16 aprile 2009

La lezione del terremoto

Prof. Amato Lamberti - segnalazione di Fulvio Del Deo
 

 

A uccidere tante vite umane non è stata la natura ma la colpevole mancanza di controlli e l'assenza di ogni prevenzione. Ora lo sappiamo.

Più di quattrocento scosse in tre mesi e nessuno che si domandasse cosa si potrebbe fare? Eppure molte case presentavano ormai crepe lunghe e vistose. Anche un funzionario, un dirigente, un amministratore che pensano solo a come monetizzare la posizione occupata; di quelli, per intenderci, che lavorano solo se hanno la mazzetta, il sottobanco, lo straordinario, il premio di produttività, avrebbe dovuto capire che sarebbe stata urgente e necessaria una verifica dei palazzi, delle case e delle loro fondamenta, a cominciare dagli edifici pubblici ma estesa anche agli edifici privati.

Quando piccole e ripetute scosse provocano lesioni ai muri portanti la necessità dell'intervento è evidente anche al profano: se non si interviene si è colpevoli. Bastava mandare un geometra, nemmeno un ingegnere, a controllare.

Spero che la magistratura questa volta non faccia sconti, perché se si ripetesse quanto è avvenuto in Campania, dopo il terremoto dell'80, significherebbe che anche questi morti, come i più di tremila del terremoto dell'Irpinia e della Basilicata, non avranno mai giustizia. Nessun amministratore, nessun politico, nessun tecnico comunale e del Genio Civile, hanno pagato per il mancato controllo della staticità delle abitazioni e dei lavori effettuati per la costruzione di edifici pubblici.

Anche in Irpinia c'era un ospedale costruito da poco, a S,Angelo dei Lombardi: una intera ala crollò seppellendo centinaia di persone, molte delle quali furono estratte cadaveri. La forza e l'imprevedibilità del terremoto finì per giustificare decenni di incuria, di mancati controlli, di abusivismo edilizio, di incapacità amministrativa.

I politici irpini, lucani, salernitani, napoletani che se avessero un'anima l'avrebbero lorda di sangue, hanno continuato tranquillamente a fare politica, sono tornati a Montecitorio e a Palazzo Madama, qualcuno è andato a Bruxelles e Strasburgo, hanno fatto i ministri e i sottosegretari, hanno fatto gli assessori e i consiglieri regionali, provinciali, comunali, hanno fatto i sindaci e sono ventotto anni che ogni 23 novembre commemorano le vittime della loro incuria e della loro incapacità ma addebitandole alla "matrigna natura che di tanto inganna i figli suoi"!
 


http://cittadolente.corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/articoli/2009/04/la_lezione_del_terremoto.html

 

 

 

 

     

  Il Crogiuolo


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