10 gennaio 2008
Campania, lo tsunami da munnezza
Aldo Maturo

 

 

A munnezza  fa il giro del mondo e campeggia nelle edizioni delle più prestigiose testate internazionali che  dedicano all’argomento la loro attenzione.

E’ una pubblicità gratuita a livello planetario di cui Napoli non sentiva assolutamente il bisogno.

Di seguito una piccola raccolta del coro di notizie che segue il problema nelle redazioni di tutto il mondo:

“LIBERATION” – Francia

Naples, Terre d’immondices”, “Napoli terra d’immondizia” ha titolato il giornale, raccontando che “vittima dell’incuria politica ed in preda ad un traffico organizzato di rifiuti, la regione è sull’orlo di una catastrofe ecologica e sanitaria”.

THE GUARDIAN – Inghilterra

“Naples burns as residents protest at garbage crisis”, “Napoli brucia in quanto i residenti protestano per la crisi dei rifiuti”. Nell’articolo si sottolinea che “gli investigatori sospettano che alcuni politici locali siano ‘nelle tasche’ della camorra”.

EL PAIS - Spagna

“¡Cólera! ¡Cólera! Moriremos todos”: questo il titolo scelto da uno dei più grandi giornali spagnoli. “Gli abitanti di Napoli - si legge -  temono  per  la  loro  salute  visto  l’ accumulo  di  tonnellate  di spazzatura  nelle strade”.“La preoccupazione – continua - non è tanto assurda se si pensa che Napoli  è  stata l’ultima  città  europea  a  soffrire  di un’ epidemia di colera”.
Nell’articolo si sottolinea anche come la crisi finisca inevitabilmente per coinvolgere anche il settore dell’economia, visto che l’afflusso turistico, nella città e nel resto della regione, potrebbe esserne negativamente influenzato.

L’eco dell’emergenza munnezza ha superato le Alpi, invaso l’ Europa e ha attraversato come l’onda di uno tsunami tutti i continenti.

THE SIDNEY MORNING HERALD- Australia

Il giornale ha parlato di una “crisi di rifiuti che sta schiacciando il sud Italia”.
Le cause? Il quotidiano australiano le individua senza dubbio nella “cattiva amministrazione, nei ‘loschi’ affari politici e nell’interferenza della mafia locale”.

NEW YORK TIMES – Stati Uniti d’America

“I problemi di Napoli, una città famosa sia per la sua bellezza sia per il suo squallore, sono complicati dalle preoccupazioni riguardanti il turismo, l’ingiustizia nell’Italia meridionale e la mafia locale”, scrive il giornale.  Se le decisioni opportune non saranno prese in fretta, si dice ancora “tutti temono che la spazzatura continuerà ad aumentare e con essa i roghi la rabbia e le domande su come tutto questo possa accadere ancora in Europa”.

Dagli Stati Uniti, all’America del Centro e del Sud il passo è breve. Anche qui non mancano i giornali che si sono occupati della questione.

CRONICA - Messico

“Inundan toneladas de basura a Nápoles por crisis de recolección”, ovvero “Inondano Napoli con tonnellate di rifiuti per la crisi della raccolta”

LA NACION - Argentina

“Infierno en Nápoles por la basura acumulada”, che tradotto suona “Inferno a Napoli per la spazzatura accumulata”.  Così ha titolato il quotidiano argentino.  “Montagne di rifiuti sono stati accumulati nelle strade della città, della periferia e della provincia”. Ci ricorda poi che “Napoli, luogo famoso per il suo golfo, per Maradona, per la pizza e per il Vesuvio” è ora “una città assediata dall’immondizia e dall’aria irrespirabile”.

Che dire? Le notizie e le immagini si susseguono creando mortificazione, rabbia, disagio, senso di impotenza e,perché no, vergogna.  Al telegiornale un signore napoletano intervistato a proposito della  munnezza che in alcune zone arriva al primo piano delle case ha detto “…se continua così mi dimetto da italiano”. Ha ragione, è l’ultima forma di protesta civile, visto che a dimettersi dovrebbero essere tutti quelli che  anche sulla munnezza hanno creato il loro regno.

Adesso il governo ha buttato sul tavolo l’ultima carta dal nome prestigioso, De Gennaro. Chissà se gli hanno dato anche la bacchetta magica “pe’ fa passa’ ‘a nuttata”.

 

     

 Valle Telesina


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