Cari lettori.
Prima di tutto, attivate l'audio del vostro computer per ascoltare
dalla viva voce del nostro Sindaco le idee fondanti della sua filosofia con cui
andrà a costituire le basi del programma elettorale delle prossime elezioni
amministrative comunali.
Sorriderei con benevolenza se
non lo conoscessi di persona, se non sapessi come ha amministrato in questi
anni; e troverei addirittura simpatico quel suo modo di esprimersi, come un
tocco naïf rassicurante di un mondo ovattato, che ti fa capire che la città
davvero è molto lontana, con il suo caos e i suoi problemi, e qui sei al
sicuro.
In realtà le cose stanno molto
diversamente e tutti noi lo sappiamo benissimo. Perciò le parole del nostro
Sindaco vanno vagliate con cura e analizzate attentamente, in quanto espressione
verbale di un disagio comune che non risparmia neanche il Primo Cittadino.
Com'è evidente, anch'egli vive
sulla sua pelle la crisi d'identità dell'intero Comune: chi sono? chi siamo?
Siamo un piccolo centro termale o una città dei servizi? Ma
se è così: che morte stanno facendo le terme e dove sono i servizi?
Ecco perché è titubante «mi
ritengo di essere il Sindaco uscente... anzi lo sono, il Sindaco uscente».
Chiunque al posto suo avrebbe
dei dubbi.
Ma è davvero lui il Sindaco?
Ed è bello poi il candore con
cui si accolla il peso di un progetto da proporre: non i cittadini che
propongono e gli amministratori che ne fanno tesoro, come in ogni democrazia
reale, bensì il Sindaco uscente che non dorme la notte pensando al progetto
da proporre.
Un progetto su cui tutti si
potranno sedere.
TUTTI, nientepopodimeno!
E lassù comodamente seduti,
quegli stessi TUTTI potranno sbizzarrirsi a INTERPETRARE (cosa vorrà mai
dire questa parola?).
E lui si sente l'anima del progetto
in questione.
Non so voi, ma il progetto
su cui TUTTI vanno a sedersi facendo rumori come "INTERPETRARE"
io lo vedo come nella foto in basso.
Alla prossima.
Fulvio Del Deo
|