Istituto di Istruzione
Superiore di Telese Terme: 60° Anniversario
della Dichiarazione universale dei diritti umani
Gli
studenti dell’Istituto Superiore di Telese Terme
hanno organizzato l’Assemblea di Istituto
mensile nel giorno del 60° anniversario della
Dichiarazione universale dei Diritti Umani
dell’ONU. La scuola ha aderito all’iniziativa
promossa dagli Enti locali per la pace ed i
diritti umani e proposto l’esposizione della
bandiera dei diritti, la lettura degli articoli
della Dichiarazione ed iniziative di
solidarietà.
La voglia
di celebrare questa importantissima data
dimostra la sensibilità e la determinazione
degli studenti, in un mondo dominato dal
profitto, dall’ingiustizia, dalla negazione dei
diritti fondamentali dell’uomo in tante realtà
del mondo, a difendere i diritti inalienabili di
tutti e diventare protagonisti della propria
vita e del proprio futuro. Scegliere questa data
mostra anche la voglia di riappropriarsi dei
propri spazi di partecipazione e farne reali
occasioni di incontro e di crescita, senza
accettare passivamente lo svuotamento rituale di
tante assemblee ridotte a comode occasioni per
sottrarsi all’impegno scolastico.
Gli
studenti hanno invitato a relazionare
l’onorevole Antonio Conte, per anni docente del
Liceo scientifico di Telese, da sempre impegnato
nella lotta contro le ingiustizie ed il degrado
causati da un sistema economico di rapina, e
Alessio Masone, rappresentante delle
Associazioni beneventane impegnate nella
promozione del commercio equo-solidale e del
consumo critico. I due relatori hanno
egregiamente interpretato la volontà degli
studenti di legare la celebrazione di un
documento storico fondamentale all’analisi della
situazione attuale dei diritti in Italia e nel
mondo. Il professore Conte ha ribadito
l’importanza della Dichiarazione, il contesto
storico in cui è nata, il suo valore universale
ed ha analizzato le varie situazioni nel mondo
in cui i diritti umani sono disattesi e violati.
Il messaggio più forte è stato l’invito a non
essere indifferenti verso queste realtà.
La
violazione dei diritti in un luogo è una
violazione dei diritti per tutti, e soprattutto
i giovani, con il loro idealismo e bisogno di
giustizia, possono essere lo strumento per la
costruzione di un mondo in cui tutti i diritti
siano finalmente di tutti. Alessio Masone si è
collegato a questa analisi spiegando l’origine
del commercio equo-solidale. Condizioni di vita
dignitose e libertà dalla fame non sono
garantite da un
sistema
economico-finanziario che si basa sulla rapina
delle ricchezze del terzo mondo per garantire
insostenibili stili di vita ai paesi ricchi.
Un
sistema imposto da multinazionali tanto potenti
da condizionare i governi e far adottare
politiche ad esclusivo loro favore, anche se a
scapito dei diritti di milioni di persone e
dell’ambiente. Il commercio equo-solidale nasce
proprio dal bisogno etico di opporsi ad un
sistema economico ingiusto e nocivo per tutto il
pianeta. Si basa sul rapporto diretto con i
piccoli produttori del terzo mondo e sul
rispetto dei lavoratori e dell’ambiente.
Collegato al commercio equo è il consumo
critico. Il sistema economico basato sulla
crescita illimitata distrugge anche le nostre
comunità e condizioni di vita.
Siamo
ridotti a consumatori privi di qualsiasi
consapevolezza dell’insostenibilità di un
sistema che distrugge l’ambiente e le relazioni
umane. Se i governi sono succubi di gruppi di
potere, noi possiamo contribuire a cambiare il
mondo con piccoli gesti quotidiani a sostegno
dei nostri territori, come scegliere di comprare
prodotti locali e ridurre l’acquisto del
superfluo, scegliere prodotti del commercio equo
come strumento per sostenere un’economia
alternativa più giusta ed al servizio delle
persone e non delle multinazionali. Anche fare
ciò è agire in difesa dei diritti umani.
Leggere
la realtà, come affermato da Conte, indignarsi
per la violazione dei diritti, agire per
cambiare stili di vita non più sostenibili,
lottare per la difesa dei beni comuni: sembrano
piccole cose; in realtà
possono favorire la
presa di coscienza di sempre più persone ed
avviare un processo per creare un altro mondo,
non solo possibile ma necessario per garantire “
tutti i diritti per tutti “.
La nota
stonata, come da sempre, le condizioni in cui
gli studenti sono costretti a tenere le loro
assemblee: in palestre, in piedi, senza
strumenti di amplificazione. A dimostrazione dei
discorsi fatti: in un sistema basato sulla
ricerca del profitto e dell’affare a tutti i
costi, il diritto all’istruzione, a partecipare,
ad una scuola sicura ed accogliente può ancora
aspettare!
|