel rispetto e nella valorizzazione delle nostre unicità e biodiversità vegetali ed animali, dunque, Cimitile individua uno dei poli di attacco delle politiche e delle strategie di sviluppo che non possono, però, fondarsi sulle “quantità”, perché il Sannio non sarebbe in grado di competere: infatti, a suo giudizio, «dobbiamo fondare sulle qualità e le eccellenze presenti nel territorio e porci permanentemente l’obiettivo di indurre qualità ed eccellenza nelle nostre diversità ed originalità, nel nostro sistema sociale e produttivo».

Il Sannio, ha quindi affermato il presidente, può competere solo avendo «la disponibilità di un autonomo ed avanzato sistema locale di innovazione. L’era nella quale viviamo è caratterizzata dalla conoscenza che non è un patrimonio statico ma dinamico ed in continua evoluzione; anzi, come è ormai universalmente riconosciuto, a caratterizzare questa nostra società non è tanto la conoscenza stessa; è invece, in primo luogo, la velocità, la dimensione e la permanenza della sua crescita e del suo sviluppo; in secondo luogo, il suo immediato trasferimento nelle attività sociali e produttive, dove si trasforma  in fattore determinante di produzione e cambiamento, e dove può essere motore di crescita economica, di buon lavoro e di sviluppo».

 

Il Sannio ha visto i suoi momenti migliori nei secoli - ha ricordato Cimitile - quando ha assolto al ruolo di irrinunciabile snodo di collegamento fra il Mediterraneo e l’Adriatico ed a questo stesso ruolo  – ha precisato Cimitile – ora dobbiamo puntare anche noi. E’ il contesto, infatti, in cui si muove, ha ricordato Cimitile, il nuovo Quadro Comunitario di Sostegno delle politiche europee. «Le regioni del sud (area obiettivo 1) - così ha precisato Cimitile - hanno l’ambizioso progetto del Mezzogiorno come Piattaforma Logistica Europea nel Mediterraneo. Si tratta di un progetto di rilevante importanza perché definisce un ruolo strategico ed originale dell’Italia nell’economia globale, proponendola come punto di snodo dei rapporti e degli scambi dell’Europa e dell’occidente con i paesi emergenti asiatici, con tutta l’Asia, con i paesi africani. Si tratta di dare vita ad una grande area con infrastrutture e servizi di avanguardia per il commercio, gli scambi culturali ed il turismo internazionale, e di essere luogo mondiale di accumulazione e ridistribuzione (anche attraverso completamento di semilavorati ed aggiunta di valore da lavoro specializzato, altamente automatizzato ed immateriale) di flussi di merci provenienti, in modo particolar, ma non solo, dall’Asia, o verso essa diretti».

La Provincia di Benevento, secondo Cimitile, naturale cerniera di collegamento fra est ed ovest, deve diventare un organo vitale di tale piattaforma. Ma non solo come un luogo di transito di merci, ha precisato Cimitile, quanto piuttosto, il Sannio deve «essere un nodo di scambio a forte valore aggiunto, capace di attrarre investimenti “intelligenti” che permettano di costruire filiere produttive». Le merci trasportate vanno anche lavorate e redistribuite sul territorio italiano ed estero. L’impegno dunque deve essere quello di lavorare sulle reti materiali (strade, ferrovie, avio pista, collegamenti a porti ed aeroporti) ed immateriali (larga banda, servizi satellitari ed altre infrastrutture). Inoltre, ha precisato Cimitile, occorre, «orientare in questa direzione servizi e produzioni innovative e di avanguardia, e, ancora una volta, alta formazione, ricerca scientifica, innovazione e trasferimento tecnologico permanente (appare evidente come il Sannio, con la sua Università ed i suoi insediamenti sia scientifici che di trasferimento tecnologico, sia “luogo unico e pertanto irrinunciabile” di collegamento ed integrazione fra gli insediamenti scientifici e tecnologici delle due fasce costiere)».

Analizzato, più approfonditamente, il sistema produttivo locale, Cimitile, ha affermato che, per quanto concerne l’agricoltura, occorre sollecitare la fuoriuscita totale da produzioni generiche o senza prospettive, per puntare verso produzioni qualificate e specializzate, capaci di trovare valore aggiunto nella originalità e diversità biologica e nella sicurezza alimentare (salute e benessere del consumatore). Ma oltre ciò occorre pensare a forme di distribuzione e commercializzazione da saldare con la valorizzazione ed il rilancio di produzioni artigianali ed attività del terziario (ad esempio, turismo ecosostenibile, storico-culturale e religioso).

Per ciò che riguarda il settore industriale, l’obiettivo deve essere quello di accrescere i livelli produttivi ed occupazionali portando il contributo al PIL nella media almeno campana. Ciò richiede, secondo il presidente Cimitile, una generale evoluzione dell’esistente, in alcuni casi con l’innovazione di processi e prodotti ed il loro potenziamento; in altri, con interventi più radicali, dettati dall’esigenza di integrare o sostituire attività produttive con altre a più alto valore aggiunto con nuove tecnologie. A ciò – ha proseguito Cimitile - bisogna aggiungere la necessità di ampliare il sistema produttivo verso nuovi settori, anche con l’incentivazione per nuovi investimenti e attrazione di imprese e capitali esterni soprattutto in settori high tech.

La Provincia di Benevento, ha spiegato Cimitile, non deve rinunciare a svolgere un ruolo sia di “procurement streategico”, che di diretto intervento per fare da battistrada ad innovazioni originali e all’iniziativa imprenditoriale. «Per questa via, ha spiegato Cimitile, noi dobbiamo candidare i nostri territori ad essere la Provincia dell’Eccellenza nel terziario avanzato, nei servizi innovativi al cittadino, ai nostri comuni ed alle nostre comunità montane e rurali, alle nostre imprese, alla piattaforma logistica nel Mediterraneo».

Alle nostre imprese ed alle vocazioni imprenditoriali dobbiamo chiedere molto – ha quindi affermato Cimitile e cioè: «investire in innovazione tecnologica, consumare più ricerca scientifica nella logistica aziendale come nell’innovazione di prodotto, puntare con decisione all’innovazione dei servizi e ed ai servizi innovativi, accrescere in quantità e qualità il capitale umano ed il ricorso al lavoro immateriale, immettere nelle proprie aziende in modo massiccio i nostri giovani laureati, internazionalizzarsi, evolvere verso forme societarie più evolute ed aprirsi a forme di raggruppamento, integrazione verticale ed orizzontale, crescita dimensionale». A giudizio di Cimitile, occorre intervenire anche sul sistema finanziario e creditizio locale, definito come « un autentico macigno» per l’imprenditoria locale, che fa pagare prezzi troppo e scandalosamente alti a chi chiede prestiti.

L’Innovazione di Sistema cui dobbiamo puntare, ha avvertito Cimitile, richiede una Pubblica Amministrazione nuova ed efficiente. I nostri piccoli comuni, salvaguardando la loro identità, devono sempre di più partecipare, a giudizio del presidente, a progetti sovra-terrritoriali nelle attività di pianificazione, anche per sconfiggere, ad esempio, il “digital divide” infrastrutturale, formativo e soprattutto applicativo oggi patito. La macchina amministrativa locale, pur avendo positivamente accompagnato la Provincia  nel trapasso di secolo, non appare più adeguata – a giudizio di Cimitile - ai nuovi impegni ed alle sfide che ora abbiamo di fronte. Non basta lo stacanovismo di molti dipendenti, occorre una riarticolazione per far fronte anche al sottodimensionato numero di addetti, molti dei quali peraltro prossimi alla pensione.

Del resto, ha sostenuto Cimitile, occorre lavorare molto sulla informatizzazione dei servizi, attività indispensabile nel nostro tempo dove gli squilibri economici ed ingiustizie nascono dal “knowledge divide”.

«Più sapere per tutti, più conoscenza e più produzione di conoscenza, diventano in questo scenario un fondamentale diritto della donna e dell’uomo del terzo millennio ed una eccezionale pubblica responsabilità, alla quale non può sfuggire chi, a qualsiasi livello, assume compiti di governo». Oggi occorre investire in formazione e nel capitale umano – ha ammonito Cimitile. Massima, dunque, deve essere l’attenzione al sistema formativo scolastico, sotto il profilo delle infrastrutture e degli interventi immateriali

«Il sistema Sannio, per vincere lo sviluppo - ha spiegato Cimitile -, deve permanentemente disporre di una alta, aggiornata e qualificata capacità di lavoro immateriale che può essere prodotta solo da un avanzato e specializzato sistema di alta formazione, che offra ai nostri giovani grandi opportunità ed esperienze formative competitive e di avanguardia, che dia loro accesso, presenza e protagonismo nella rete internazionale dei saperi e della ricerca scientifica. La nostra Università assurge in tale quadro a valore assoluto, che deve avere tutto il nostro possibile supporto “ a prescindere”, ovvero nel pieno, totale ed incondizionato rispetto della sua autonomia didattica, scientifica e gestionale.»

Il lavoro per il potenziamento infrastrutturale deve avere due obbiettivi: il primo è quello del collegamento del sistema Sannio al resto del paese; il secondo è infra-sistema, prevalentemente costituito dalla rete viaria interna quale strumento primario di integrazione territoriale delle nostre valli (Valle Telesina, Valle Caudina, Valle del Fortore, Valle del Tammaro, Valle Vitulanese), delle nostre colline e delle nostre comunità montane.

In tale contesto rientrano gli obiettivi di lavoro per il completamento dell’asse attrezzato Valle Caudina – Pianodardine, la qualificazione ed il raddoppio della Benevento - Caianello, la linea ferroviaria ad alta capacità ed alta velocità Napoli-Bari, la realizzazione di una avio-pista, il pieno inserimento del Sannio nel sistema regionale di Metropolitana veloce; è ancora in quest’asse che si collocano opere altrettanto rilevanti, non ancora finanziate, ma inserite nel Parco Progetti Regionale o programmate fra gli interventi sulla rete stradale nazionale (ANAS: Piano Pluriennale 2003-2012, legge obiettivo).

Per ciò che riguarda il miglioramento dei collegamenti interni del Sannio, la situazione è resa grave – ha detto Cimitile - dalla dimensione del problema, ma anche dalla doppia esigenza di dover continuare una politica di investimenti e potenziare l’attività di manutenzione, riqualificazione e messa in sicurezza dell’esistente.

E, tuttavia, quello che abbiamo in progetto ed in cantiere non basta- secondo Cimitile. Fatto 100 il livello della dotazione media di rete stradale in Italia, ha spiegato il presidente, la provincia di Benevento si ferma al 68.7, il Mezzogiorno ad 87.1 e la Campania al 103.4): da qui “il grido di dolore” che si alza da tante parti del nostro territorio (da Cusano Mutri, da Limatola, da S. Bartolomeo in Galdo e da tutto l’alto Fortore), situazioni che indicano uno stato di emergenza e addirittura di crisi.

Cimitile ha poi detto che occorre la razionalizzazione, ma anche la qualificazione dei servizi di trasporto e puntare all’introduzione anche nel Sannio di un UNICO titolo di viaggio per usufruire di più vettori.

La questione dei rifiuti in Campania ha occupata ampia parte dell’interevento del presidente. Il perché lo ha spiegato lo stesso preseidente: essa attenta più gravemente delle altre alla straordinaria qualità del territorio sannita.

«Noi pensiamo – ha detto Cimitile - che sia ormai urgente e non più differibile porre fine alle gestioni commissariali ed attivare il processo di provincializzazione del ciclo dei rifiuti. Il Piano Provinciale “il Sannio si differenzia” possa essere oggetto di una revisione partecipata, ma esso contiene tutte le indicazioni che consentono di attuare l’indirizzo programmatico che noi assumiamo, e cioè: il primato assoluto della raccolta differenziata porta a porta; la conseguente attivazione di filiere di produzione, utilizzazione e commercializzazione di compost di qualità; la produzione di biogas per digestione anaerobica; l’incentivazione ed il sostegno alla diffusione nelle aree agricole e nei comuni della nostra provincia di compostori e compostaggio domestico; il ricorso a tecnologie a freddo per il trattamento di materiale non differenziato. Non assumeremo - ha scandito Cimitile - un atteggiamento di chiusura verso la presenza di modesti impianti a biomasse già attivati da aziende agricole, né ci chiuderemo ad un eventuale uso complementare di nuove tecnologie, purché abbiano caratteristiche di sicurezza scientificamente accertate e certificate e vengano adottate con metodo dialogico e partecipato».

Secondo Cimitile, il Sannio ha già dato un elevato contributo di solidarietà che non merita di essere ripagato con la realizzanda discarica di S. Arcangelo Trimonte, che, oltre a compromettere ambiente ed attività produttive, presenta caratteristiche tecniche di dissuadente difficoltà e complessità e viola il limite massimo di capacità delle discariche sul nostro territorio, limite fissato, dalla Provincia di Benevento, a meno della metà di quello che si intende realizzare.

«Ora, in primo luogo, - ha detto con forza il presidente Cimitile - noi non potremo che esprimere la nostra ferma opposizione a qualsiasi tentativo di coinvolgere il nostro territorio provinciale in attivazione e riaperture di altre discariche; in secondo luogo metteremo in campo tutte le iniziative necessarie per ottenere risarcimenti ed incentivi per le popolazioni e gli ambienti che sono stati colpiti; chiediamo poi la disponibilità di risorse e strutture per una adeguata gestione delle discariche sia nella fase di attività ( nella quale chiediamo sicurezza, trasparenza e sistemi affidabili per tracciare i flussi di rifiuti) che in quella pluridecennale di post-chiusura (una fase che deve essere fondata su avanzati e moderni piani di “bioremediation”)».

Passando alla questione del lavoro, Cimitile ha detto: «Crescita economica e sviluppo necessitano e sono finalizzati alla produzione di buon lavoro. E’ il lavoro che produce  ricchezza ed è il lavoro la base materiale della nostra esistenza, ciò da cui dipende, in prima istanza, la qualità della vita delle nostre comunità,  delle nostre famiglie, il futuro e le prospettive dei nostri giovani».

Nel nostro tempo c’è del lavoro vecchio che muore, altro che si trasforma profondamente, e, soprattutto lavoro nuovo che avanza. E su tutti e tre questi fronti che deve essere indirizzata la nostra specifica politica provinciale: rivisitando l’attività dei Centri Provinciali per l’Impiego, del Centro per l’Occupabilità Femminile, attuando il loro collegamento in rete telematica ed organizzativa, la loro cooperazione per servizi integrati con altre istituzioni, cooperando con strutture quali l’ISFOL. Punto qualificante delle politiche del lavoro sarà quindi, secondo Cimitile l’impegno per la formazione professionale ed il lavoro alle persone disabili.

Tali interventi sfociano, per Cimitile, in una articolata e diffusa rete di sicurezza e solidarietà sociale, capace di rispondere ad antiche e nuove forme di disagio sociale utilizzando tra l’altro anche gli strumenti dell’Osservatorio sulla Casa, sul Monitoraggio e Controllo Prezzi, i 6 Distretti Sociali Provincia, i Piani Sociali di Zona ed altri.

 

Le politiche per i beni culturali, la cultura, l’arte, lo spettacolo, la storia e le tradizioni locali - ha precisato Cimitile - continueranno ad essere considerate di centrale importanza e coniugate in stretto coordinamento con le politiche per il turismo. Si tratta di muoversi lungo due assi fondamentali: il primo è quello dell’azione finalizzata a sostenere la conoscenza, la conservazione, la fruizione e la valorizzazione di un enorme patrimonio di preesistenze, con punte di eccezionale bellezza e valore, ancora in larga parte sommerso; il secondo è quello del sostegno alla produzione del nuovo, dando spazio ed opportunità alla ricca realtà di attori, alle forme organizzate e spontanee di espressione artistica, culturale, di ricerca storica e riproposizione di usi e costumi. Il turismo deve essere considerato come una frontiera di primaria importanza per le opportunità di crescita economica ed occupazione che esso offre. Oggi siamo in  presenza di una evoluzione dell'industria turistica verso strategie commerciali e nuovi modelli di far vacanza che hanno, come punti di forza, variabili territoriali che il Sannio Beneventano naturalmente possiede.

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LA SEDUTA DEL CONSIGLIO ALLE ORE 13,15 DI OGGI 16 MAGGIO 2008 E' ANCORA IN CORSO

 


 

Comunicato Stampa n. 19 del 16 maggio 2008

 

 

Per appello nominale, il Consiglio provinciale di Benevento, alle 15,45 di oggi 16 maggio 2008, ha approvato gli Indirizzi di governo letti in Aula dal presidente Cimitile. L’esito del voto è stato il seguente: 15 favorevoli, 9 contrari, 1 assente.

In precedenza si era sviluppato sulle dichiarazioni del presidente un ampio dibattito.

Il consigliere Spartico Capocefalo ha accusato la relazione del presidente di astrattezza perché manchevole delle indicazioni concrete su come affrontare alcune questioni nodali quali il lavoro, la desertificazione sociale, la manutenzione della rete stradale, la diminuzione dei costi delle Agenzie, la mancata indizione della gara d’appalto per il trasporto pubblico. La relazione di Cimitile, dunque, è a giudizio di Capocefalo, una semplice dichiarazione di intenti.

Il consigliere Erminia Mazzoni ha definito la relazione di Cimitile una “splendida lezione”, soprattutto per quanto riguarda la notazione sull’ingresso nella società della conoscenza del nostro Sannio. Essa, inoltre, secondo la Mazzoni, ha espresso una valutazione critica rispetto alla precedente Amministrazione, sebbene lo stesso presidente abbia poi affermato di voler comunque procedere nella esperienza di Nardone. Da qui, secondo la Mazzoni, i problemi concreti sollevati dal documento: le risposte ai problemi del Sannio, secondo la Mazzoni, non sono venute negli anni passati e, a suo giudizio, è difficile che vengano oggi, anche a causa del fallimento politico che l’Amministrazione in carica ha già accusato perché si è presentata rinunciando al dialogo con la società civile, con la innovazione, con la rappresentanza giovanile e femminile. Il programma elettorale insomma sarebbe già stato tradito, secondo la Mazzoni, la quale ha reclamato attenzione su alcune priorità, come ad esempio quelle infrastrutturali, quali il collegamento San Marco dei Cavoti – San Bartolomeo in Galdo. La Mazzoni infine ha contestato la gestione della discarica di Sant’Arcangelo Trimonte.

Il consigliere Cosimo Izzo ha affermato che la relazione del presidente è generica: ciò implica, a suo dire, che sia necessaria una attenta riflessione da parte del presidente stesso sulle soluzioni proposte e sui programmi che la opposizione formulerà in Consiglio., E’ proprio l’opposizione, ha detto Izzo, che vive di più che lo stesso presidente sul territorio e ne conosce meglio i problemi. Secondo Izzo, i sanniti non possono essere come in passato così accondiscendenti rispetto alle volontà della Regione Campania perché la stessa ci ha più volte penalizzato: in passato non si è voluto disturbare il “manovratore” napoletano, forse non lo si vuole fare nemmeno oggi: e questo è il maggior limite della Amministrazione in carica. Per quanto detto vi sono molte perplessità, secondo Izzo, circa le capacità di intervento della Provincia: infatti, occorre rinegoziare l’Agenda 2007-2013 che penalizza il Sannio – secondo Izzo. Il Consigliere, quindi, ha affermato che l’opposizione è disponibile a collaborare con la maggioranza per difendere il Sannio, perché non possono trattare il nostro territorio come i parenti poveri. Izzo ha elencato una serie di presunte manchevolezze degli Indirizzi di governo letti dal presidente Cimitile: la diga di Campolattaro, le risorse idriche, le Agenzie, il turismo religioso, le energie alternative, etc.  Non condividiamo, ha infine detto il consigliere Izzo, la relazione del Presidente Cimitile, ma ci auguriamo, nell’interessi del Sannio, che la maggioranza possa trovare coesione e che sappia utilizzare bene le risorse non solo economiche ma soprattutto umane.

 

Il consigliere Claudio Ricci ha detto che la relazione del presidente delinea una grande Provincia, che consente di dare slancio e sviluppo ai nostri territori, vedendo proprio la Provincia quale ente protagonista del cambiamento. La promuove l’innovazione, la ricerca scientifica ed il cambiamento e non può ridurre l’ente di un ente che chiude qualche buca sulle strade. Cimitile, ha proseguito Ricci, ha lanciato una sfida alla maggioranza e alla opposizione: e si è còlto, anche nei discorsi della opposizione, grandi qualità, offrendo segnali molto importanti sia nei toni che nei contenuti. “No”, ovviamente, ha spiegato Ricci alla sovrapposizioni di ruoli; “sì” ad un confronto aperto che non si mancherà di approfondire, in nome di un nuovo modo di rapportarsi e confrontarsi tra maggioranza ed opposizione: è questo quello che la gente del Sannio ha chiesto – secondo Ricci -: stabilità politica e governativa e risoluzione dei problemi.

 

Il Consigliere Alfredo Cataudo ha affermato che a fronte dei problemi sociali ed economici sul tappeto non sono necessari proclami da campagna elettorale che non hanno ormai più senso occorre invece senso di responsabilità politica ed amministrativa.

 

Il Consigliere Nino Lombardi ha affermato che occorre lavorare al fine di offrire una grande capacità di attrazione dei fondi strutturali dell’Unione Europea. Le aree interne non sono da assistere, sono una risorsa. Occorre aprire dunque ai privati e a tutti gli attori che governano il territorio per renderle competitive.

 

Il Consigliere Michele Maddalena ha assicurato l’impegno del suo gruppo (Italia dei Lavori) per un lavoro costruttivo ed utile per le popolazioni sannite, in particolare per quelle del Fortore.

 

L’assessore Maria Cirocco ha parlato dei problemi della condizione civile del Fortore e  della partecipazione delle donne al governo della Provincia ed alla crescita del territorio.

 

L’assessore e vice presidente Pompilio Forgione ha detto che la Provincia ha sofferto e soffre del centralismo partenopeo e che occorre una ferrea volontà da parte di tutti perché questo non accada più. E’ possibile che con la progettualità e la nostra capacità politica superare questo passato.

 

Il presidente Aniello Cimitile, nella sua replica, ha detto: “siamo sulla strada della conquista di una rapporto positivo e dialettico nel rispetto dei ruoli tra maggioranza ed opposizione”. Cimitile ha poi spiegato che la sua relazione voleva essere indirizzata sui grandi assi strategici di lavoro dell’Amministrazione attiva. Occorre aprire la strada al merito sia nella pubblica amministrazione che nella società civile: togliere il tappo della raccomandazione e alle parentele nell’accesso ai pubblici impieghi; ha negato di voler ricorrere allo “spoil system”, ma solo di aver preso atto della realtà della pianta organica della Provincia che presenta vuoti di organico e personale con alta anzianità di servizio. La partita che ci giochiamo è sulla centralità geografica del Sannio – ha proseguito Cimitile: i corridoi europei che passeranno dal Sannio, ha spiegato, devono essere occasione per creare attorno ad essi occasioni di sviluppo. Il presidente ha rimarcato la netta contrarietà ad una acquiescenza rispetto ad alcune posizioni della Regione Campania e contro la scelta della discarica a Sant’Arcangelo Trimonte. Sulle Agenzie, ha spiegato Cimitile “non ho un atteggiamento né favorevole, né contrario in via pregiudiziale; ma lego il mio giudizio ad una serie di valutazioni di natura economica e funzionale, soprattutto rispetto all’utilità dei servizi erogati a favore della pubblica amministrazione”.

 


Comunicato Stampa n. 20 del 16 maggio 2008

 

Il Consigliere Giuseppe Maria Maturo è stato eletto, con voto segreto, presidente del Consiglio provinciale di Benevento. 13 sono state le schede a suo favore, mentre quelle bianche sono state 10. Il neo presidente, all’atto dell’insediamento, ha pronunciato un breve discorso nel corso del quale, ringraziati i Consiglieri per la fiducia accordatagli, anche da parte dell’opposizione con l’astensione, ha assicurato la massima imparzialità nel proprio lavoro. Il presidente si è detto certo che saranno raggiunti buoni risultati per il Sannio tutto dalla Amministrazione in carica grazie anche alla notevole qualità personale dei componenti l’Assemblea consiliare.

Con la stessa votazione registrata da Maturo, infine, il Consiglio provinciale ha eletto vice presidente dell’Assemblea il consigliere Giuseppe Lamparelli.

 

 

 

 

     

 Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it