11 dicembre 2008

Telese Liceo: Dichiarazione universale dei diritti umani

Maria Mucci

 

 

Istituto di Istruzione Superiore di Telese Terme: 60° Anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani

 

Gli studenti dell’Istituto Superiore di Telese Terme hanno organizzato l’Assemblea di Istituto mensile nel giorno del 60° anniversario della Dichiarazione universale dei Diritti Umani dell’ONU. La scuola ha aderito all’iniziativa promossa dagli Enti locali per la pace ed i diritti umani e proposto l’esposizione della bandiera dei diritti, la lettura degli articoli della Dichiarazione ed iniziative di solidarietà.

 

La voglia di celebrare questa importantissima data dimostra la sensibilità e la determinazione degli studenti, in un mondo dominato dal profitto, dall’ingiustizia, dalla negazione dei diritti fondamentali dell’uomo in tante realtà del mondo, a difendere i diritti inalienabili di tutti e diventare protagonisti della propria vita e del proprio futuro. Scegliere questa data mostra anche la voglia di riappropriarsi dei propri spazi di partecipazione e farne reali occasioni di incontro e di crescita, senza accettare passivamente lo svuotamento rituale di tante assemblee ridotte a comode occasioni per sottrarsi all’impegno scolastico.

 

Gli studenti hanno invitato a relazionare l’onorevole Antonio Conte, per anni docente del Liceo scientifico di Telese, da sempre impegnato nella lotta contro le ingiustizie ed il degrado causati da un sistema economico di rapina, e Alessio Masone, rappresentante delle Associazioni beneventane impegnate nella promozione del commercio equo-solidale e del consumo critico. I due relatori hanno egregiamente interpretato la volontà degli studenti di legare la celebrazione di un documento storico fondamentale all’analisi della situazione attuale dei diritti in Italia e nel mondo. Il professore Conte ha ribadito l’importanza della Dichiarazione, il contesto storico in cui è nata, il suo valore universale ed ha analizzato le varie situazioni nel mondo in cui i diritti umani sono disattesi e violati. Il messaggio più forte è stato l’invito a non essere indifferenti verso queste realtà.

 

La violazione dei diritti in un luogo è una violazione dei diritti per tutti, e soprattutto i giovani, con il loro idealismo e bisogno di giustizia, possono essere lo strumento per la costruzione di un mondo in cui tutti i diritti siano finalmente di tutti. Alessio Masone si è collegato a questa analisi spiegando l’origine del commercio equo-solidale. Condizioni di vita dignitose e libertà dalla fame non sono garantite da un  sistema economico-finanziario che si basa sulla rapina delle ricchezze del terzo mondo per garantire insostenibili stili di vita ai paesi ricchi.

 

Un sistema imposto da multinazionali tanto potenti da condizionare i governi e far adottare politiche ad esclusivo loro favore, anche se a scapito dei diritti di milioni di persone e dell’ambiente. Il commercio equo-solidale nasce proprio dal bisogno etico di opporsi ad un sistema economico ingiusto e nocivo per tutto il pianeta. Si basa sul rapporto diretto con i piccoli produttori del terzo mondo e sul rispetto dei lavoratori e dell’ambiente. Collegato al commercio equo è il consumo critico. Il sistema economico basato sulla crescita illimitata distrugge anche le nostre comunità e condizioni di vita.

 

Siamo ridotti a consumatori privi di qualsiasi consapevolezza dell’insostenibilità di un sistema che distrugge l’ambiente e le relazioni umane. Se i governi sono succubi di gruppi di potere, noi possiamo contribuire a cambiare il mondo con piccoli gesti quotidiani a sostegno dei nostri territori, come scegliere di comprare prodotti locali e ridurre l’acquisto del superfluo, scegliere prodotti del commercio equo come strumento per sostenere un’economia alternativa più giusta ed al servizio delle persone e non delle multinazionali. Anche fare ciò è agire in difesa dei diritti umani.

 

Leggere la realtà, come affermato da Conte, indignarsi per la violazione dei diritti, agire per cambiare stili di vita non più sostenibili, lottare per la difesa dei beni comuni: sembrano piccole cose; in realtà  possono favorire la presa di coscienza di sempre più persone ed avviare un processo per creare un altro mondo, non solo possibile ma necessario per garantire “ tutti i diritti per tutti “.

 

La nota stonata, come da sempre, le condizioni in cui gli studenti sono costretti a tenere le loro assemblee: in palestre, in piedi, senza strumenti di amplificazione. A dimostrazione dei discorsi fatti: in un sistema basato sulla ricerca del profitto e dell’affare a tutti i costi, il diritto all’istruzione, a partecipare, ad una scuola sicura ed accogliente può ancora aspettare! 

 

 

     

 Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it