23 maggio 2009
Alterio: una riflessione sul ruolo dei cittadini
Antonio Alterio

 

 

VIVERE LA CITTADINANZA: UNA RIFLESSIONE SUL NOSTRO RUOLO:

E’ l’ora di una nuova politica di solidarietà sociale che non sia assistenzialismo …                               

Si faccia della solidarietà il principio guida della politica economica…

È arrivato il momento di riconciliare le ragioni della persona con quelle della comunità, la politica con il bene comune, l’economia con l’etica, il capitale con il lavoro.

Giovanni PAOLO II (30 Marzo 1995)

 

Una riflessione e una discussione serve in questo frenetico e vertiginoso tran –tran che ogni cinque anni ci viene sottoposto  dalla politica che occupa prepotentemente la vita quotidiana. Molti anzi quasi tutti improvvisamente, si ergono a paladini con la possibilità di disporre delle risorse individuali e comunitarie. Poi però spesso dimenticano di una fraternità e di un bene comune fatto quotidianamente, non sporadicamente di rapporto tra fede e vita civile e sociale. Di cosa parliamo? Di testimoni. Si, Testimoniare la speranza cristiana nell’ambito della cittadinanza significa coniugare il senso cristiano evangelico all’interno della società civile, collaborando all’edificazione di una convivenza più giusta e più degna. Ciò esige di assumere responsabilità che troppo a lungo, nella formazione cristiana delle coscienze, sono state lasciate alla periferia della comunità cristiana,soprattutto dai politici praticanti.

 

Essi sono fedeli laici e cittadini dello Stato e delle comunità, chiamati a partecipare in prima persona alla vita pubblica con coerenza, abnegazione,al servizio del bene comune e testimoni della legalità, della fratellanza, della gratuità e del senso civico e morale. Certo dobbiamo constatare: che le nostre comunità proprio oggi esprimono a fatica uomini e donne di speranza. C’è tendenza a defilarsi per timore del confronto, del contrasto, del pagare di persona la fedeltà al Vangelo. C’è bisogno di una forte focalizzazione della dimensione della “Speranza”, come testimonianza di Cristo Risorto che dà luce in un mondo pieno di incertezze. Ai giovani sani, di umili principi, di idee nuove e innovatrici, di coerenza sicura non vacillante o obsoleta, a Voi mi rivolgo come gente in cammino, capaci di riconoscere i segni dei tempi, di misurarsi con le questioni del tempo: consapevoli dei mille rischi che esso riserba, ma anche pronti a individuare, dentro questo tempo, vie d’uscita,speranze,un futuro possibile.

 

Occorre, quindi, non essere diffidenti del nuovo per principio, ma domandarsi dove Dio sta conducendo la storia, per diventare suoi collaboratori. Per vivere la cittadinanza coerentemente a dimensione dell’altro, per costruire la comunità e il bene comune bisogna essere evangelici, occorre coltivare una più nitida e serena identità cristiana e testimoniarla negli ambienti ove si è chiamati a vivere. In questo orizzonte è urgente cari giovani rilanciare una vera passione che dia  slancio e restituisca un atto d’amore alla città e ai suoi cittadini.

 

In un contesto sempre più diversificato, siamo chiamati ad essere aperti senza perderci, senza lasciarci intimorire da niente e da nessuno, e senza pretendere di imporre il nostro modello, ma confrontando storia e cultura e testimoniando attraverso il dialogo e le opere.

 

Fatte queste premesse formuliamo qualche orientamento e suggeriamo alcune proposte nell’intento di rinnovare la nostra identità cristiana aprendo orizzonti più vasti e riservando maggiore attenzione:

1)      Nell’impegno per creare maggiori spazi culturali al fine di confrontare l’identità cristiana con i problemi emergenti nella cittadina.

Evidente è la scissione tra la vita di fede e i temi sociali: permane la mentalità che i politici si occupino di problemi sociali e la Chiesa di fede.

 

2)      Confronto tra fede e cultura sulle istanze del territorio attraverso incontri di catechesi a livello cittadino.

Nel nostro contesto cittadino siamo interpellati come cristiani e come cittadini ad una testimonianza più efficace per rispondere alle nuove sfide.

 

3)      Promozione di incontri specifici di spiritualità per cittadini impegnati nelle istituzioni socio-politiche.

I cristiani cattolici devono partecipare alla vita politica non solo attraverso i canali tradizionali ma creando dal basso forme nuove di integrazione sociale e di cooperazione. Pertanto i cristiani che assumono ruoli amministrativi o politici devono essere sostenuti dalla comunità cristiana.

 

4) Ricostruzione paziente del tessuto locale-civico-ecclesiale

Per incidere positivamente su un tessuto abbastanza disgregato occorre che la comunità cristiana prenda atto dei cambiamenti senza dimenticare le radici e le tradizioni dando priorità alla preghiera e al Giorno del Signore. Riteniamo possibile rilanciare la Speranza cristiana nella nostra realtà telesina , alla luce di questi obiettivi, con capacità di grande attenzione ai problemi del territorio, riconoscendo i fatti che coinvolgono la nostra quotidianità, cogliendone gli aspetti positivi in prospettiva di una rinata fede, nella convinzione che è Dio a condurre la storia.

In Conclusione ,Giovani, attenti agli idoli del nostro tempo:

Il Denaro: Vivere ricorrendo e sfoggiando ricchezza. E’ l’idolo del “possesso che ti possiede”; essere posseduti da ciò che abbiamo.

L’Io: il proprio “ego” che viene messo al centro dell’universo. Si vive solo in funzione del proprio smisurato Io. “Noi siamo l’idolo invisibile che adoriamo”.

Le Cose: sono al servizio dell’uomo- e non viceversa-, altrimenti ci rendono schiavi, consumismo

 

Che cosa Manca ai Giovani?  “Per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito?” Mt. 6, 25

Allora Vogliamo Scappare? Continuiamo a Far Finta di Niente? No GRAZIE.

IL GIGANTE DEI SOGNI…Ognuno di noi è continuamente bersagliato da messaggi che propongono modelli di vita molto lontani dalla realtà.

 

IL NANO DELLE PAURE… Il contrasto tra vita reale e modelli imposti provoca spesso una situazione di disagio, che può portare ad una fuga da se stessi e dalle proprie responsabilità o, nei casi più gravi, a forme di depressione, violenza, autolesionismo, all’uso di droghe o psicofarmaci.

 

PERCHE’ VINCA LA VITA…non basta sognare, aspettare… né approfittare di ogni occasione per stordirsi alla ricerca del divertimento a tutti i costi: La Vita è un’esperienza da vivere nella sua pienezza, anche quando sembra difficile e dolorosa. Occorre saper scegliere responsabilmente tra le varie occasioni che ci vengono proposte, spesso anche “fuggendo l’attimo”, evitando consapevolmente di cogliere il presente, oggi così esaltato.

 

Allora è arrivato il momento per te, per me, per tutti noi di scegliere e di farlo con serietà e responsabilità ma soprattutto con Amore, quell’Amore capace di guardare ed immaginare “Oltre”,

 

di scegliere e saper scegliere le persone e il male minore consapevoli che: “Solo la vita potrà rispondere alle domande poste dalla vita. Questa fame si sazia solo plasmando la vita in modo che io sia un ponte verso gli altri, una pietra nell’edificio della rettitudine. Non temere se stessi, bensì vivere la propria individualità compiutamente, a fin di bene… Libero e Responsabile…Onesto e Coerente…soltanto l’uomo è stato creato così, e se egli tradisce, il suo contributo mancherà per sempre”.

 

 

                          Telese Terme , lì  19-maggio-2009 

                           Riflessione personale di Alterio Antonio.

                          

         


 

 

     

  Il Crogiuolo


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