29-11-08
Conferenza stampa bipartisan
dei consiglieri regionali sanniti per illustrare
le misure per il rientro del disavanzo.
Lonardo, Errico, Ascierto e
Colasanto all’unisono: siamo soddisfatti, nessun
ospedale chiuderà
Cerreto la spunta: avrà 60
posti-letto
Rispetto all’attuale
dotazione, il Sannio perde complessivamente, tra
pubblico e privato, 91 posti letto, 58 nel primo
comparto e 33 nelle strutture private
accreditate. La dotazione cala, pertanto, da
1.427 a 1.336 (1.029 pubblico e 307 privato). In
quanto alla riabilitazione, il decremento è di
35 posti, visto che i posti letto scendono da
362 a 327, contrazione a carico prevalentemente
del privato cui vengono detratti 25 posti. In
percentuale, meglio rispetto ad altre provincie.
Come azioni di tipo
strutturale, da registrare la confluenza dei due
presìdi ospedalieri di S.Agata dei Goti e
Cerreto Sannita in un nuovo presidio, il
S.Alfonso Maria dei Liguori che, entro il primo
semestre del 2009, aprirà a S.Agata con
dotazione di 120 posti letto, 10 in più rispetto
alla proposta originaria partorita dalla giunta
regionale. Sarà un ospedale di primo livello
nella rete di emergenza.
Per i due presìdi dismessi è
prevista la seguente destinazione: struttura
ambulatoriale polispecialistica per il
S.Giovanni di Dio di S.Agata, mentre Cerreto
aggiungerà alla stessa destinazione con PSAUT,
quelle di ospedale di comunità, Rsa ed Hospice.
Ma ecco nel dettaglio la dotazione delle varie
strutture.
Innanzitutto, l’Azienda
Ospedaliera «Gaetano Rummo» che avrà
495 posti letto così suddivisi: 65 per il
dipartimento delle Cardioscienze, nel cui ambito
è ricompresa la Cardiochirurgia che, prevista
dal piano ospedaliero vigente approvato nel
2006, era stata in un primo momento depennata
dalla giunta (dotazione 15 posti ordinari); 84 i
posti del dipartimento Emergenza-Accettazione,
laddove Ortopedia, con 27 posti, ne recupera 2
rispetto alla previsione dell’esecutivo, ma ne
perde 9 a fronte della situazione attuale; 76
per Neuroscienze, che lievita di 6 posti nella
Neurochirurgia; 68 i letti del dipartimento
Materno Infantile; 100 quelli delle Scienze
Mediche; 79 per Scienze Chirurgiche; 22 per
Oncologia e 1 per il dipartimento Servizi
(Immunoematologia e trasfusione).
Avrà 120 posti l’ospedale
S. Alfonso Maria dei Liguori di S.Agata:
rispetto alla bozza della giunta, il consiglio
ha previsto 5 posti in più sia per Chirurgia
generale che per Medicina generale, discipline
entrambe con 25 letti. È aumentata pure la
dotazione della Cardiologia-Area critica, che
avrà 20 posti, altrettanti per Ortopedia, 10
quelli di Psichiatria, 15 per Oncologia e 5
Oculistica.
49 i posti in meno per il
Fatebenefratelli, che cala da
269 a 220: Cardiologia 24, Chirurgia generale
30, Ematologia 5, Medicina generale 36,
Oculistica 5, Ortopedia e traumatologia 28, così
come pure Ostetricia e ginecologia , 10
Pediatria, 12 Urologia, 4 Terapia intensiva, 4
Unità coronarica, 10 Neonatologia, 16 Oncologia
e 8 Terapia intensiva neonatale.
S.Bartolomeo in Galdo
avrà un «Ospedale di territorio», dotato di 24
posti letto: 20 per l’area medico-chirurgica e 4
per l’area critica. Infine la Fondazione Maugeri,
l’Istituto di ricovero e cura a carattere
scientifico di Telese Terme. 170 i posti letto,
10 in meno rispetto agli attuali: 140 per il
Recupero e la riabilitazione, 15 per l’Unità
spinale, altrettantri per la Neuroriabilitazione.
L’attuale presidio di Cerreto, come detto, sarà
«Ospedale di comunità» con 24 posti
residenziali; ne avrà altri 29 come RSA e 12
come Hospice; altri 4 di tipo tecnico come
Dialisi ambulatoriale per un totale di 60 posti
letto.
«Un risultato straordinario
per il Sannio: nessun ospedale della nostra
provincia chiuderà. Anzi. Benevento,
complessivamente avrà, in percentuale, il
maggior numero di posti letto rispetto alle
altre province della Campania». Così la
presidente Sandra Lonardo ha avviato la
conferenza stampa in ordine alle misure
straordinarie di razionalizzazione e
riqualificazione del sistema sanitario campano
finalizzato al rientro del disavanzo. Accanto
alla presidente del consiglio regionale, il
collega di partito Fernando Errico, il forzista
Luca Colasanto e l’alleatino Mario Ascierto
Della Ratta.
Un pacchetto di mischia a
difesa del territorio sul delicatissimo tema
della sanità, un impegno comune, quello dei
quattro consiglieri regionali sanniti, al di là
delle appartenenze. «Con il Piano approvato dal
consiglio regionale - ha aggiunto Sandra Lonardo
- abbiamo anche dato la migliore risposta
possibile alle attese anche delle comunità di
Sant’Agata e di Cerreto Sannita. Noi quattro
consiglieri eletti nel Sannio, di maggioranza e
di opposizione, abbiamo privilegiato l’interesse
generale, abbiamo saputo fare squadra. D’altra
parte, il Consiglio regionale, accogliendo le
nostre proposte, ha riconosciuto che le aree
interne della Campania hanno diritto ad
un’attenzione particolare». Verrà irrobustita la
rete delle emergenze, anche attraverso il
servizio di eliambulanze, che opererà 24 ore su
24.
«Notizie positive anche nella
riorganizzazione dei distretti - ha aggiunto
Fernando Errico -. Avranno una popolazione
minima di 50 mila abitanti e non oltre 120 mila,
che consentirà una migliore organizzazione
territoriale. Altrettanto significativo il
risultato conseguito per Cerreto, il cui
osopedale non chiuderà, anzi potrà essere un
punto di riferimento quale modello di
integrazione tra ospedale e medicina del
territorio, con 60 posti letto. Ed, inoltre,
l’accreditamento: la fase istruttoria sarà
effettuata presso le Asl, consentendo quindi di
eliminare tutto l’arretrato e poter definire la
possibilità di erogare prestazioni non più in
regime di provvisorietà». Sia Colasanto che
Ascierto hanno rimarcato di aver lavorato in
maniera sincrona, evitando da parte loro una
contrapposizione che sarebbe stata fin troppo
facile, ma non foriera di effetti positivi.
«Meglio costituire questo pacchetto di difesa -
ha detto Colasanto - poiché la sanità è un tema
che non ci poteva vedere divisi».
28/11/2008 fonte: Il Quaderno.it
Piano
Ospedaliero: Cerreto Sannita non chiude. Perde
49 posti letto il Fatebenefratelli
Il Sannio
registra luci e ombre con l’approvazione del
nuovo Piano Ospedaliero da parte del Consiglio
Regionale della Campania. Rispetto alla prima
bozza della Giunta Bassolino, sono stati fatti
alcuni passi in avanti. Basti pensare al
risultato raggiunto con l’ospedale di Cerreto
Sannita che non chiude per essere accorpato a
quello di Sant’Agata dei Goti.
Traguardo
storico anche per San Bartolomeo in Galdo che
apre dopo 50 anni dalla posa della prima pietra.
A essere penalizzato, invece, è il
Fatebenefratelli dove c’è un taglio di 49 posti
letto.
I dati
sono stati forniti questo pomeriggio nel corso
di una conferenza stampa presso l’Hotel
President a cui hanno partecipato il presidente
del Consiglio Regionale della Campania Sandra
Lonardo e i consiglieri Fernando Errico, Luca
Colasanto e Mario Ascierto Della ratta.
Si parte
con l’Azienda Ospedaliera “Rummo” di
Benevento. Il riparto dei posti
letto
(495) è stato così concepito: 65 per
cardioscienze, 84 per l’emergenza, 75 per
neuroscienze, 68 per il dipartimento materno
infantile, 100 per scienze mediche, 79 per
scienze chirurgiche, 22 per oncologia e 1 per
altri servizi. Importante ricordare i 18 posti
per la neurochirurgia che avrebbe potuto
registrare una flessione.
Il “Fatebenefratelli”
di Rione Ferrovia avrà un totale di 217 posti
letto con un taglio di 49 unità. Sono stati
comunque recuperati 3 posti rispetto alla bozza
presentata dalla Giunta. Contrazione anche per
la Fondazione “Maugeri” di Telese Terme che
passa da 180 a 170 posti letto.
L’ospedale di Cerreto,
come si diceva prima, non sarà chiuso così come
era nel progetto iniziale dell’esecutivo. Ci
saranno 60 posti letto con un pronto soccorso
attivo.
Per Sant’Agata dei
Goti, addirittura, c’è un aumento dei
posti visto che la bozza della Giunta ne
prevedeva 110 e il Consiglio ne ha approvati
120. L’ospedale avrà chirurgia e medicina
generale, cardiologia, ortopedia, psichiatria,
oncologia e oculistica.
San Bartolomeo,
infine, diventa ospedale territoriale. Conterrà
20 posti per l’area medico chirurgica e 4 per
l’area critica e terapia intensiva.
Complessivamente, la provincia
di Benevento aumenta dell’1 per cento i posti
letto passando dal 3 al 4 per cento rispetto al
quadro regionale. Di risultato straordinario per
il Sannio ha parlato la presidente Lonardo
evidenziando che il Consiglio ha lavorato in
emergenza.
Un ringraziamento è andato a
entrambi gli schieramenti in quanto “ognuno ha
portato il proprio contributo”. Sottolineata
anche la cooperazione dei consiglieri sanniti
che “hanno formato una squadra vincente
nell’interesse del territorio”.
Secondo la presidente, siamo
dinanzi ad un piano che “riconosce le esigenze
delle aree interne rispetto alla fascia costiera
e consolida la rete dell’emergenza con
l’istituzione dell’eliporto. I cittadini
sanniti, inoltre, non subiscono il torto della
chiusura di nessun ospedale”.
Di modello Sannio ha parlato
il capogruppo Udeur Fernando Errico: “Una
condivisione d’intenti ci ha permesso di
conseguire importanti risultati. Nella prima
bozza presentata dalla Giunta eravamo dinanzi a
una situazione drammatica. Abbiamo lavorato con
forza e oggi il panorama è molto diverso. Certo
non è il migliore dei piani possibili ma mi
auguro che, nonostante i sacrifici dei
territori, si eviti il commissariamento da parte
del Governo”. L’esponente del Campanile ha
rammentato poi la tutela inserita per il
personale dipendente delle strutture private
che, qualora dovessero chiudere, potranno
accedere a quelle pubbliche attraverso concorsi
riservati.
Colasanto di Forza Italia ha
ammesso che l’opposizione ha evitato lo scontro
frontale per aprire una nuova fase: “Certamente
prima o poi bisognerà affrontare i temi legati
alle consulenze, alle assunzioni e ai
pensionamenti su chi noi avremmo voluto norme
più restrittive”.
Ascierto Della Ratta di AN,
infine, ha evidenziato il lavoro fatto dalla
deputazione sannita per dare risposte al
territorio: “Abbiamo votato insieme per la
difesa e il rilancio del Sannio”. Pellegrino
Giornale
Rifondazione Comunista: "Dopo
il Piano, una nuova
programmazione sanitaria per
l'intero Sannio".
Giovedì
notte è stato approvato il Piano di Rientro dal
Disavanzo Sanitario Regionale. Molte
novità e molte le iniziative intraprese
per ridurre la spesa
sanitaria a fronte di un notevole buco
finanziario.
La Federazione di
Rifondazione Comunista – Sinistra
Europea di Benevento, in costante contatto
con il gruppo regionale PRC presso
il Consiglio Regionale della
Campania, ha seguito la
vicenda dell'approvazione del Piano
di Rientro dal Disavanzo
Sanitario, cercando di mettere
in campo ogni sforzo per
tutelare i livelli di assistenza sanitaria
anche nel Sannio.
"Credo che dopo
l'approvazione avvenuta giovedì
notte in Consiglio Regionale,
c'è da rimanere parzialmente
soddisfatti di come è
andata per il comparto
sanitario sannita" - afferma
Giuseppe Addabbo, Segretario
della Federazione provinciale
di Benevento.
"La "nuova
destinazione d'uso" data
all'Ospedale di Cerreto, non
è stata quella attesa,
né tanto meno quella
voluta dal territorio: non
verranno più erogate cure
ospedaliere. La proposta dei
Sindaci del territorio per
mantenere la struttura intatta
dai tagli non è stata
sposata dai consiglieri
regionali sanniti. Tuttavia un
elemento di positività c'è:
non sarà un ambulatorio
polispecialistico, non sarà
una casa di cura per
anziani…. comunque rimarrà un
presidio sanitario territoriale,
con un Pronto Soccorso.
E ciò non era scontato.
Si è fatto
ogni sforzo, e personalmente,
rivendico al mio partito,
grazie al gruppo dei tre
consiglieri regionali del PRC,
la scelta di aver
compiuto tutti i passi
possibili, fino ad inserire
nel maxiemendamento poi
approvato come Piano, la
scelta di lasciare e
rafforzare il Pronto Soccorso
che si rischiava anch'esso
di perdere. Non è un
caso che la gestione
delle emergenze per molti
Ospedali in Campania sia
uscita dalle competenze degli
stessi. A Cerreto rimarrà
il PSAUT ed adesso
inizierà una nuova fase
per dotare la struttura
di un'eliambulanza, così come
previsto dal Piano
all'articolo 8.
Sin
da ora i Comuni devono
interagire con l'ASL per
garantire la gestione delle
emergenze sanitarie su tutto
il territorio sannita,
attraverso l'eliambulanza.
Finalmente anche a S.
Bartolomeo in Galdo ci
sarà una struttura sanitaria,
pur non essendo essa ciò
che per anni i cittadini
del Fortore avevano auspicato;
per questo è necessario
dotare anche questo presidio
sanitario di un Pronto
Soccorso e di una
gestione corretta per le
emergenze sanitarie.
In ogni caso,
finita questa fase
emergenziale dalla quale il
Sannio esce comunque
ulteriormente mortificato, c'è
la necessità di ripartire
con una programmazione
sanitaria forte, di ampio
respiro, a tutela della
salute di tutti e
maggiormente dei cittadini
delle zone interne".
Benevento, 29 novembre 2008
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