24 dicembre 2008
Provincia, iniziative dell'assessore Aceto
Antonio De Lucia

 

 

 

 

Provincia di Benevento

 Comunicato Stampa n. 392 del 20 dicembre 2008

 

L'assessore all'ambiente della Provincia di Benevento Gianluca Aceto ha rilasciato la seguente dichiarazione in merito allo svolgimento dei lavori del Consiglio provinciale del 19 dicembre 2008. «Esprimo la mia soddisfazione per i sei punti all'ordine del giorno, da me presentati e votati all'unanimità dal Consiglio provinciale. Ringrazio i Gruppi consiliari per i suggerimenti e le proposte integrative, discusse ed approfondite prima in Commissione ambiente e poi in aula. Le prime quattro delibere  consentiranno alla Provincia di presentare dei progetti di salvaguardia ambientale insieme alla comunità montane, con particolare riferimento ai bandi di cofinanziamento europeo. La proposta è stata avanzata insieme e all'Assessore all'Agricoltura e forestazione, Carmine Valentino. L'intesa con i Comuni di Solopaca, Telese Terme, Castelvenere e San Salvatore Telesino intende avanzare progetti per la salvaguardia e valorizzazione dell'area circostante il lago di Telese, oltre che dei corpi idrici superficiali della zona. Tale progetto si inserisce nella programmazione complessiva dell'assessorato, che punta molto sulla risorsa acqua, sui parchi fluviali e contratti di fiume. L'intesa riguardante il Comune di Limatola, infine, mira ad avanzare un'ambiziosa proposta per la costruzione di un parco rifugio per piccoli animali. Con essa, La Provincia di Benevento ricerca soluzioni per evitare che si diffonda il fenomeno del randagismo, prevedendo di ricorrere quanto più possibile all'affido dei cani, con ulteriore possibilità di sviluppo di tecniche di integrazione sociale di persone diversamente abili, quali la "PET THERAPY". Occorre trovare soluzioni per l'ospitalità, a valenza provinciale e interprovinciale. La conseguente realizzazione di strutture di ricovero e trattamento sanitario come strumento tradizionale di lotta al randagismo, mira ad ottenere un beneficio etico complessivo che coniughi la tutela del benessere animale con l'ottimizzazione delle risorse pubbliche, umane ed economiche, impiegate a tal fine. Tale struttura avrà carattere provinciale, coinvolgendo tutti gli Enti interessati all'iniziativa, e nasce con l'obiettivo di costituire, nel tempo, una rete di strutture analoghe, organizzate per comprensori territoriali. Tale proposta, avanzata insieme all'assessore Simeone, ha visto un'ampia e partecipata discussione, a dimostrazione che il tema riveste notevole importanza, sia con riferimento ai diritti degli animali sia in relazione ai costi notevolissimi che i Comuni sono costretti a sobbarcarsi per l'affido dei cani randagi. Infine rimarco la fondamentale discussione sulla questione degli impianti a biomasse. Dopo la volontà politica espressa dalla Giunta, su cui il sottoscritto ha relazionato in Consiglio, quest'ultimo ha infatti evidenziato la necessità di opporsi al TAR contro la nuova VIA, espressa dalla Commissione regionale, e di revocare il parere favorevole espresso dalla Provincia in Conferenza dei servizi nel 2007. Le motivazioni alla base di questa scelta, numerose e circostanziate, riguardano anche l'ipotesi progettuale di Reino, e. in generale, dei grandi impianti di questo tipo. Come indicato dall'Assessore all'Energia, Gianvito Bello, si tratta ora di avanzare la nostra proposta di Piano energetico provinciale, che ci consenta di costruire una programmazione energetica e ambientale ragionata e partecipata. In tal senso, reputo importantissimo un altro punto di convergenza unanime, vale a dire la critica argomentata contro un eolico selvaggio, che, se lasciato alla prevalenza degli interessi privatistici, rischia di pregiudicare irrimediabilmente l'assetto del territorio e del paesaggio. L'esito del Consiglio rappresenta uno sprone a proseguire nella direzione del dialogo istituzionale, realmente aperto ai suggerimenti e anche alle critiche. Su richiesta della Commissione ambiente, infatti, sin dal prossimo gennaio saranno organizzati degli incontri tematici territoriali, al fine di capire quali sono gli orientamenti strategici e le priorità programmatiche riguardo alle politiche ambientali e dello sviluppo razionale».  

Comunicato Stampa n. 397 del 23 dicembre 2008

Sullo stato di periocolo per la salute pubblica della discarica di Serre Pastore di San Bartolomeo in Galdo e sulle numerose problematiche ancora aperte circa la gestione del ciclo dei rifiuti, l’assessore all’ambiente della Provincia di Benevento, Gianluca Aceto, ha chiesto al Sottosegretario Bertolaso di attivare un tavolo istituzionale finalizzato ad individuare le azioni necessarie a superare tutte le gravi incertezze del momento. In particolare, in una lettera inviata allo stesso Sottosegretario all’emergenza rifiuti ed all’assessore regionale all’ambiente, Walter Ganapini, nonché alle altre Province campane, ai Consorzi rifiuti ed alle Comunità montane,  nel mentre si sottolinea che dalla discarica di Serre Pastore il percolato minacci di disperdersi nella diga di Occhito che fornisce d’acqua Puglia e Molise, Gianluca Aceto ha presentato ufficialmente quelle che sono le preoccupazioni e le osservazioni scaturite dall’assemblea dei Sindaci tenutasi presso la Provincia di Benevento il 5 dicembre u.s., da cui è emersa la necessità di confrontarsi in maniera sistematica sui seguenti temi: a) bonifiche delle discariche di San Bartolomeo in Galdo, Fragneto Monforte, Casalduni, etc.; b) riconversione e gestione dell’impianto STIR di Casalduni; c) determinazione e localizzazione degli impianti; d) finanziamento delle isole ecologiche, atteso che molti Comuni avevano già presentato progettazioni esecutive. L’assessore Aceto, inoltre, nella sua nota, ha posto in evidenzia al Sottosegretario Bertolaso l’empasse derivante dai ricorsi amministrativi pendenti in merito alle Società provinciali di gestione del trattamento rifiuti. Un’altra incertezza di non poco conto, spiega Aceto, concerne il fatto che, mentre ancora non entrano a regime le norme regionali circa i Consorzi rifiuti, un certo numero di comuni sannit, afferma Aceto, non serviti dal consorzio di riferimento, non sa se predisporre gare di appalto, proroghe dei servizi affidati a terzi, oppure rientrare nel consorzio competente. Alcuni Comuni – prosegue Aceto - hanno affidato solo parzialmente i servizi di raccolta al consorzio di riferimento, mentre i rimanenti sono stati affidati a società private o cooperative. Inoltre, non è chiaro il tipo di rapporto che deve intercorrere tra le Province e la nuova società RECAM che nelle linee regionali per la gestione del ciclo rifiuti è il soggetto deputato, tra gli altri compiti, ad affiancare e supportare proprio le Province nell’elaborazione del piano tecnico industriale, strumento fondamentale per la futura gestione della società provinciale. La Provincia di Benevento – scrive Aceto - chiede di approfondire la richiamata previsione, onde attivare tutte le procedure necessarie alla predisposizione del citato piano tecnico industriale. Ancora, Aceto sottolinea come sia necessario trovare finalmente una soluzione per i comportamenti anomali dei turisti che lasciano durante le classiche gite i propri rifiuti nelle aree-parco (come quella del Taburno Camposauro). E’ da precisare infine che sulla discarica di Serre Pastore, grazie all'iniziativa del Presidente del Consorzio BN 3, Franco Cocca, si terrà a Benevento il prossimo 29 dicembre, un’apposita riunione.

Comunicato Stampa n. 400 del 23 dicembre 2008

La Giunta provinciale di Benevento, su proposta dell’assessore all’ambiente Gianluca Aceto, ha approvato un atto deliberativo di diffida al Comune di Caserta in merito alla realizzazione di un impianto di digestione anaerobica (biogas) della frazione organica dei rifiuti solidi urbani da 20mila tonnellate in località Pozzovetere-Monte Maino del capoluogo di Terra di Lavoro. Il sito individuato, infatti, è situato immediatamente a ridosso dei comuni di Sant’Agata dei Goti, Limatola, in provincia di Benevento, nonché di Valle di Maddaloni in quella casertana, incuneandosi precisamente nella contrada Saiano del comune di Sant’Agata dei Goti.

Poiché la normativa prevede per il tipo di impianto in questione, considerato a tutti gli effetti di natura industriale, zone di insediamento scarsamente popolate e con una tendenziale crescita demografica negativa, il sito di Pozzovetere non presenta queste caratteristiche, poiché l’intera area risulta essere agricola, con una forte densità abitativa principalmente a ridosso della SS 265 e di via Saiano (strada comunale di Sant’Agata dei Goti). In più lo stesso territorio di Pozzovetere, inquadrato nel suo reale contesto, ovverosia insieme ai territori dei comuni adiacenti, risulta essere densamente popolato con un tendenziale demografico evolutivo in continua crescita. Inoltre il sito non è idoneo per quanto riguarda la vicinanza ai nuclei abitati che si trovano anche a  50 metri da questi ultimi. Senza contare infine la quasi totale assenza di servizi ausiliari al funzionamento dell’impianto, e cioè fornitura idrica, potabile e industriale, fornitura di metano e reti fognarie per collettamento reflui, unitamente alle caratteristiche dimensionali, morfologiche e idrogeologiche che richiederebbero uno studio molto più approfondito e alla viabilità d’accesso che per adesso, a meno di una ipotesi, per la verità impraticabile, di un completo stravolgimento del territorio in oggetto, risulta essere assolutamente inservibile se non per ciò che attiene al traffico dei residenti.

In una dichiarazione alla Stampa, l’assessore all’ambiente Gianluca Aceto ha dichiarato: «La Giunta provinciale, io stesso, le Istituzioni locali del Sannio e i Comitati civici non sono contrari alla digestione anaerobica dei rifiuti; noi esprimiamo invece forti rilievi di natura tecnica e logistica. Questa vicenda dimostra che quando che quando le Istituzioni non dialogano con il territorio, ed in questo caso non dialogano neppure con quelle delle province contermini, non si possono raggiungere risultati ottimali per i problemi sul tappeto. E’ quanto mai necessario, insomma, che proprio sulla questione della gestione dei rifiuti si abbia il massimo riguardo per soluzioni condivise». Dal canto suo, l’assessore alle politiche agricole della Provincia, Carmine Valentino, ha detto: «La Giunta provinciale sannita ha espresso netta contrarietà alla ipotesi di localizzazione dell’impianto di Terra di Lavoro e ha varato un deliberato che mira a sollecitare tutti i livelli istituzionali per la salvaguardia del territorio, della salute e dell’economia delle popolazioni interessate. Riteniamo doveroso esprimere solidarietà e vicinanza ai comitati spontaneamente costituitisi sui territori interessati e allo stesso tempo invitiamo le istituzioni locali ad un pieno e fattivo coinvolgimento nelle azioni intraprese e da intraprendere. Tutte le eventuali infrastrutture, allo scopo di rendere il sito di Pozzovetere-Monte Maino idoneo all’impianto di digestione anaerobica, dovrebbero essere quasi interamente realizzate nel comune limitrofo di Sant’Agata dei Goti, e cioè in provincia di Benevento, città di notevole pregio paesaggistico ed architettonico e a forte vocazione turistica ed agroalimentare, con produzioni di grande qualità e salubrità. La zona che abbraccerebbe l’impianto, è difatti caratterizzata dalla presenza di numerosi uliveti, vigneti e meleti». La Giunta ha invitato il Comune di Caserta a sospendere la procedura per la realizzazione dell’impianto e a valutare l’individuazione di un sito alternativo rispondente i criteri previsti dalla normativa vigente.

 

     

 Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it