4 dicembre 2008
Cerreto, l'ospedale non chiude: 60 posti-letto
AA.VV.

 

 

29-11-08

 

Conferenza stampa bipartisan dei consiglieri regionali sanniti per illustrare le misure per il rientro del disavanzo.

 

Lonardo, Errico, Ascierto e Colasanto all’unisono: siamo soddisfatti, nessun ospedale chiuderà

 

Cerreto la spunta: avrà 60 posti-letto

 

Rispetto all’attuale dotazione, il Sannio perde complessivamente, tra pubblico e privato, 91 posti letto, 58 nel primo comparto e 33 nelle strutture private accreditate. La dotazione cala, pertanto, da 1.427 a 1.336 (1.029 pubblico e 307 privato). In quanto alla riabilitazione, il decremento è di 35 posti, visto che i posti letto scendono da 362 a 327, contrazione a carico prevalentemente del privato cui vengono detratti 25 posti. In percentuale, meglio rispetto ad altre provincie.

 

Come azioni di tipo strutturale, da registrare la confluenza dei due presìdi ospedalieri di S.Agata dei Goti e Cerreto Sannita in un nuovo presidio, il S.Alfonso Maria dei Liguori che, entro il primo semestre del 2009, aprirà a S.Agata con dotazione di 120 posti letto, 10 in più rispetto alla proposta originaria partorita dalla giunta regionale. Sarà un ospedale di primo livello nella rete di emergenza.

 

Per i due presìdi dismessi è prevista la seguente destinazione: struttura ambulatoriale polispecialistica per il S.Giovanni di Dio di S.Agata, mentre Cerreto aggiungerà alla stessa destinazione con PSAUT, quelle di ospedale di comunità, Rsa ed Hospice. Ma ecco nel dettaglio la dotazione delle varie strutture.

 

Innanzitutto, l’Azienda Ospedaliera «Gaetano Rummo» che avrà 495 posti letto così suddivisi: 65 per il dipartimento delle Cardioscienze, nel cui ambito è ricompresa la Cardiochirurgia che, prevista dal piano ospedaliero vigente approvato nel 2006, era stata in un primo momento depennata dalla giunta (dotazione 15 posti ordinari); 84 i posti del dipartimento Emergenza-Accettazione, laddove Ortopedia, con 27 posti, ne recupera 2 rispetto alla previsione dell’esecutivo, ma ne perde 9 a fronte della situazione attuale; 76 per Neuroscienze, che lievita di 6 posti nella Neurochirurgia; 68 i letti del dipartimento Materno Infantile; 100 quelli delle Scienze Mediche; 79 per Scienze Chirurgiche; 22 per Oncologia e 1 per il dipartimento Servizi (Immunoematologia e trasfusione).

 

Avrà 120 posti l’ospedale S. Alfonso Maria dei Liguori di S.Agata: rispetto alla bozza della giunta, il consiglio ha previsto 5 posti in più sia per Chirurgia generale che per Medicina generale, discipline entrambe con 25 letti. È aumentata pure la dotazione della Cardiologia-Area critica, che avrà 20 posti, altrettanti per Ortopedia, 10 quelli di Psichiatria, 15 per Oncologia e 5 Oculistica.

 

49 i posti in meno per il Fatebenefratelli, che cala da 269 a 220: Cardiologia 24, Chirurgia generale 30, Ematologia 5, Medicina generale 36, Oculistica 5, Ortopedia e traumatologia 28, così come pure Ostetricia e ginecologia , 10 Pediatria, 12 Urologia, 4 Terapia intensiva, 4 Unità coronarica, 10 Neonatologia, 16 Oncologia e 8 Terapia intensiva neonatale.

 

S.Bartolomeo in Galdo avrà un «Ospedale di territorio», dotato di 24 posti letto: 20 per l’area medico-chirurgica e 4 per l’area critica. Infine la Fondazione Maugeri, l’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico di Telese Terme. 170 i posti letto, 10 in meno rispetto agli attuali: 140 per il Recupero e la riabilitazione, 15 per l’Unità spinale, altrettantri per la Neuroriabilitazione. L’attuale presidio di Cerreto, come detto, sarà «Ospedale di comunità» con 24 posti residenziali; ne avrà altri 29 come RSA e 12 come Hospice; altri 4 di tipo tecnico come Dialisi ambulatoriale per un totale di 60 posti letto.

 

«Un risultato straordinario per il Sannio: nessun ospedale della nostra provincia chiuderà. Anzi. Benevento, complessivamente avrà, in percentuale, il maggior numero di posti letto rispetto alle altre province della Campania». Così la presidente Sandra Lonardo ha avviato la conferenza stampa in ordine alle misure straordinarie di razionalizzazione e riqualificazione del sistema sanitario campano finalizzato al rientro del disavanzo. Accanto alla presidente del consiglio regionale, il collega di partito Fernando Errico, il forzista Luca Colasanto e l’alleatino Mario Ascierto Della Ratta.

 

Un pacchetto di mischia a difesa del territorio sul delicatissimo tema della sanità, un impegno comune, quello dei quattro consiglieri regionali sanniti, al di là delle appartenenze. «Con il Piano approvato dal consiglio regionale - ha aggiunto Sandra Lonardo - abbiamo anche dato la migliore risposta possibile alle attese anche delle comunità di Sant’Agata e di Cerreto Sannita. Noi quattro consiglieri eletti nel Sannio, di maggioranza e di opposizione, abbiamo privilegiato l’interesse generale, abbiamo saputo fare squadra. D’altra parte, il Consiglio regionale, accogliendo le nostre proposte, ha riconosciuto che le aree interne della Campania hanno diritto ad un’attenzione particolare». Verrà irrobustita la rete delle emergenze, anche attraverso il servizio di eliambulanze, che opererà 24 ore su 24.

 

«Notizie positive anche nella riorganizzazione dei distretti - ha aggiunto Fernando Errico -. Avranno una popolazione minima di 50 mila abitanti e non oltre 120 mila, che consentirà una migliore organizzazione territoriale. Altrettanto significativo il risultato conseguito per Cerreto, il cui osopedale non chiuderà, anzi potrà essere un punto di riferimento quale modello di integrazione tra ospedale e medicina del territorio, con 60 posti letto. Ed, inoltre, l’accreditamento: la fase istruttoria sarà effettuata presso le Asl, consentendo quindi di eliminare tutto l’arretrato e poter definire la possibilità di erogare prestazioni non più in regime di provvisorietà». Sia Colasanto che Ascierto hanno rimarcato di aver lavorato in maniera sincrona, evitando da parte loro una contrapposizione che sarebbe stata fin troppo facile, ma non foriera di effetti positivi. «Meglio costituire questo pacchetto di difesa - ha detto Colasanto - poiché la sanità è un tema che non ci poteva vedere divisi».

 

 

 

 


 

 

28/11/2008 fonte: Il Quaderno.it

 

Piano Ospedaliero: Cerreto Sannita non chiude. Perde 49 posti letto il Fatebenefratelli

 

Il Sannio registra luci e ombre con l’approvazione del nuovo Piano Ospedaliero da parte del Consiglio Regionale della Campania. Rispetto alla prima bozza della Giunta Bassolino, sono stati fatti alcuni passi in avanti. Basti pensare al risultato raggiunto con l’ospedale di Cerreto Sannita che non chiude per essere accorpato a quello di Sant’Agata dei Goti.

 

Traguardo storico anche per San Bartolomeo in Galdo che apre dopo 50 anni dalla posa della prima pietra. A essere penalizzato, invece, è il Fatebenefratelli dove c’è un taglio di 49 posti letto.

 

I dati sono stati forniti questo pomeriggio nel corso di una conferenza stampa presso l’Hotel President a cui hanno partecipato il presidente del Consiglio Regionale della Campania Sandra Lonardo e i consiglieri Fernando Errico, Luca Colasanto e Mario Ascierto Della ratta.

 

Si parte con l’Azienda Ospedaliera “Rummo” di Benevento. Il riparto dei posti letto (495) è stato così concepito: 65 per cardioscienze, 84 per l’emergenza, 75 per neuroscienze, 68 per il dipartimento materno infantile, 100 per scienze mediche, 79 per scienze chirurgiche, 22 per oncologia e 1 per altri servizi. Importante ricordare i 18 posti per la neurochirurgia che avrebbe potuto registrare una flessione.

 

Il “Fatebenefratelli” di Rione Ferrovia avrà un totale di 217 posti letto con un taglio di 49 unità. Sono stati comunque recuperati 3 posti rispetto alla bozza presentata dalla Giunta. Contrazione anche per la Fondazione “Maugeri” di Telese Terme che passa da 180 a 170 posti letto.

 

L’ospedale di Cerreto, come si diceva prima, non sarà chiuso così come era nel progetto iniziale dell’esecutivo. Ci saranno 60 posti letto con un pronto soccorso attivo.

 

Per Sant’Agata dei Goti, addirittura, c’è un aumento dei posti visto che la bozza della Giunta ne prevedeva 110 e il Consiglio ne ha approvati 120. L’ospedale avrà chirurgia e medicina generale, cardiologia, ortopedia, psichiatria, oncologia e oculistica.

 

San Bartolomeo, infine, diventa ospedale territoriale. Conterrà 20 posti per l’area medico chirurgica e 4 per l’area critica e terapia intensiva.

 

 

Complessivamente, la provincia di Benevento aumenta dell’1 per cento i posti letto passando dal 3 al 4 per cento rispetto al quadro regionale. Di risultato straordinario per il Sannio ha parlato la presidente Lonardo evidenziando che il Consiglio ha lavorato in emergenza.

 

Un ringraziamento è andato a entrambi gli schieramenti in quanto “ognuno ha portato il proprio contributo”. Sottolineata anche la cooperazione dei consiglieri sanniti che “hanno formato una squadra vincente nell’interesse del territorio”.   

Secondo la presidente, siamo dinanzi ad un piano che “riconosce le esigenze delle aree interne rispetto alla fascia costiera e consolida la rete dell’emergenza con l’istituzione dell’eliporto. I cittadini sanniti, inoltre, non subiscono il torto della chiusura di nessun ospedale”.

 

Di modello Sannio ha parlato il capogruppo Udeur Fernando Errico: “Una condivisione d’intenti ci ha permesso di conseguire importanti risultati. Nella prima bozza presentata dalla Giunta eravamo dinanzi a una situazione drammatica. Abbiamo lavorato con forza e oggi il panorama è molto diverso. Certo non è il migliore dei piani possibili ma mi auguro che, nonostante i sacrifici dei territori, si eviti il commissariamento da parte del Governo”.  L’esponente del Campanile ha rammentato poi la tutela inserita per il personale dipendente delle strutture private che, qualora dovessero chiudere, potranno accedere a quelle pubbliche attraverso concorsi riservati.

 

Colasanto di Forza Italia ha ammesso che l’opposizione ha evitato lo scontro frontale per aprire una nuova fase: “Certamente prima o poi bisognerà affrontare i temi legati alle consulenze, alle assunzioni e ai pensionamenti su chi noi avremmo voluto norme più restrittive”.

 

Ascierto Della Ratta di AN, infine, ha evidenziato il lavoro fatto dalla deputazione sannita per dare risposte al territorio: “Abbiamo votato insieme per la difesa e il rilancio del Sannio”. Pellegrino Giornale

 

 

 


 

Rifondazione  Comunista: "Dopo  il  Piano,  una  nuova  programmazione  sanitaria  per  l'intero  Sannio".

Giovedì notte è stato approvato il Piano di Rientro dal Disavanzo Sanitario  Regionale.  Molte novità  e molte le iniziative intraprese  per  ridurre  la  spesa  sanitaria a fronte di un notevole  buco  finanziario.
La  Federazione di  Rifondazione  Comunista – Sinistra  Europea di  Benevento, in costante contatto con il gruppo  regionale  PRC presso  il  Consiglio  Regionale della Campania,  ha  seguito  la vicenda  dell'approvazione del  Piano di  Rientro  dal  Disavanzo  Sanitario,  cercando  di  mettere in campo  ogni  sforzo  per  tutelare i livelli di assistenza  sanitaria anche nel Sannio. 

"Credo  che  dopo  l'approvazione  avvenuta  giovedì  notte  in  Consiglio  Regionale,  c'è  da  rimanere  parzialmente  soddisfatti  di  come  è  andata  per  il  comparto  sanitario  sannita" -  afferma  Giuseppe  Addabbo,  Segretario  della  Federazione  provinciale  di  Benevento.
"La  "nuova  destinazione  d'uso"  data  all'Ospedale  di  Cerreto,  non  è  stata  quella  attesa,  né  tanto  meno  quella  voluta  dal  territorio:  non  verranno  più  erogate  cure  ospedaliere.  La  proposta  dei  Sindaci  del  territorio  per  mantenere  la  struttura  intatta  dai  tagli  non  è  stata  sposata  dai  consiglieri  regionali  sanniti.  Tuttavia  un  elemento  di  positività  c'è: non  sarà  un  ambulatorio  polispecialistico,  non  sarà  una  casa  di  cura  per  anziani…. comunque  rimarrà  un  presidio  sanitario  territoriale,  con  un  Pronto  Soccorso.  E  ciò  non  era  scontato.
Si  è  fatto  ogni  sforzo,  e  personalmente,  rivendico  al  mio  partito,  grazie  al  gruppo  dei  tre  consiglieri  regionali  del  PRC,  la  scelta  di  aver  compiuto  tutti  i  passi  possibili,  fino  ad  inserire  nel  maxiemendamento  poi  approvato  come  Piano,  la  scelta  di  lasciare  e  rafforzare  il  Pronto  Soccorso  che  si  rischiava  anch'esso  di  perdere.  Non  è  un  caso  che  la  gestione  delle  emergenze  per  molti  Ospedali  in  Campania  sia  uscita  dalle  competenze  degli  stessi.  A  Cerreto  rimarrà  il  PSAUT  ed  adesso  inizierà  una  nuova  fase  per  dotare  la  struttura  di  un'eliambulanza,  così  come  previsto  dal  Piano  all'articolo  8. 
Sin  da  ora  i  Comuni  devono  interagire  con  l'ASL  per  garantire  la  gestione  delle  emergenze  sanitarie  su  tutto  il  territorio  sannita,  attraverso  l'eliambulanza. 
Finalmente  anche  a  S. Bartolomeo  in  Galdo  ci  sarà  una  struttura  sanitaria,  pur  non  essendo  essa  ciò  che  per  anni  i  cittadini  del  Fortore  avevano  auspicato;  per  questo  è  necessario  dotare  anche  questo  presidio  sanitario  di  un  Pronto  Soccorso  e  di  una  gestione  corretta  per  le  emergenze  sanitarie.
In  ogni  caso,  finita  questa  fase  emergenziale  dalla  quale  il  Sannio  esce  comunque  ulteriormente  mortificato,  c'è  la  necessità  di  ripartire  con  una  programmazione  sanitaria  forte,  di  ampio  respiro,  a  tutela  della  salute  di  tutti  e  maggiormente  dei  cittadini  delle  zone  interne".

 

Benevento, 29 novembre 2008

 

 

 

     

 Valle Telesina


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