1 dicembre 2008
I politici e le tante considerazioni di casa nostra
Pietro Di Lorenzo

 

 

La politica, i politici e le tante considerazioni di casa nostra

 

Si cominciò a parlare di ribaltone politico all'epoca di Rastrelli. Ricordate: 1995, il centrodestra vince in regione campania ed in provincia di Benevento. A Santa Lucia il presidente è Rastrelli alla Rocca dei Rettori c'è invece Russo. Si respira un'autentica aria di rinnovamento, tra l'altro si parla anche  di rifiuti e della necessità di "provincializzare" la raccolta e lo smaltimento, si discute anche di piani appropriati che passano al vaglio dei rispettivi consigli. Si cerca di affrontare la spinosa questione sanità.

 

Poi come ricorderete, con il voto determinante dei consiglieri regionali del partito dell'on. Mastella,  ci fu il ribaltone e la nomina di Losco  a presidente, che durò in carica fino alle nuove elezioni che coincisero con l'inizio della cosiddetta "era Bassolino". La Rocca dei Rettori non sfuggì alla logica ribaltonista, infatti, il Presidente Russo formò una nuova giunta con una nuova maggioranza costituita proprio con i suoi oppositori, che si ritrovarono a gestire la provincia dopo aver perso le elezioni. I consiglieri provinciali vittoriosi alle elezioni si ritrovarono invece all'opposizione.

 

A livello nazionale c'era stato Dini che da ministro del Governo Berlusconi era diventato Presidente del Consiglio dei Ministri e quindi tutto sembrava in qualche modo anche legittimato da questa circostanza. 

Da quel momento i ribaltoni, i tentativi di cambio di casacca e lo stravolgimento della "volontà popolare" espressa con il voto, sono stati all'ordine del giorno. Ognuno ha cercato di trovare le proprie giustificazioni a gesti che appaiono effettivamente disdicevoli e forse un pochino ripugnanti: non è  il momento di nuove elezioni; la gente non capirebbe; c'è bisogno di amministrare; votare di nuovo sarebbe sprecare dei soldi; …… ect.

 

Tutte spiegazioni e giustificazioni poco convincenti. Ma anche gli attacchi e le accuse dei politici estromessi erano poco chiari o poco credibili. A riprova di ciò, ecco numerosi esempi di forze politiche che sono rientrate nella maggioranza dalla finestra dopo esserne usciti (o cacciati)  dalla porta. Vedi il caso di Sant'Agata dei Goti: il sindaco, di sinistra, ha prima fatto un ribaltone imbarcando in giunta politici di centrodestra e poi, operato un controribaltone agganciando di nuovo elementi di sinistra che aveva prima estromesso. Avrà avuto le sue buone ragioni, non c'è dubbio, ma a tutto c'è un limite.

 

La politica non è un lavoro, un impiego, un'azienda, un'attività commerciale. La politica, i ruoli istituzionali, le cariche e gli incarichi sono un'altra cosa rispetto alle normali attività, che si iniziano con le proprie risorse o si tramandano da padre in figlio. Nei comuni più piccoli poi, giungono notizie di un vero e proprio impazzimento della politica, con rappresentanti istituzionali che vivono drammaticamente il momento dell'abbandono della carica (o poltrona)  che hanno occupato.

 

Classico è l'esempio del sindaco che non può essere rieletto per più di due mandati. Allora fa di tutto per rimanere, anche facendo rieleggere un sindaco fantoccio che è eletto per pochi mesi e poi cacciato via. La domanda è, caro sindaco in scadenza: ma è sicuro che non ha proprio nient'altro da fare?

 

Sarebbe il caso di ricordare quanto dicevano Enzo Jannacci e Paolo Conte: se vuoi fare bene il cantante trovati un altro mestiere. Ecco che la soluzione sarebbe sostituire alla frase la parola cantante con "politico"!

 

Pietro Di Lorenzo

Pietro Di Lorenzo

 

 

     

  Il Crogiuolo


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