21 febbraio 2008
Rifiuti: momento tragico per la Campania
Maria Mucci

 

 

Comitato civico Guardia Sanframondi

 

19 febbraio 2008

In un momento tragico per la Campania, dove si prendono decisioni affrettate e sbagliate che vengono poi vanificate per la loro impraticabilità, dando ragione ai cittadini fino al giorno prima accusati di dire sempre no per ignoranza e poco senso civico, e smentendo politici ed amministratori  offesi della poca fiducia accordata alla loro illuminata politica ( dimenticando che, purtroppo, spesso le loro scelte meritano l’attenzione delle procure ), i cittadini si sarebbero aspettati un approccio finalmente diverso da parte delle forze politiche.

Dopo tutte le contestazioni alle scelte della Provincia di Benevento in materia di gestione del ciclo dei rifiuti, le parole dei vari politici che ne criticavano filosofia  e metodi poco democratici, in nome della difesa del territorio e dei diritti di partecipazione dei cittadini alle scelte in materia ambientale, ci ritroviamo al punto di partenza. Di fronte alla necessità di approntare piani di gestione dei rifiuti a livello comunale e provinciale, in attesa di vedere finalmente superata l’emergenza, noi cittadini non notiamo nessuna inversione di tendenza nei metodi e nelle proposte di soluzione.

Chi cavalcava le proteste dei vari comitati sorti per contrastare scelte prese senza nessun coinvolgimento delle comunità interessate,sembra essere più interessato alle varie candidature per le elezioni che a difendere i diritti della gente e del territorio.

Non ci spieghiamo altrimenti la poca risonanza data alla seduta del Consiglio provinciale per discutere del piano rifiuti della Provincia di Benevento. Ancora una volta ci troviamo di fronte a scelte prese senza coinvolgere i cittadini, e ancora una volta abbiamo la sensazione che questo piano, proposto nel 2004 e approvato dalla giunta il 1 febbraio 2008, non sia a conoscenza neanche dei Consiglieri che dovrebbero ratificarlo. E’ possibile che in questa situazione ancora si agisca in modo superficiale e antidemocratico? E se non si è provveduto alla necessaria pubblicizzazione, perché spingere per la sua approvazione? Anche se veramente fosse il più avanzato e sostenibile

( cosa di cui dubitiamo, visto le procedure ), non è pensabile pensare di approvarlo senza che i cittadini abbiano avuto la possibilità di fare osservazioni e proposte.

Chiediamo a tutti i politici che hanno appoggiato la lotta dei comitati di chiedere il rinvio dell’approvazione del Piano rifiuti per discuterlo prima con i cittadini ed accoglierne rilievi e proposte. La presentazione del piano non può consistere solo nella sua presentazione a sindaci, consiglieri regionali, deputati, dirigenti sindacali. In un momento di grande sfiducia nella politica ciò non risolve il problema della democrazia partecipata. Non sappiamo se i nostri sindaci e rappresentanti vari sono a conoscenza del piano. Sappiamo solo che nessuno ha sentito il bisogno di discuterne con i propri rappresentati.

Il silenzio su questo tema per noi fondamentale ci rende ancora più sfiduciati nella sincerità di tanti proclami che abbiamo ascoltato in questi mesi, frutto più di calcoli politici che di reale sensibilità ambientale e  di vera pratica della democrazia.

E siamo tanto più preoccupati ora che sentiamo vari partiti ribadire nei loro programmi elettorali la scelta a favore degli inceneritori e di altre tecnologie sbandierati come volano di sviluppo. Dimenticando ancora una volta le ragioni dei molti cittadini che vorrebbero non più sviluppo a tutti i costi ma, prima di tutto, difesa dell’ambiente e della qualità della vita.

I politici locali che si sono schierati contro gli inceneritori previsti nella nostra provincia, e contro tecnologie ancora da sperimentare e che ci si vuole imporre a tutti i costi, che hanno da dire a questo proposito ai loro elettori?

Ci diano un segno della loro coerenza, o non si lamentino dell’antipolitica dilagante.

Se abbiamo difficoltà a riconoscerci nei vari partiti, è proprio per le mancate risposte e per le contraddizioni che siamo costretti a rilevare tra parole e fatti. Ciò che è successo anche nella nostra provincia dovrebbe spingere i politici a cambiare il modo di fare politica per recuperare un rapporto con gli elettori. Perché dovremmo votare persone che dichiarano di voler rappresentare le esigenze reali del territorio e dei cittadini ma si dimenticano di cercare il confronto proprio con i cittadini su temi di fondamentale importanza? 

Il piano rifiuti, ovunque e a maggior ragione in Campania, è rilevante per le ricadute sull’ambiente e per l’idea di sviluppo del territorio che sottende. E non può essere proposto e approvato nella solita stanza dei bottoni, con operatori lontani e seccati dalla volontà di partecipazione della gente. Su questi temi le persone hanno il diritto ed il dovere di partecipare, ed i politici hanno il diritto ed ildovere di tenerne conto. E’ un diritto garantito dalla nostra Costituzione che non si può violare in nome di supposte conoscenze tecniche a cui hanno accesso solo pochi. I politici devono ricordarsene, o se ne ricorderanno gli elettori quando andranno alle urne.

 

 

     

 Valle Telesina


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