Diversi mesi fa, sulle pagine di ViviTelese,
facevo alcune riflessioni sulla consistenza (per
non dire sulla esistenza) del Partito
Democratico a Telese, e soprattutto mi chiedevo
perché tutto si svolgesse con modi carbonari, se
non addirittura in perfetto stile da loggia
massonica.
A queste riflessioni è seguito un fragoroso
silenzio, durato fino a qualche giorno fa,
quando ho visto un manifesto su Viale Minieri
(non so se ce ne fossero anche altri) che
avvisava che nei giorni 16 e 23 novembre, presso la
Biblioteca Comunale, si sarebbero svolti due
incontri di discussione politica, nell’ambito
dei quali si sarebbe proceduto anche al
tesseramento.
Hai visto, mi sono detto,
uomo di poca fede, che la dirigenza (???) stava
lavorando per soddisfare le tue legittime
esigenze di democrazia?
Purtroppo il 16 era già passato, perché
distratto come sono, il manifesto l’ho visto
solo alcuni giorni dopo (e mi sono chiesto come
mai non era stata fatta una pubblicità più
vasta, magari pubblicando l’avviso su
ViviTelese).
Ma non mi sono perso d’animo, e il 23 mattina,
pur dovendo andare a Napoli per motivi
personali, alle 9,15 ero già davanti alla
Biblioteca; i cancelli erano chiusi, ma io ero
in anticipo, così mi sono messo pazientemente ad
aspettare.
Alle 10,30 ero ancora lì, i cancelli erano
ancora chiusi, e arrivano due amici che si
mostrano, almeno all’apparenza, meravigliati
della cosa; non sono molto convinto, li saluto e
decido di andare via.
Non so se poi sia accaduto qualcosa nell’arco
della mattinata, ma resta il fatto che tutta la
faccenda non convince:
1) Vengono
definiti incontri per il tesseramento, senza
dare adeguata pubblicità all’evento;
2) A
tutt’oggi, non ho letto da nessuna parte, in
modo ufficiale, i nomi di quelli che attualmente
dovrebbero rappresentare la dirigenza del
partito a Telese;
3) Non
c’è stata alcuna informazione su diritti e
doveri del tesserato;
4) Nella
realtà dei fatti acquisire la tessera appare
impresa ardua, se non impossibile;
5) Il
sito ufficiale del PD invita alla
partecipazione, ma mi sa che i suoi estensori
non hanno mai visitato la valle telesina, e
tanto meno Telese.
A questo punto mi viene in mente la famosa frase
dell’arguto presidente Andreotti: “a pensar male
si fa peccato, ma spesso si indovina”.
E allora mi chiedo : siamo sicuri che
l’obiettivo del tesseramento sia quello di
reclutare il maggior numero di iscritti, come è
sempre stato, oppure serve di più avere poche
tessere ma buone?
A questa domanda mi piacerebbe avere una
risposta, e poiché come ho detto prima, non
conosco ufficialmente i nomi di chi potrebbe
darmela, la rivolgo direttamente a tre amici che
potranno quantomeno fornirmi delucidazioni:
Carmine Covelli
Giovanni Moriello
Grazia Fasano.
Vi prego, almeno uno di voi mi aiuti a capire.
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Luciano Frittelli |