Proposta dei Sindaci della
Valle Telesina per l’offerta sanitaria del
Presidio Ospedaliero "Maria delle Grazie" di
Cerreto Sannita
Comuni di
AMOROSI,
CASTELVENERE ,
CERRETO SANNITA,
CUSANO MUTRI,
FAICCHIO,
GUARDIA SANFRAMONDI,
PAUPISI,
PIETRAROJA,
PUGLIANELLO,
SAN LORENZELLO,
SAN LORENZO MAGGIORE,
SAN SALVATORE
TELESINO,
SOLOPACA,
TELESE TERME.
Proposta
completa (2MB)
Il numero
complessivo di 111 posti letto rappresenta la
dotazione minima, tra l’altro già attualmente
disponibile presso lo stabile, che consente il
permanere della continuità assistenziale
nell’alta valle titernina e telesina, osso della
Regione, su cui grava, anche la popolazione
montana di Cusano Mutri e Pietraroja, con una
offerta sanitaria che non modifica ne
traumatizza il tessuto ospedaliero della
provincia di Benevento tenuto conto della
storicizzazione di tale presenza all’interno
della ASL BN 1.
Emerge,
dalla proposta che ci si fa responsabilmente
carico del concorso alla riduzione delle spese,
che dovrebbe costituire lo scopo principale del
piano di rientro dal disavanzo, prevedendo un
taglio di ben 12 posti letto, che si vanno ad
aggiungere a quelli già in dotazione ai reparti
di ginecologia ed ostetricia e pediatria ,
chiusi a far data dal 1 luglio 2007.
Non si può
accettare, perciò, che si possa ipotizzare, come
è scritto nel piano predisposto dall’Assessorato
alla Sanità, l’accorpamento dell’Ospedale di
cerreto Sannita a quello di Sant’Agata dè Goti,
con il consequenziale trasferimento di tutte le
risorse in una nuova struttura di recente
realizzazione in territorio di Sant’Agata dè
Goti.
Questa
scelta non si giustifica in alcun modo , perché
immotivata,perché un territorio di oltre 50 mila
abitanti non può essere privato di servizi
essenziali, e perché non sussistono i
presupposti per deliberare la chiusura
dell’Ospedale di Cerreto , 11° si cinquanta
presidi regionali, in quanto a rapporto
costi/ricavi, ed eccellente per quanto riguarda
l’indice di occupazione media dei posti letto
che, se confrontato con il numero di dimessi in
regime ordinario e con l’indice di rotazione, è
di gran lunga superiore a quello dei reparti di
altri ospedali e aziende ospedaliere della
provincia sannita, di cui si prevede la
permanenza.
D’altra
parte, la suesposta proposta non impedirebbe
l’attivazione della nuova struttura di S. Agata
dè Goti. Infatti, sarebbe sufficiente
ridistribuire in maniera diversa la dotazione
complessiva di posti letto assegnata alla
provincia di Benevento, tenendo presente che il
previsto aumento di 20 posti alla A.O. ‘Rummo’ e
l’eccedenza di posti previsti per la
riabilitazione lungodegenza, il cui indice è
fissato in 0,96 a fronte dello 0,51 previsto per
il resto della regione, potrebbero in parte
compensare l’attuale carenza di posti letto, ad
oggi disponibili in numero di 36, dell’Ospedale
di Sant’Agata dè Goti.
Ciò senza
evidenziare che il taglio di 101 posti letto nel
Sannio è, comunque, sproporzionato rispetto alle
altre realtà della regione, in particolar modo
dell’area metropolitana di Napoli. E’
sufficiente considerare che il solo ‘Cardarelli’
ha una dotazione di posti letto pari a quella
della intera provincia di benevento, con la
differenza che, mentre il territorio sannita ha
una estensione pari a un quarto della Campania,
nella città di Napoli vi è una tale
concentrazione di ospedali, che il cittadino non
subirebbe alcun danno se venisse soppresso un
numero maggiore di posti letto, perché dovrebbe
percorrere solo poche centinaia di metri per
reperire altro presidio ospedaliero.
I sindaci: Della Morte,
Scetta, Barbieri, Maturo, Borrelli, Ciarleglio,
Aceto, Di Furia, Bartone,Di Santo, Fasulo,
Creta, Forgione, Capasso |