18 ottobre 2008

Inceneritore, realizzazione più vicina

Maria Pia Cutillo - Maria Mucci

 

 

 

Comitati civici

di S.Salvatore T. e di Guardia Sanframondi

contro il termovalorizzatore/inceneritore a San Salvatore Telesino

 

San Salvatore Telesino 17 novembre 2008

 

Dedicato a tutti coloro che pensavano che l’Inceneritore fosse una questione risolta e a coloro che hanno creduto a tutti quei politici, locali e non, che hanno fatto o avrebbero fatto tutto il possibile, anche dimettendosi, per non permettere la realizzazione di questo INCENERITORE.

 

Dedicato soprattutto a chi ancora pensa che comunque gli INCENERITORI servono o a quelli che lo pensano ma solo in pubbliche assemblee dicono che, però, qua non lo vogliamo.

 

Dedicato a chi per la politica nazionale è d’accordo e vota un programma politico o ne è egli stesso rappresentante che progetta incenerimento, discariche e nucleare ma poi nei piccoli paesi si vuole far amico la gente comune e da la colpa ad altri politici.

 

Dedicato infine a chi invece di essere chiaro e lineare preferisce sempre il “ni”, o i tavoli di concertazione, o la finzione anche quando si parla di diritto di partecipazione.


Il documento che presentiamo è una chiara descrizione di come questo inceneritore sia stato progettato ed è vicino alla sua realizzazione. Chiarissime le responsabilità politiche di coloro che hanno portato il nostro territorio ad ospitare questo progetto. Chiarissimo anche il modo subdolo e derisorio dell’architetto nel descrivere le” logiche comitatiche” che sono mosse da paure irrazionali, sindrome nimby, fondamentalismo. Nessuna novità quindi.


L’esposizione dell’architetto Visalli è disponibile in rete:
http://www.fondazionewillybrandt.it/detail.asp?c=1&p=0&id=392

 

 


Intervento dell’architetto A.Visalli all’Università della Tuscia sul tema:
Analisi e risoluzione dei conflitti ambientali in materia di gestione dei rifiuti e impianti per la produzione di energia.”

Settembre 2008

 


Sommario
Un caso Centrale a biomasse da 10 Mwe a San Salvatore Telesino (BN);

Un impianto a biomasse della Vocem S.r.l.


L’antefatto:
La Provincia di Benevento approva un Piano Energetico Provinciale che prevede impianti a biomasse di taglia media. La Provincia di Bergamo e quella di Benevento stabiliscono di cooperare nel settore delle energie rinnovabili e dello sviluppo tecnologico. L’oggetto:Viene programmata da parte della società multiservizi della Provincia di Bergamo un investimento per realizzare una centrale a biomasse da 10 MWe in Provincia di Benevento.

Ricerca della localizzazione
Il processo di ricerca viene concordato con la politica locale in funzione di alcuni criteri:
- Vicinanza a linee di comunicazione primarie,
- Disponibilità di suolo in aree industriali,
- Consenso dell’amministrazione comunale,
Viene prima indicato un sito e poi, quando si rivela non idoneo tecnicamente, un altro;


La localizzazione definitiva
Nel 2005 la scelta cade su un suolo in area PIP nel comune di San Salvatore Telesino (Bn) dove l’amministrazione comunale e le principali componenti politiche sono favorevoli e lo attestano con lettere a firma del sindaco. Viene acquistato un suolo. Viene presentata verso l’estate una prima bozza del progetto e del SIA all’amministrazione.

La procedura
Nell’autunno si tengono incontri con maggioranza ed opposizione e si discute la convenzione. A luglio 2005 la società presenta il progetto alla Regione per le autorizzazioni e a Natale 2005 la società presenta il SIA alla Regione. Il rinvio è richiesto dall’amministrazione comunale per “preparare il terreno”.
A luglio 2006 viene accordata la compatibilità ambientale e decretata dalla Regione Campania. A gennaio 2007 si apre la Conferenza di Servizi

L’esito
Vengono ottenuti tra febbraio e maggio i pareri favorevoli di:

- ARPA Campania
- Sovrintendenza

-Assessorato Industria della Regione Campania
-Vigili del Fuoco
-Provincia di Benevento
Nella seconda seduta i comuni si esprimono contro. Il territorio si mobilita contro il progetto, in particolare ad agosto 2007. La Conferenza di Servizi non si è ancora chiusa.

Costanti
Un impianto ad alto budget (ca. 50 ml €), proposto da un’azienda che è partita da accordi con le istituzioni. Un processo di localizzazione consensuale ma limitato agli stakeholders ed agli amministratori. Un processo amministrativo che gradualmente rallenta man mano che si avvicina il momento delle decisioni.


Cause delle difficoltà
Principalmente la difficoltà di decidere da parte delle tecnostrutture pubbliche e dei funzionari. In qualche misura una sorta di “gioco del guastafeste”: che spinge alcune amministrazioni specializzate ad assumere il ruolo del dissidente tramite una estremizzazione della tutela del bene pubblico a loro affidato (che cessa di essere visto come uno tra altri per essere letto come unico o preminente, vero “asso pigliatutto”). Comunque una diffusa tendenza da parte degli attori amministrativi a “ritrarsi dietro le quinte”, lasciando ad altri la prima parola. Purtroppo se lo fanno tutti nessuno parla e la scena resta muta (di pareri).

La Nimby
Solo quale terzo fattore l’opposizione locale dal basso, che muove dalla paura e dalla sfiducia. Questa reazione, per certi versi normale, per altri anche utile, è distruttiva solo a causa della colonizzazione che ne fa la politica del consenso a buon mercato. La politica locale poi si incarica di controprogrammare l’amministrazione e rallentare ulteriormente i procedimenti.

Nel caso specifico
• Il conflitto è attivato da difficoltà di comunicazione, esitazioni da parte del proponente e dell’amministrazione, riflessi condizionati locali (su cui gioca la questione rifiuti generale, e la natura esterna dell’attore economico);
• la vicenda viene colonizzata da istanze esterne come:
- la lotta di successione
- il montaggio del PD
- la concorrenza politica
• le due dinamiche si “montano” ed amplificano fino a far ritirare tutti i sostenitori del progetto (a partire dall’amministrazione comunale).


Quali lezioni
Occorre navigare tra la scilla e cariddi dei due errori simmetrici che spesso si fanno: Pensare che basti un accordo forte (con un “deus ex machina”), quindi che sia tutta questione di interessi semplici. Immaginare che sia questione cognitiva e basti convincere la “popolazione”.

 

È, invece, necessario lavorare con un’immagine più ampia della situazione e più evolutiva. Bisogna avere più rispetto sia per gli argomenti sia per gli interessi. Ovviamente cercare di anticipare gli eventi.

Dieci consigli
1-Curare scrupolosamente la procedura
2-Preparare buone documentazioni
3-Puntare sulla credibilità
4-Farsi carico del punto di vista locale
5-Assicurarsi di avere ottimi argomenti ed alleati
6-Non farsi arruolare nelle guerre locali
7-Negoziare sui “beni privati”, mai sui “beni pubblici”: non proporre scambi impropri
8-Curare l’opinione pubblica
9-Far valere i propri diritti
10-Avere pazienza e comprendere la situazione

 

     

  .

Indice

Termovalorizzatore

centrale a biomasse

.


Per intervenire: invia@vivitelese.it