Disagi sulle arterie a scorrimento veloce del Sannio: un lettore ci ha fatto pervenire una nota in cui si analizza la questione della
pericolosità derivante da situazione viaria ed inciviltà alla guida (su tutto la velocità e la guida in stato di ebbrezza). Paura e disagi che sono propri di tanti che quotidianamente si trovano a percorre queste
arterie.
Gentile Direttore,
vorrei sottoporre all’attenzione dei lettori e, soprattutto, a quella della Polizia Stradale, l’annoso problema del traffico sulla Caianello Benevento e sulla Fondovalle Isclero, riferendo una sgradevole
esperienza personale.
Percorrendo le arterie nel rispetto del codice della strada, sistematicamente si è sollecitati ad aumentare la velocità da parte di coloro che seguono, in modo pressante e fastidioso, in special modo quando
si riscontra un’oggettiva difficoltà di sorpasso.
E’ facile intuire gli effetti nocivi di tale scostumato comportamento, forieri di possibili gravi conseguenze in particolare se perpetrati dai conducenti, sempre più numerosi e spericolati, di autoarticolati.
Non di rado capita che il sorpasso sia comunque azzardato, pur in presenza della doppia fascia e di una consistente fila di auto provenienti in senso opposto.
Si determina, in tal modo, un paradosso: la corretta condotta nella guida è foriera di un possibile incidente stradale.
Sull’argomento, si sa, sono stati spesi fiumi di inchiostro e il problema, è ovvio, non riguarda le sole arterie citate se è vero, come è vero, che solo poche settimane fa su un importante periodico
settimanale era possibile leggere un interessante servizio intitolato ‘Tir, licenza di uccidere’ e, purtroppo, qualche mattinata addietro si è registrato l’ennesimo incidente mortale provocato proprio da un
Tir.
Perpetuare il solito bla-bla sulla prevenzione, sull’educazione, sulla formazione, sul rispetto delle regole e del prossimo, a mio avviso, a questo punto, è tempo perso, fermo restando il dovere, da parte di
chi è preposto, a inculcare nei giovani le sane modalità per vivere in modo adeguato in un consorzio civile.
Ora, però, bisogna prendere il toro per le corna e, senza tanti eufemismi, incominciare a valutare seriamente una più consistente azione repressiva: gli sconsiderati che guidano in stato di ebbrezza, coloro
che non riescono a contenere la velocità e addirittura incitano gli altri a comportarsi in tal guisa, sono soggetti pericolosi per sé e per il prossimo e, pertanto, possono essere definiti a tutti gli effetti
dei criminali.
Le norme sull’omicidio colposo, ad esempio, non sono adeguate alla fenomenologia che oggi caratterizza il reato.
Ritornando alle arterie del nostro territorio sarebbe auspicabile che agenti della Polizia Stradale le percorressero con auto civetta. Quando gli automobilisti di Tir o di autovetture dovessero arrivare a
ridosso, lampeggiando o azzardando sorpassi, e quindi perpetrando una caterva di reati in pochi istanti, potrebbero essere agevolmente arrestati.
Nel citato articolo del settimanale, poi, si fa riferimento non solo alla sconsiderata guida dei camionisti ma anche alla cinica condotta dei proprietari delle aziende di trasporto, che vessano proprio i
camionisti con richieste al limite del possibile. I colpi di sonno quasi sempre sono la conseguenza di una legittima stanchezza per eccesso di ore alla guida.
Criminali anche costoro, pertanto, e meritevoli di essere esposti al pubblico ludibrio, prima di creare le condizioni affinché non possano nuocere più, magari sbattendoli in galera e buttando le chiavi.
Lino Lavorgna
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