24 gennaio 2009

Curiosità, gli animali l'anima ce l'hanno!

Fulvio Del Deo

 

 

 

intervento riferito a: Telese, NO alla Croce sulle tombe degli animali

Telese, no alla Croce sulla tomba di Fido, ma...
Telese, Signor Parroco non faccia soffrire Neemàn

Telese,  la Chiesa non ha argomentazioni

Telese, Buono risponde e il Parroco?

Telese, lettera a don Gerardo

Telese, Padre non mi risponda

E' più facile che un cammello...
Il parroco non risponde? Ok, mi rispondo da solo

Don Gerardo mi ha risposto!

Cani, gatti e affini

 

 

 

Vi ricordate la vecchia questione dei cimiteri dei cani e dei crocifissi? La riapro. E sì, perché mi sono venuti dei dubbi...

 

Era il Primo gennaio di quest'anno, passeggiavo con la mia famiglia e con degli amici per una bella stradina del centro di Roma, quando all'improvviso vedo su di un muro una scritta che mi fa montare il sangue alla testa.

 

Dice: "PORCI EBBREI". Proprio così, con tanto di errore ortografico. Ma che cavolo!... Poi, più avanti di nuovo: "EBBREI MAGLIALI". Scritto con la "gli". Ué, ma che sta succedendo?

 

Fortuna volle che insieme a noi c'era anche la grande Aliza che, da buon agente del MOSSAD, seppe darmi una dritta anche su quella questione.

 

«Sai, Fulvio, potrebbe trattarsi di una conversione di massa... Molti dicono di essere ebrei per prendere la cittadinanza israeliana... Forse i maiali di queste parti hanno pensato che giù in Israele potrebbero avere una vita più facile, perché né noi né i musulmani li mangiamo...»

 

Ah! Come avevo fatto a non pensarci prima. Ecco perché poi c'erano tutti quegli errori di ortografia! Quelle scritte le avevano fatte proprio dei porci, e i porci -si sa- non sono mai stati molto bravi a scuola.

 


 

Tornato a casa, ho pensato di approfondire il tema. E ho scoperto che ogni specie animale appartiene a una religione.

 

Primi in assoluto sono i bovini: loro addirittura ne hanno inventata una di sana pianta -furbi!- ponendosi sul più alto gradino dell'induismo, con la loro Mucca Sacra...

 

Poi ci sono i gatti che sono buddisti per potersi comodamente reincarnare nelle loro sette vite...

 

I castori invece, sempre indaffarati, al lavoro, sono ferventi calvinisti...

 

E i cani?

 

Be', è facile: i cani non possono che essere cattolici. Provare per credere.

 

Chi è sempre così fedele al proprio Signore, facendolo però sempre dannare con continui piccoli (e grandi!) peccati? Il cane.

Chi ti porge l'altro lato del muso se gli dai uno schiaffo? Il cane.

Chi è sempre pronto a fare feste chiassose? Il cane.

Chi è così ghiottone che approfitta di ogni occasione per abbuffarsi? Il cane.

Chi, quando vede una femmina, pensa subito a crescere e moltiplicarsi? Il cane.

 

Non c'è dubbio: il cane è un animale cattolico.

 


 

Scherzi a parte: ogni animale, pur non appartenendo a nessuna religione, ha un'anima. Pertanto va rispettato e onorato. E non lo diciamo solo io, Aliza e Momo Vedim... Lo dice anche Don Pierino Pepe, un prete cattolico.

 

Don Gerardo da Telese farebbe bene a mettersi in contatto con lui, così, giusto per un corso d'aggiornamento...

 

Leggete qui:

 

Gli amori bestiali di Luciano Meola  

L’infinito amore per gli animali domestici lo ha spinto a creare con i risparmi di una vita, un caratteristico cimitero, visitato assiduamente dagli affezionati padroni.  

CURA GLI AMICI A QUATTRO ZAMPE (E NON SOLO) DALLA CULLA ALLA TOMBA  

Da quattro anni l’ex musicista gestisce privatamente senza alcun finanziamento pubblico, un cimitero per animali d’affezione: cani, gatti, coniglietti, criceti, topolini e tartarughe, altrimenti destinati all’inceneritore. Ma l’attrezzata area di sepoltura, non è l’unica “missione” del paladino dei quattro zampe, noto anche come il “118 degli animali domestici”, sempre pronto a correre in ogni domicilio, con la sua ambulanza, per salvare la vita a cani, gatti ed altri animali.

(articolo di Giuseppe Sangiovanni)

L’amore degli esseri umani per gli animali,  per gli amici a quattro zampe, cani e gatti in particolare, non ha limiti. Come dimostrato dalla storia che ci apprestiamo a raccontare, che vede protagonista, Luciano Meola, ex musicista di 54 anni- amante degli animali domestici, “venerati” anche dopo la morte, tanto da costruire a proprie spese un curatissimo cimitero- sito a Caserta in via Giorgio La Pira , a pochi metri dal monumentale cimitero cittadino che accoglie le spoglie dei cittadini casertani. Ha speso tutti i suoi averi per costruire il centro di sepoltura, che comprende il pronto soccorso e day hospital in via di ultimazione, terapia domiciliare, box degenza, box d’isolamento e persino la piscina per la riabilitazione motoria, per alleviare, curare le sofferenze di animali d’affezione- di una intera città: quasi completamente gratis.

Meola, meglio noto come “il 118 degli animali domestici”, è sempre pronto a rispondere alle numerosissime richieste di aiuto: gli bastano pochi minuti per piombare con la sua ambulanza(un vero e proprio attrezzato 118)- nelle case della gente, per prelevare bestiole ammalate, e portarle da amici veterinari.

ULTIMA DIMORA PER FIDO

E poi ancora in giro a caccia di medicine, portate a domicilio.

L’amore per gli animali d’affezione del “paladino degli animali”, ha radici lontane, ma solo otto anni fa, ha potuto finalmente realizzare il suo sogno, dedicarsi a tempo pieno, dalla cura all’ultima dimora per Fido e non solo.

Idea rubacchiata nel corso delle frequenti tournèe fatte all’estero con noti cantanti italiani.

“Ho fatto per anni il musicista, ho suonato il basso,  nelle band che accompagnavano nei concerti, Orietta Berti, Bobby Solo, Mario Tessuto ed altri cantanti: ho girato l’Europa. Da sempre è stato grande il mio amore per gli animali d’affezione, così quando in Olanda e Belgio ho visto in ogni quartiere centri di sepoltura per animali, ho fatto mia l’idea, realizzata con grandi sacrifici nel 2001” .

Non è stato semplice per Meola realizzare il suo sogno, uno dei primi in Italia: scontrandosi con la carenza legislativa in materia, che prevedeva solo il freddo inceneritore, con l’impossibilità da parte di privati di gestire aree cimiteriali per animali.

Ma con caparbietà ha vinto la sua battaglia, combattuta con vigoria: ottenendo l’autorizzazione del comune e quella dell’Asl Caserta / 1 - numero 7 del 2001, come recita il cartello posto all’ingresso dell’area cimiteriale.

BATTAGLIA DI CIVILTA’

“Una grande battaglia di civiltà - sottolinea raggiante Meola- vinta dopo tante peripezie- sono orgoglioso di questa struttura, presa da esempio da altre grandi città italiane- che ha spianato le porte al disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri, su sollecitazione dell’allora Ministro della Salute, Girolamo Sirchia.

Le cucce eterne degli amici a quattro zampe create da big Luciano, non hanno nulla da invidiare alle tombe degli umani, che riposano a pochi metri: vere e proprie tombe, con tanto di lapide, epigraf, foto e fiori, portati ogni settimana. “Molte persone, visitano ogni giorno i loro cari  amici animali: si siedono sulle panchine, ci parlano, cambiano i fiori. Pensi che il 2 novembre abbiamo registrato 3400 visite, persone affezionatissime- che continuano ad amare bestiole che per 10-15 anni gli hanno fatto compagnia fedelmente.

Qui è seppellito Asso- nota Meola- un cane speciale- morto pochi giorni fa, un cane eroe, finito pochi mesi fa sulle tv nazionali- per aver salvato l’anziana padrona da un violentissimo incendio, scoppiato nottetempo”.

Gli fa eco Bianca Carannante -orfana della sua Lulù, bracco tedesco morto nel luglio scorso: Lulù era un cane speciale -racconta tra le lacrime Bianca. Aveva seri problemi cardiaci, abbiamo fatto di tutto, ecocardiogramma e persino l’holter-ma non siamo riusciti a salvarla- dice accarezzando Camilla (figlia di Lulù)- che con la sua pardona ogni settimana si reca a fare visita alla mamma.

“Quando abbiamo perso   Spillo- nel marzo scorso racconta Anna Ferrovia – a casa nostra c’è stato un autentico lutto, perché il nostro cane era uno di famiglia- era molto  intelligente: bastava pronunciare la parola pane – e lui andava a posizionarsi davanti al mobile della cucina, in direzione del cassetto dove era custodito il pane”. Tantissime le testimonianze raccolte in questo cimitero speciale.

Dediche umane, di ogni tipo, impresse sulle brillantate targhe, ornate di fiori. Ma non è tutto.

Su una tomba, in bella mostra si può notare una brioche, una kinder delice integrale (ne era ingordo in vita- lo dice sempre il suo padroncino- quando viene a fargli visita, rivela Meola).

Ottocentoventicinque, gli animali d’affezione tumulati nel centro di sepoltura, gestito con l’aiuto del figlio, Vito Meola, 24 anni: che portano avanti con grandi sacrifici questa missione. Cani e gatti(per la maggiore)- di ogni razza, coniglietti, topolini, tartarughe,  criceti e persino un pitone d’India, sepolti con invidiabile cura.

Nella mente di Meola, è presente un grande progetto, per la realizzazione, di un parco cittadino riservato agli amici a quattro zampe: “ che hanno bisogno per qualche ora al giorno di scorazzare liberamente in ampi spazi, per liberare le tossine accumulate nelle case dei loro amati padroni”.

Meola, per il suo grande amore per gli animali, è persino finito(in buona compagnia con il vescovo di Caserta, Monsignor Raffaele Nogaro) tra i più buoni dell’anno 2004.

                                                                                                         

Don Pierino Pepe: Anche gli animali hanno un’anima!  

E domenica 18 gennaio il Paradiso degli animali è stato  preso d’assalto dai “parenti” dei defunti (animali). Oltre mille persone impegnate in una preghiera collettiva- culminata con una benedizione non comune in cimiteri per animali. Cerimonia officiata da don Pierino Pepe- che ha incoraggiato l’amore per gli animali- secondo il prete casertano dotati di anima. Dopo un coreografico lancio di fiori da un elicottero noleggiato da Meola, l’inizio della  funzione religiosa, celebrata da don Pierino, parroco della chiesa del Buon Pastore- che nel corso “dell’omelia” – ha apprezzato la lodevole iniziativa- sottolineando che è giusto amare gli animali- senza dimenticare di rafforzare l’amore tra gli esseri umani.

sanzero@aliceposta.it    Giuseppe Sangiovanni, giornalista freelance

 

 

     

  Il Crogiuolo


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