26 aprile 2008
Telese, è legittimo rivedere gli equilibri politici
Gino Di Vico

 

 

Ha ragione il sindaco Capasso quando sostiene che certi tatticismi appartengono alla politica ma che questi non appartengano ai bisogni dei cittadini è quanto da dimostrare, basterebbe pensare che la politica attiene ai cittadini ed è fatta per i cittadini per far crollare l’assunto intorno al quale si muove la tesi del sindaco.

 

(Ergo) Quindi la richiesta di un componente della maggioranza di rivedere gli equilibri all’interno dell’amministrazione alla luce dei mutati scenari a seguito dell’avvenuta scelta di campo del sindaco è quanto mai legittima ed essa attiene a quel mandato di delega per il quale il rappresentante istituzionale viene investito dai cittadini che l’hanno votato e per i quali egli parla, almeno finché è in carica e quindi delegato a parlare per i cittadini che egli rappresenta.

 

Del resto che a parlare sia un esponente di una forza politica interna all’amministrazione e non un rappresentante di quella stessa forza politica, seppur di più alto incarico, ma esterno all’amministrazione, pone la questione in modo ancora più corretto e legittimo secondo quell’aspetto politico sopra ricordato.

 

E fin qui tutto regolare, ma si potrebbe obiettare per chi legge ed ascolta: come mai questo amministratore pone la questione solo a seguito delle elezioni, non era forse già prima conosciuta la formazione di riferimento del sindaco? E sarebbe stata avanzata la stessa richiesta se il sindaco non avesse avuto tutti quei voti che ne hanno decretato il successo elettorale?

 

Per non sembrare e dare la parvenza che qualcuno parli in modo strumentale, soprattutto a seguito di conti che non sono tornati, ora quello stesso amministratore che prova tanto imbarazzo a stare in amministrazione con chi la pensa in modo opposto e contrario al suo dovrebbe conseguenzialmente, per coerenza ed onestà politica, far seguire alle parole i fatti e non aspettare che i vertici gli diano consigli su come comportarsi e dove andare, ma sia egli a prendere una decisione autonoma se ritiene che l’appartenenza del sindaco ad una forza contraria ed alternativa sia incompatibile e di ostacolo con la propria visione delle scelte politiche da farsi.

 

In fondo è vero che si amministra non tutti allo stesso modo (altrimenti non servirebbe a nulla diversificarsi!) ma si amministra secondo una coscienza politica che è ancor prima sociale ed umana e rispondente soprattutto ad una propria visione della società anche se piccola di una piccola città.

 

     

 Valle Telesina


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