21 aprile 2008
Provincia, la Rocca al Rettore

Giovanni Pio Marenna

 

 

 

PROVINCIALI 2008 L’Udeur, anche se uscito ridimensionato, è stato comunque decisivo per la vittoria di Cimitile. Dalle ultime indiscrezioni dovrebbero essere solo due gli assessori esterni. Uno dei due sarà sicuramente Nista.

La Rocca al Rettore

A sei giorni dall’esito elettorale delle Provinciali, è tempo di bilanci, è tempo di fare i conti. Una vittoria scontata ed annunciata quella di Cimitile e della sua coalizione. Scontata ed annunciata perché, numeri alla mano, il vantaggio che ottenne Nardone nel 2003 era troppo imponente da poter essere completamente stravolto. E la coalizione che sostenne Nardone, fatti alcuni distinguo, è esattamente la stessa che oggi ha sostenuto l’ex Rettore dell’Università degli Studi del Sannio.

Analizzando i dati, il centrosinistra qualcosa l’ha persa per strada in questi 5 anni. E non certo una sciocchezzuola. Ha perso qualcosa come il 18,5 % dei voti (nel 2003 la coalizione che sostenne Nardone ottenne il 73,60 %, in questa tornata invece ha ottenuto il 55,1 %). Sono tanti. Il dato non va sottovalutato perché evidenzia sia che l’8,9 % di quel 18,5 % è stato smarrito dall’Udeur, sia un dissenso verso le scelte politiche degli ultimi anni dello stesso Nardone. Sia i voti volatilizzati dell’Udeur, sia il dissenso verso Nardone in parte si sono riversati verso coloro che hanno preferito il non voto (astensione, scheda bianca e scheda nulla), in minima parte nella lista di Antonio Medici, in parte è andato a confluire nei voti ad Izzo.

Quindi per riepilogare. L’Udeur, scomparso a livello nazionale ed uscito molto ridimensionato rispetto al 2003, è stato ugualmente determinante per la vittoria (sommando i risultati delle due liste del 2003 rispetto alle due delle ultime Provinciali, come detto, l’Udeur ha perso l’8,9 % dei consensi), il Pd ha perso una percentuale insignificante (lo 0,81 %) rispetto al 2003 quando a concorrere erano ancora i due partiti Ds e Margherita, il centrodestra sannita ha guadagnato il 18,72 % rispetto alle Provinciali del 2003 (quando erano solo Forza Italia, Alleanza Nazionale e Cdl) e il non voto (astensione, scheda bianche e nulle) è stato praticato.

Nonostante questi fattori, il vantaggio del centrosinistra era troppo ampio per consentire al Pdl, stravincente nel Sannio alle Politiche, un recupero, un aggancio. L’Udeur, che lo votiate o che lo detestiate o che facciate entrambe le cose, resta l’ago della bilancia della politica sannita. Che sia in difficoltà o meno, il vento di Ceppaloni, ancora una volta, è stato determinante, spostando i suoi voti secondo gli umori o le strategie (che poi spesso è la stessa cosa) di Mastella. La nota bufera giudiziaria e la conseguente diaspora di iscritti di grosso peso politico (in termini di voti) nel Sannio hanno sì ristretto i termini numerici del Campanile, ma anche questa volta lo stesso è stato comunque decisivo per far vincere la coalizione di centrosinistra, per riconfermarne la leadership dopo Nardone alla Rocca dei Rettori.

Dopo la conta e la festa si sono affacciati i problemi relativi alla composizione della Giunta. L’ex rettore ha più volte manifestato la volontà di nominare come assessori esterni giovani e donne che avessero competenze specifiche in alcuni settori. Già al momento della trattativa per la candidatura, Cimitile espresse queste intenzioni ai rappresentanti dei partiti che compongono la coalizione i quali, secondo lo stesso Cimitile, accettarono di buon grado tale impostazione. Ma, invece, già il coordinatore del Pd Pepe, nei giorni scorsi, si è opposto a quest’ipotesi così come gli udeurrini Grimaldi e Forgione. Questa settimana, forse, il nodo si scioglierà.

Intanto secondo indiscrezioni delle ultime ore, dovrebbero essere solo due gli assessori esterni: Giorgio Nista, in virtù di un patto che gli riconoscerebbe questa nomina, e una donna che dovrebbe essere nominata dalla Sinistra Arcobaleno. Il nome più gettonato, al momento, è quello di Angela Maria Pelosi, responsabile regionale del Dipartimento scuola e formazione professionale del PRC-SE. La Rocca all’ex Rettore, dunque. Se ciò è assodato, il fatto che Cimitile riuscirà a governarla, secondo quanto si è prefissato, fa venire in mente più di un dubbio.

Soprattutto alla luce delle prime marette di questi primi giorni, la domanda che viene spontanea è se sarà in grado di guidare l’intera provincia e mantenere sereni gli animi dei partiti che compongono la sua lista. Perché un conto è dirigere con capacità e destrezza uno specifico settore di competenza, altro discorso più complicato è reggere politicamente e strutturalmente un intero ente, è mantenere le redini di tutto, è agire con diplomazia per mettere d’accordo tutti gli alleati. La prima priorità di Cimitile, a questo punto, non sarà quella di risolvere i problemi del Sannio, ma di accordare gli strumenti per dare vita ad una Giunta capace di lavorare con lui per risolverli. Altrimenti l’orchestra rischierà di steccare i pezzi che eseguirà.

 

Ecco come risulta composto il nuovo Consiglio Provinciale, con i nomi e le percentuali dei voti dei 24 consiglieri eletti, prima della decisioni di Cimitile riguardo alla composizione dell’esecutivo. Decisioni che modificherebbero questa griglia perché se venissero nominati uno o più assessori tra i consiglieri eletti, si libererebbero posti per i non eletti:

 

Presidente:

Aniello Cimitile (55,1 % dei voti)

 

Partito democratico:

Claudio Ricci (27 % dei voti nel collegio 17),

Carmine Valentino (25,1 % dei voti nel collegio 20).

Carlo Petriella (22,7 % dei voti nel collegio 10),

Pietro Iadanza (22,4 % dei voti nel collegio 4),

Giuseppe Lamparelli (21,5 % dei voti nel collegio 2).

 

Progetto Sannio:

Carlo Falato (14,8 % dei voti nel collegio 11),

Renato Lombardi (14,2 % dei voti nel collegio 20).

 

Sannio Democratico:

Giovanni Bozzi (11,8 % dei voti nel collegio 12).

 

Udeur:

Pompilio Forgione (25,3 % dei voti nel collegio 22),

Giuseppe Maria Maturo (23,1 % dei voti nel collegio 9),

Alfredo Cataudo (21,1 % dei voti nel collegio 8).

 

Costituente di Centro:

Maria Cirocco (16,3 % dei voti nel collegio 18).

 

Partito Socialista:

Mario Marotta (13,6 % dei voti nel collegio 12).

 

Italia dei Valori:

Nicola Simeone (13,2 % dei voti nel collegio 10).

 

Popolo della libertà:

Cosimo Izzo (eletto consigliere perché candidato alla carica di presidente), Lucio Rubano (30,7 % dei voti nel collegio 9),

Gennaro Capasso (25,8 % dei voti nel collegio 23),

Luca Ricciardi (25,6 % dei voti nel collegio 1),

Aurelio Bettini (24,8 % dei voti nel collegio 15),

Catello Di Somma (24,7 % dei voti nel collegio 14).

 

Izzo presidente:

Remo Del Vecchio (13 % dei voti nel collegio 11).

Forza Sannio: Spartico Capocefalo (12,4 % dei voti nel collegio 19). Democrazia Cristiana: Dante Molinaro (11,9 % dei voti nel collegio 5).

Udc: Erminia Mazzoni (eletto consigliere perché, avendo l’Udc ottenuto il 6 %, va alla Rocca il candidato alla carica di presidente).

Giovanni Pio Marenna

 

 

     

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