4 dicembre 2008
Inceneritore, tutti contro: a rischio l'intera valle
 

 

 

03-12-2008

 

 

Biomasse, dritta verso l’impugnabilità

 

Unanimità di pareri contrari nell’incontro sul termovalorizzatore di San Salvatore Telesino. L’assessore all’Ambiente Aceto: «Presto atti concreti della Provincia per contrastare l’impianto»...

 

Unità di intenti contro la centrale a biomasse. Gli intervenuti al dibattito pubblico: “Termovalorizzatore a San Salvatore Telesino. Che fare?’ promosso l’altra sera dall’amministrazione comunale presso l’hotel-ristorante ‘La Piana’, ha consegnato alla vasta platea un messaggio di rassicurazione circa l’impegno dei sindaci del comprensorio, dei comitati civici, degli stessi politici dell’area, a salvaguardare il territorio da insediamenti a rischio per l’ambiente.

 

Erano presenti all’iniziativa tutti i sindaci del comprensorio, un rappresentante della Vocem l’azienda intenzionata a costruire l’impianto, i rappresentanti dei comitati civici. Momenti di tensione si sono registrati nel corso dell’intervento di Varricchio, membro di quella commissione “Via” che ha espresso parere favorevole circa la compatibilità ambientale. Questi ha spiegato la sua posizione difficile di sannita e di membro della commissione regionale e ha dichiarato di non aver potuto dare voto negativo all’istruttoria perché assente al momento della valutazione, contestato da qualcuno che lo ha ritenuto un escamotage per evitare assunzioni di responsabilità.

 

Per Carmine Covelli (Pd) : “l’atto presenta molteplici profili di impugnabilità, ivi compreso quello che l’unico esperto della commissione, guarda caso di Benevento, era assente. Sicché la consulenza tecnica è stata fatta da funzionari politici della Regione”. Gennaro Capasso, sindaco di Telese Terme, il quale si è lamentato perché alla conferenza di servizi il suo Comune non è stato invitato, pur essendo il suo territorio investito dall’elettrodotto che si vuole realizzare da San Salvatore alla sottostazione elettrica di Telese ed ha sollecitato la continuazione dell’azione congiunta contro l’impianto. Nino Lombardi, consigliere provinciale dell’Udeur, ha rilevato che nel precedente piano energetico provinciale non compare nessun impianto a San Salvatore Telesino.

 

“Il consiglio, l’anno scorso, - ha dichiarato Lombardi - nel sottolineare questo aspetto, non ha prodotto una delibera di indirizzo politico, ma ha parlato di difformità al piano e questo demanda al dirigente di sospendere tutti gli atti. Ravviso, invece, un’omissione nel momento in cui sono stati trasmessi alla Regione pur essendo stata evidenziata una difformità e il procedimento non è stato sospeso. Suggerisco dunque di riconvocare il consiglio provinciale, richiamare quest’atto deliberativo, richiamare l’omissione che c’è stata nei confronti degli enti che hanno dato l’atto autorizzativo”.

 

Impegno corale al di là delle collocazioni politiche è questa la procedura suggerita da Nino Lombardi e il Pdl ha raccolto la richiesta con il senatore Izzo che ha espresso contrarietà all’impianto, pur non essendo pregiudizialmente contrario a questo tipo di impianto.

 

L’assessore all’Ambiente, Gianluca Aceto, ha detto che giunta e consiglio provinciale emaneranno atti ufficiali di contrarietà al progetto. Progetto che non è compatibile con il piano energetico ambientale: non lo era un anno fa, non e lo è anche oggi.. E ha strappato gli applausi quando ha ribadito che qualsiasi ente portatore di interessi della collettività, anche non istituzionale, deve essere messo un condizioni di portare il proprio contributo. “Le province devono essere messe in grado di provvedere alla propria pianificazione, non contrastando quella regionale, ma in concomitanza Abbiamo voglia di programmare il nostro territorio – ha chiuso il suo intervento, Aceto - abbiamo volontà e intelligenza per farlo”.

 

Fronte compatto contro la localizzazione del termovalorizzatore, ma è certo che rappresentanti della provincia di Bergamo che ha commissionato l’impianto, sono stati in visita nei giorni scorsi in provincia, magari per sollecitare il rispetto degli impegni presi, come è anche certo che tra gli interventi ascoltati l’altra sera ad Amorosi qualcuno è andato in controtendenza con il dichiarato, visto che si è incontrato con amministratori della provincia bergamasca… 

 




03-12-2008

Le istituzioni e i cittadini dell’intera Valle Telesina compatti contro l’impianto previsto a San Salvatore

Bocciamo il termovalorizzatore

Si punta ad ottenere l’annullamento del parere sull’impatto ambientale

VITTORIO VALLONE San Salvatore Telesino.

A rischio c’è l’equilibrio ambientale ed ecologico dell’intera Valle telesina, dei suoi abitanti e dei suoi turisti. All’invito del sindaco di Amorosi, Luigi Della Morte hanno risposto in tanti: sindaci, rappresentanti istituzionali e dei partiti, ma soprattutto, tanti comuni cittadini. Tutti insieme per dire un no forte, secco e deciso alla costruzione a San Salvatore Telesino del termovalorizzatore previsto nella zona industriale e che dovrebbe produrre energia elettrica per la Provincia di Bergamo.

«Dobbiamo passare alle vie di fatto - ha esordito Della Morte nella gremita sala dell’Hotel la Piana - chiedendo l’annullamento, anche attraverso azioni legali, del parere favorevole di compatibilità ambientale espresso dalla commissione per la Valutazione di impatto ambientale: fatto questo, non avremo problemi per evitare la costruzione di questo mostro ecologico».

Il termovalorizzatore, presentato sotto mentite spoglie di una centrale a biomasse, rischia di trasformare l’intera Valle telesina, da sempre vocata all’agricoltura di qualità, al turismo termale, enogastronomico ed archeologico, in una squallida periferia metropolitana, inquinata, altamente pericolosa e anche maleodorante. E allora da Telese a Cerreto, da Puglianello a San Salvatore, da Guardia a San Lorenzo, da Melizzano a Faicchio, tutti dicono no e sono pronti a mobilitarsi.

«Anche la Provincia - spiega l’assessore all’Ambiente Gianluca Aceto - è nettamente contraria a questo intervento. Riteniamo che il progetto presentato dalla Vocem, la ditta che ha proposto la centrale a biomasse, sia incompatibile con il piano energetico e ambientale. Abbiamo dei margini politici e istituzionali su cui agire per poter garantire alle provincie l’esercizio delle proprie prerogative sia in campo energetico che ambientale.

Ci sono numerose motivazioni che mi inducono a ritenere l’impianto Vocem non conciliabile con il territorio, e che l’iter seguito negli anni 2007 e 2008 presenta diversi motivi di contestazione». Dall’assemblea pubblica è dunque emerso l’orientamento molto chiaro di cercare di risolvere il problema all’interno della conferenza di servizi e solo come ultima ipotesi quella di rivolgersi al Tribunale Amministrativo.


 


     

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Indice

Termovalorizzatore

centrale a biomasse

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Per intervenire: invia@vivitelese.it