Comitati Civici di San Salvatore Telesino e Guardia Sanframondi
contro la costruzione di un Termovalorizzatore/Inceneritore a San Salvatore
Telesino Cronaca di Isaia
Invernizzi http://www.ilnuovogiornaledibergamo.it/giornalenew/view.asp?id=844
Il caso. Abm ha speso 150 mila euro per una centrale elettrica inattiva
Provincia, gli sprechi a Benevento
Centrale elettrica da 3 megawatt alimentata a gas metano nella ridente zona industriale alla periferia di Benevento, anno di costruzione 1982, impianto a dir poco obsoleto e addirittura non
funzionante. Affittasi a 5mila euro al mese. Chi mai potrebbe rispondere a un annuncio di
questo tipo? Incredibile, ma vero, qualcuno ha accettato l’"imperdibile" offerta. Da circa due anni e mezzo Abm spa, la multiutility partecipata al 100% dalla Provincia di Bergamo e quindi interamente pubblica, spende circa 60mila euro
all’anno (la bellezza di 5mila euro al mese per un totale di circa 150 mila euro in due anni e mezzo) per affittare un’inutile rudere distante 800 chilometri da Bergamo.
Come se non bastasse a poche centinaia di metri dall’impianto "bergamasco" è prevista la realizzazione di un’altra centrale nuova di zecca ad opera della società napoletana Antares Energy.
Potenza: 600 chilowatt, cioè 5 volte minore rispetto a quella esistente ed inutilizzata. Il tutto finanziato dalla Regione Campania per l’«incentivazione al risparmio energetico alla produzione di energia da fonti rinnovabili e alla
cogenerazione distribuita». L’associazione AltraBenevento fu la prima a chiedere spiegazioni
alle autorità competenti. «Il fatto assurdo è che la A.B.M. è una società della Provincia di Bergamo, quindi pubblica, la quale è anche interessata alla costruzione della contestatissima centrale elettrica di San Salvatore Telesino
insieme ad una ditta di Casagiove. E’ ora di vederci chiaro in questa strana storia siccome
anche noi abbiamo necessità di rapportarci con interlocutori seri ed affidabili». Due centrali che producono energia a poca distanza l’una dall’altra, di cui una, inutilizzabile, è affittata da Abm a 5mila euro al mese. A Benevento. Ma
come è possibile tutto questo? Quando la notizia e la denuncia di AltraBenevento apparvero
qualche tempo fa nelle pagine locali del Mattino il commissario dell’Asi (Azienda di sviluppo industriale) di Benevento, Gino Abbate, dichiarò:
«Tale impianto è in affitto alla società A.B.M. di
Bergamo per il quale riceviamo circa 5mila euro al mese. Tale impianto non è mai entrato in produzione per scelte strategiche esclusive della società A.B.M. stessa le cui ragioni di convenienza
non spetta a noi come Asi sindacare. Queste sono
solo piccole cose rispetto al lavoro che l’ente sta facendo per il rilancio dell’area, ma sono temi che potremo trattare un’altra volta e in sedi opportune con interlocutori affidabili preparati.
Mi spiace solo constatare la disinformazione e
l’ignoranza di chi pensa di essere impegnato alla ricerca della verità dei fatti e che si abbandona invece ad elucubrazioni e fantasie demagogiche.
Il nostro è un territorio che non lascia spazio a
speculazioni di nessun genere». |
Gino Abbate, proprio lui, lo stesso personaggio coinvolto nell’inchiesta aperta nei confronti
dell’ex ministro Clemente Mastella. Reato: concussione. Secondo i magistrati Mastella avrebbe
fatto pressione sul presidente della Regione Campania Bassolino per imporre una sua nomina ai vertici dell’Asi.
La pressione del Guardasigilli su Bassolino riguarderebbe proprio l’ex segretario dell’Udeur beneventana, investito della nomina di commissario straordinario dell’Asi attraverso una procedura
denunciata come "anomala". Ma questa è un’altra storia. O no? E la risposta/comunicato al
giornale da parte dell’ABM Bergamo…
In riferimento al recente articolo “Provincia, gli sprechi a BN”, pubblicato sul quotidiano
“Il Nuovo Giornale di Bergamo”, si ritiene necessario rettificare quanto affermato nello stesso articolo e fornire ai lettori alcuni chiarimenti in ordine alla scelta della società multiservizi
“A.B.M. S.p.a.” - società interamente partecipata dalla Provincia di Bergamo – di investire nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, non solo nel territorio bergamasco, ma
altresì nel Mezzogiorno, in province dotate di compatibile programmazione energetica. La Provincia di Bergamo, sin dal 2004, ha dato linee
di indirizzo ad ABM S.p.a. affinché assumesse un importante ruolo nella produzione e nel trading di energia; ciò, con l’obiettivo di colmare la grave carenza di energia della provincia
(circa 1.500 MW), circostanza questa che comporta una forte dipendenza da produttori esterni con costi di acquisto non sempre competitivi per il comparto industriale e dei servizi.
“Fornire energia a prezzi contenuti alle imprese bergamasche, aumentandone la competitività”: questo è l’obiettivo che si è prefissato l’azionista di A.B.M. S.p.a.. A tal fine, oltre a
Bergamo Energia S.p.a., Mistral S.r.l. e Vocem S.r.l., è stata costituita – nell’anno 2005 – la società A.B.M. E&E S.r.l., per gestire la progettazione, la costruzione e la
manutenzione di impianti di cogenerazione (produzione combinata di energia elettrica e calore). I potenziali clienti sarebbero
state le società del Gruppo ABM S.p.a., le aziende ospedaliere, i centri sportivi, i Comuni e le aziende o consorzi industriali, interessati alla riduzione dei costi energetici e alla
ottimizzazione dei processi di riscaldamento. In tale contesto e nell’ambito degli accordi stipulati tra le Province di Bergamo e Benevento - che prevedono la cooperazione tra le
Province e le proprie società partecipate nello sviluppo dell’imprenditoria e delle infrastrutture energetiche – ed a seguito delle necessarie valutazioni di carattere economico,
A.B.M. E&E aveva sottoscritto un contratto di locazione con il Consorzio A.S.I. (Area di Sviluppo Industriale) di Benevento. Il
contratto anzidetto aveva ad oggetto la concessione, da parte del Consorzio ASI ad A.B.M. E&E S.r.l., della gestione della centrale a cogenerazione da 3 MWe già presente e di proprietà
del Consorzio stesso. Scopo della gestione era fornire calore alle imprese localizzate nell’area ASI e cedere l’energia elettrica in parte alle stesse imprese e in parte alle aziende
bergamasche, utilizzando la rete di distribuzione nazionale attraverso Bergamo Energia S.p.a.. Dopo la sottoscrizione del
contratto, A.B.M. E&E ha preso in consegna la centrale affidando al socio l’incarico di compiere lavori di miglioria e “revamping” dell’impianto. Nel corso delle analisi prodromiche
all’avvio della centrale sono emerse difficoltà a reperire aziende nell’area ASI realmente interessate all’acquisto del calore prodotto dall’impianto di cogenerazione; da cui
l’impossibilità “de facto” di svolgere l’attività di cogenerazione. Come è noto infatti, il mancato recupero (e vendita) di energia termica non rende economicamente profittevole la
gestione di un cogeneratore. Nel 2007, a causa dei continui rialzi del prezzo del petrolio (circostanza prevista nel contratto
di locazione come risolutiva perché rendeva antieconomica la gestione della centrale di cogenerazione), A.B.M. E&E ha esercitato il diritto di recesso dal contratto di locazione il
quale, pare doveroso sottolinearlo, risulta ad oggi definitivamente risolto. Non è pertanto corretto 2 affermare – come riportato nell’articolo apparso su “Il Nuovo Giornale di
Bergamo” – che A.B.M. continui tutt’oggi a corrispondere il canone d’affitto al Consorzio ASI. Per completezza, infine, appare
opportuno rimarcare come, in questi giorni, A.B.M. E&E stia avviando con successo la propria centrale di cogenerazione installata presso la ditta Brevi S.r.l. di Telgate (Bg). Per
concludere, si evidenzia come gli investimenti della Provincia di Bergamo nel settore energetico, stiano portando risultati senza dubbio positivi, come ad esempio l’investimento
effettuato nel Foggiano rappresentato dalla centrale di produzione di energia eolica (Mistral S.p.a.) che funziona a pieno regime, portando a Bergamo, oltre ad importanti profitti,
energia pulita e a costi contenuti. Oppure, la costruenda centrale a biomasse nel beneventano (Vocem S.r.l.) che, ha sì subito
parecchi ritardi nell’iter autorizzativo a causa delle difficoltà incontrate nel governare un processo così complesso, ma è stata valutata da istituti di credito quale operazione
dall’elevata redditività, tanto che diversi partner industriali si sono offerti di acquistarne il pacchetto di maggioranza, ad un importo che ripagherebbe abbondantemente le somme
anticipate. Cordiali saluti.
Sen. Dott. Vittorio Pessina Presidente del C.d.A. A.B.M. S.p.a.
Bergamo, 15 febbraio 2008. |
Maria Pia Cutillo comitatocivicotm@libero.it
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