30 ottobre 2008
Provincia: ridimensionamento scolastico
Antonio De Lucia

 

 

Provincia di Benevento

 

 

Comunicato Stampa n. 274 del 29 ottobre 2008

 

“Proporremo un dimensionamento scolastico esattamente identico a quello dello scorso anno”: questa la dichiarazione dell’assessore della Regione Campania all’istruzione Corrado Gabriele nel corso degli Stati generali della Scuola del Sannio presso la Sala Consiliare della Provincia alla Rocca dei Rettori sul tema un “Incontro con le Istituzioni e la Scuola”, in preparazione degli Stati generali delle Scuola del Mezzogiorno, fissati dal 7 al 9 novembre 2008 in Castelvolturno.

La Regione intende, dunque, confermare le Istituzioni scolastiche vigenti. La dichiarazione forte è caduta nel mezzo di un'Aula fin troppo affollata nella quale erano presenti sindaci, consiglieri e assessori provinciali, dirigenti scolastici, docenti e operatori scolastici e sindacalisti, e nella quale era forte ed avvertita la preoccupazione dei tagli governativi paventati con il provvedimento del Ministro Gelmini approvato proprio oggi in via definita dal Senato.  

La seduta si era avviata con una polemica notazione dell’assessore provinciale all’istruzione ed edilizia scolastica prof.ssa Mariella Cirocco che aveva detto: “A Sant'Arcangelo Trimonte resterà la discarica regionale, ma non la Scuola”.

L’assessora provinciale ha illustrato le conseguenze del provvedimento noto come Riforma Gelmini su un territorio come quello sannita, caratterizzato da piccoli comuni, la gran parte dei quali insistenti in aree montane. La concomitante approvazione della legge di riforma delle Comunità montane che ha escluso molti comuni da possibili deroghe: così molte Scuole saranno chiuse e anche i bambini più piccoli dovranno sottoporsi ogni giorno a defatiganti trasferte. Cirocco infine ha indicato i numeri dei posti di lavoro che andranno persi.

Il provveditore Mario Pedicini ha affermato che le comunità locali e la stessa Scuola devono raggiungere obiettivi di contenimento di spesa. In questi giorni, ha affermato Pedicini, sono state compulsate tutte le realtà locali; ma non sono venute dal basso le proposte di soluzione del problema della definizione dei limiti, le deroghe, dei parametri ai provvedimenti restrittivi. La Regione Campania non ci ha ancora dato tali criteri, cioè il “range” di oscillazione del numero minimo degli studenti con relative deroghe. Il provveditore ha anche ammesso che nel passato sono state autorizzate con una certa larghezza nuove istituzioni scolastiche che oggi è difficile giustificare. Da parte della Regione è doveroso, tuttavia, secondo Pedicini, prestare la massima attenzione alla natura dei suoli e la realtà delle aree montane. 

Il sindaco di Faicchio Mario Borrelli ha chiesto di non utilizzare criteri ragioneristici nella riorganizzazione della Scuola e di salvare l'Istituto del turismo della propria cittadina.

Giorgio Carlo Nista, vice sindaco di Colle Sannita, chiede lumi sulla ipotesi di verticalizzazione “tout court” dalla materna alle Superiori, nonché sulla coabitazione di comuni montani e non montani.

Vincenzo Delli Veneri, a nome di Organizzazione sindacale CGIL, ha affermato che non possiamo conservare come se niente fosse successo oggi in Senato il nostro piccolo orticello: stiamo infatti assistendo ad una vera e propria destrutturazione della scuola pubblica.

L’assessore Gabriele chiudendo i lavori e nel confermare che non intende sopprimere alcuna scuola ha ribadito che la Regione ricorrerà alla Corte Costituzionale contro la legge del dimensionamento. Egli inoltre ha assicurato che il provvedimento regionale sul dimensionamento scolastico, confermativo del precedente, sarà approvato entro il 30 novembre al fine di non incorrere in alcun provvedimento commissariale da parte del Governo. A Benevento tutte le scuole di cui il territorio ha bisogno resteranno aperte – ha aggiunto Gabriele. Egli ha affermato di avere chiara la sensazione della preoccupazione circa le autonomie scolastiche: quasi la metà infatti delle dirigenze scolastiche non ha i numeri rispetto al provvedimento Gelmini. Il provvedimento del Ministro, tuttavia, ha detto Gabriele, non è passato nemmeno per le Commissioni parlamentari, né per la Conferenza Stato-Regioni o per il confronto con i sindacati ed il Paese. L'assessore ha chiesto dunque la possibilità di avviare un esercizio di democrazia sul territorio, anche sul Piano dell'Offerta Formativa, partendo dalle Province per chiudersi in Regione Campania.

Gabriele ha quindi spiegato: il numero delle autonomie scolastiche è già stato stabilito per legge e quindi il Piano precedente che prevede 83 dirigenze scolastiche non è stato in alcun modo cambiato: l'assessore proporrà dunque un dimensionamento scolastico esattamente identico a quello dello scorso anno. La Corte Costituzionale, poi, ha detto ancora Gabriele, ha stabilito che le competenze della Regione sulla scuola sono esclusive, compresa quella sugli operatori non docenti della Scuola. E la Regione non intende abdicare a questo suo ruolo. La Scuola ha una funzione fondamentale del nostro Paese: siamo per questo conservatori, ma siamo anche innovatori, vogliamo infatti trasformarla. Gli Stati Generali vogliono rispondere ad un danno irreversibile nei confronti dei nostri figli. Nel Sud c'è il 35% degli abitanti del Paese ed il 65% della povertà: le condizioni di reddito e sociali sono gravemente compromesse. Gli abitanti del Sud hanno un grave deficit formativo rispetto agli altri. Le risorse finanziarie per le borse di studio e buoni-libro si ridurranno del 25%; si azzereranno i fondi per le costruzioni delle Scuole: ma in queste condizioni perché vogliamo fare un dimensionamento scolastico uguale agli anni precedenti? E qui Gabriele ha lanciato un appello: dobbiamo dire che la Scuola del Sud vuole una sua risposta. I suoi 3 milioni di ragazzi e i 200 mila docenti reclamano una risposta concreta e non astratta. Infine Gabriele ha lanciato tre proposte:

Prima: il ricorso alla Corte Costituzionale deve essere accompagnata da una raccolta di firme abrogative del provvedimento ed associarsi a cura di tutti i sindaci del Sannio.

Seconda proposta: accanto alle riunione per il dimensionamento e agli incontri che ci saranno dovranno riunire i Collegi dei docenti e i Consigli d'Istituto per chiedere il tempo pieno, anche (ed anzi soprattutto) se non ci sono le strutture: infatti, ha aggiunto polemico Gabriele, i soldi per pagare gli insegnanti di religione, che costano 700 milioni di Euro ogni anno non saranno toccati - a differenza di quanto accade per gli insegnanti di inglese.

Terza proposta: fare come con l'Alitalia; cioè dobbiamo salvare anche la Scuola pubblica individuando le risorse sul Fondo Sociale e Fondo strutturale per un miliardo e mezzo di Euro per qualificare l'offerta formativa sul territorio meridionale.   

 


     

 Valle Telesina


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