15/16 maggio 2008

Rinvio a giudizio per Mastella e moglie

fonti varie

 

 

15 maggio - Napoli, PM chiedono rinvio a giudizio per Mastella e moglie

NAPOLI (Reuters) - La procura di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio del leader dell'Udeur Clemente Mastella e della moglie Sandra Lonardo, presidente del consiglio regionale della Campania, coinvolti nell'inchiesta su presunti illeciti nell'assegnazione di incarichi e appalti. Lo ha riferito una fonte giudiziaria.

Nel febbraio scorso, la procura napoletana --- a cui erano stati trasmessi per competenza territoriale gli atti dai pm di Santa Maria Capua Vetere -- aveva emesso l'avviso di conclusione delle indagini, escludendo per Mastella il reato di associazione a delinquere, che era stato ipotizzato in una prima fase.

Per il capo dell'Udeur -- che si presenta alle elezioni europee di giugno nella lista del Pdl, dopo avere partecipato come ministro della Giustizia al precedente governo di centrosinistra -- sono state invece confermate le accuse di concussione, abuso d'ufficio e rilevazione del segreto d'ufficio.

 


CRO - Inchiesta Udeur Campania: Chiesto giudizio per Mastella e altri
 
Roma, 15 mag (Velino) - Si è chiusa l’inchiesta sulla “gestione della politica” dell’Udeur in Campania. Per l’ex ministro della Giustizia Clemente Mastella e altre 23 persone tra le quali la moglie dell’ex Guardasigilli, Sandro Lonardo, il procuratore di Napoli Giovandomenico Lepore e il pm Francesco Curcio hanno inviato al gip Sergio Marotta la richiesta di rinvio a giudizio.

L’inchiesta, per la quale a febbraio scorso furono già depositati gli “avvisi di chiusura indagine”, è quella che all’inizio del 2008 rappresentò il “colpo di grazia” per il governo Prodi. Nei confronti dei coniugi Mastella (Sandra Lonardo in qualità di ex presidente del consiglio regionale della Campania), negli avvisi depositati a febbraio scorso, vengono ipotizzati i reati di concorso in concussione e abuso d’ufficio.

Sono invece cadute le accuse di concorso esterno in associazione per delinquere contestate quando l’indagine era ancora affidata al procuratore di Santa Maria Capua Vetere Mariano Maffei (andato in pensione pochi giorni dopo “l’esplosione” dell’inchiesta). Gli indagati, come prevede la legge, hanno ora 20 giorni di tempo per presentare memorie o rendere dichiarazioni al pm. Poi, nei 30 giorni successivi, la procura può presentare la richieste di rinvio a giudizio oppure – se dagli interrogatori dovessero emergere fatti nuovi – di archiviazione.

Il 15 gennaio 2008 il gip di Santa Maria Capua Vetere Francesco Chiaromonte firmò 19 ordinanze di custodia agli arresti domiciliari che “colpirono”, tra gli altri, la moglie di Mastella, Sandra Lonardo, due assessori e il capogruppo dell’Udeur e il sindaco di Benevento. In carcere finirono il consuocero di Mastella, l’ingegnere Carlo Camilleri, il difensore civico della Campania, Vincenzo Lucariello, e due professori universitari. Interdetti dalla professione altre tre persone tra cui il prefetto di Benevento, Giuseppe Urbano, e un magistrato del Tar, Ugo De Maio. Poi gli atti, il 25 gennaio successivo, vennero trasferiti a Napoli per competenza territoriale. Il nodo centrale dell’inchiesta è rappresentato dalle pressioni che l’Udeur avrebbe esercitato in Campania per ottenere nomine in aziende sanitarie e enti locali e, perfino, per “costringere” Bassolino a cedere alle richieste dell’Udeur.

Questa la ricostruzione dell’attività del partito in Campania secondo i pm di Santa Maria Capua Vetere negli atti notificati all’epoca: “Un tessuto fatto di trame fitte, di connivenze e di complicità così forti tanto che molti enti pubblici regionali e molti enti locali campani hanno conformato le loro scelte non già improntando ogni valutazione al perseguimento di interessi pubblici, bensì asservendo il bene della cosa pubblica agli interessi di un gruppo ristretto di persone coordinate dall’ingegnere Carlo Camilleri (consuocero di Mastella, segretario generale dell’Autorità di bacino del fiume Sele e finito in carcere, ndr) che facendosi forte del potere politico amministrato dal partito Udeur orienta di fatto ogni scelta e ogni decisione di enti locali in cui sia presente uno schieramento politico di tale partito”.


“I primari ospedalieri – scrive sempre la procura casertana – non venivano nominati dai direttori generali della Asl sulla base delle loro capacità professionali, bensì sulla base delle indicazioni fornite loro da esponenti politici di rilievo”.

Ma l’influenza degli amministratori della “holding” Mastella, secondo l’accusa, non si fermava alle nomine nella Sanità: “le gare di appalto per il conferimento di incarichi di progettazione – proseguono i pubblici ministeri – non venivano affidate ai professionisti che garantissero economicità, qualità ed efficienza nelle loro prestazioni verso l’ente pubblico, ma sulla base del fatto che il partito politico si sarebbe attivato, con i suoi esponenti regionali per far pervenire all’ente locale che li ha illecitamente nominati, finanziamenti pubblici erogati per realizzare le opere per le quali gli incarichi sono stati conferiti, che altrimenti le amministrazioni non avrebbero potuto mai ottenere”.

Un blocco di potere che, dice la procura, avrebbe avuto nel ministro della Giustizia un elemento di riferimento e, allo stesso tempo, di copertura politica. E i pm di Santa Maria, sempre incompetenti per territorio, nel corso delle indagini hanno interrogato pure Bassolino, che però ha negato di aver preso decisioni a causa delle pressioni dell’Udeur. Pressioni che, secondo l’accusa, hanno invece portato, ad esempio, alla nomina di Gino Abbate alla guida del consorzio Asi (Aree di sviluppo industriale) di Benevento.

E alla nomina di un assessore al comune di Cerreto Sannita ottenuta facendo capire al sindaco (che però è finito anche lui agli arresti domiciliari) che in caso contrario sarebbero stati congelati i finanziamenti regionali. Per finire con la tentata concussione contestata a Sandra Lonardo, la signora Mastella, che si è infuriata – con l’appoggio (la complicità, dicono i pm) dell’assessore all’Ambiente e del capogruppo Udeur in consiglio regionale – quando il dirigente della Asl di Caserta ha nominato alcuni primari senza tener conto dei desideri dei mastelliani.

Quando da Santa Maria Capua Vetere gli atti passarono a Napoli, i pm napoletani chiesero a loro volta la conferma di gran parte delle ordinanze agli arresti domiciliari, tra le quali anche quella riguardante Sandra Lonardo. Nel corso delle indagini successive tutti gli indagati sono tornati liberi.

 


INCHIESTA SANITA' CAMPANIA: MASTELLA,"IN CELLA? CON MIA MOGLIE"

(AGI) - Avellino, 16 mag. - Immagina una cella a due piazze, per se' e per la moglie, ma e' una battuta che Clemente Mastella si concede parlando ai candidati Udeur alle prossime amministrative ad Avellino. L'ex ministro Guardasigilli del governo Prodi, intervenendo alla presentazione delle liste, si dice tranquillo rispetto all'inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e poi trasmessa agli uffici giudiziari di Napoli. "Per male che vada - ha detto Mastella, ora candidato nella lista Pdl alle europee - avro' la consolazione di andare in galera con mia moglie". Chiusa la parentesi ironica, Mastella ha ribadito la propria estraneita' ai fatti che gli vengono contestati. "La presunta concussione nei confronti del presidente Bassolino e' un atto politico.
  C'e' ancora qualche filamento ideologico che considera un atto politico reato, ma io sono e resto tranquillo. Ogni tanto leggo sui giornali, prima di ricevere comunicazioni dai giudici - ha proseguito - che ci sono inchieste su appalti. Non mi sono mai occupato di appalti, le mie mani sono pulite". Infine sull'iter giudiziario cominciato il 16 gennaio dello scorso anno: "E' irrituale che un avviso mi venga recapitato in campagna elettorale, ma questi sono i tempi della giustizia, ne prendo atto. Ogni tanto apprendo notizie dalla stampa di avvisi e atti giudiziari, vorrei precisare che si tratta sempre della stessa vicenda. C'e' stata anche qualche archiviazione per la verita'.
  Abbiamo infatti saputo che non siamo un'associazione di delinquenti, ma un partito. E come partito adesso pensiamo solo alle elezioni".

 


 

 

Bufera sull'UDEUR

Archivio 16/17 gennaio 2008

SANDRA MASTELLA, 23 ARRESTI NELL'UDEUR

Terremoto giudiziario nell'Udeur. Sono 23 gli arresti eccellenti (4 in carcere, 19 ai domiciliari) ordinati dalla procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) tra gli esponenti campani del partito del ministro della giustizia Clemente Mastella, a cominciare da quello della moglie, Sandra Lonardo Mastella, presidente del consiglio regionale della Campania, che si trova da oggi pomeriggio ai domiciliari nella sua casa di Ceppaloni (Benevento).

E' accusata di tentata concussione nei confronti del direttore generale dell'ospedale di Caserta. I carabinieri hanno eseguito ordinanze di custodia in carcere nei confronti di Carlo Camilleri, consuocero dei Mastella, che si trova pero' in ospedale a Benevento da ieri sera; Vincenzo Lucariello, difensore civico della Regione Campania, il cui telefono cellulare "bollente" ha messo in luce l'intreccio di affari della presunta lobby; Antonello Scocca e Domenico Pianese.

Provvedimento restrittivo ma con il beneficio dei domiciliari per 19 indagati: Sandra Lonardo Mastella; il sindaco di Benevento Fausto Pepe; Carlo Banco; Erminia Florenzano; l'assessore regionale al personale Andrea Abbamonte e quello all'ambiente Luigi Nocera; Francesco Cardone, i consiglieri regionali Ferdinando Errico e Nicola Ferraro; Nino Lombardi, presidente della comunita' montana del Titerno; Angelo Padovano; Francesco Zaccaro, Antonio Barbieri; Letizio Napoletano; Paolo Budetta; Cristiana Fevola e Ugo Ferrara.

Interdetto dall'ufficio di giudice del Tar Campania Ugo De Maio; da quello di vigile urbano Luigi Treviso; da prefetto di Benevento Giuseppe Urbano.

L'indagine e' basata su intercettazioni telefoniche disposte nell'ambito di una inchiesta che porto' all'arresto nel giugno dello scorso anno dell'ex direttore generale della Provincia di Caserta Antony Acconcia e di due consiglieri provinciali con le accuse di associazione per delinquere, corruzione, concussione, turbativa d'asta e falso in atti pubblici.

"Le indagini, condotte dalla procura da circa un anno, hanno preso spunto da conversazioni telefoniche relative alla gestione degli appalti e servizi pubblici nella Provincia di Caserta e hanno consentito di far luce su un tessuto di illecito radicato nell'area politica, amministrativa e giudiziaria della Campania".

Cosi' scrive la procura di Santa Maria Capua Vetere in una nota che precisa alcuni contorni dell'inchiesta. Poco prima che le venisse notificato l'arresto Sandra Mastella aveva escluso le sue dimissioni. Il suo portavoce ha aggiunto: "E' tranquilla e serena con la sua coscienza. Ha piena fiducia nella magistratura per una vicenda che non ha al centro una dazione di denaro, ma solo una diversita' di giudizi intorno a nomine".

Ha poi ribadito il concetto parlando di "banali contrasti" che emergerebbero dalla lettura degli atti.

(AGI) - Roma, 16 gen. -

 

 


da http://www.sanniopress.it/

 


     

  Il Crogiuolo


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