lunedì 24
settembre 2007 -
http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2071495
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Roma - È una sentenza che fa rumore quella
pronunciata in questi giorni dal Tribunale di
Puteaux, in Francia, in cui a trionfare è il
diritto di un utente, Antoine G., di acquistare
un personal computer portatile e ottenere il
rimborso della copia di Windows e degli altri
software non desiderati, ma pagati, che si
ritrova sul PC appena acquistato.
L'utente, racconta Le Monde, aveva fatto causa
ad Acer che, a suo dire, avrebbe dovuto
provvedere al rimborso in quanto il sistema
operativo Microsoft e una serie di altri
prodotti, come PowerDVD o Norton Antivirus, non
potevano essere obbligatoriamente contemplati
come parte dell'acquisto.
E
il tribunale gli ha dato ragione specificando
nella sentenza che la vendita di hardware e
quella di software vanno considerate
separatamente, persino fatturate a parte, e che
quindi tutto il software non desiderato dovrà
essere rimborsato.
Accade così, dunque, che su un portatile da 599
euro, l'utente abbia ottenuto il rimborso di
circa 135 euro per Windows XP Home, 60 per
Microsoft Works, 41 per PowerDVD, 39 per Norton
Antivirus e 37 per NTI CD Maker, tutto software
di cui non aveva alcun bisogno e che non
intendeva pagare. Non solo: il tribunale ha
penalizzato Acer di 500 euro per non aver
provveduto subito al rimborso e ha imposto
all'azienda il pagamento di tutte le spese
legali.
A
quanto pare, quando l'utente si è messo in
contatto con Acer, l'azienda gli aveva proposto
un rimborso di 30 euro, una somma inferiore a
quanto Antoine G. avrebbe speso per rimandare la
macchina al produttore, come richiesto per la
"certificazione" della non avvenuta accettazione
della licenza di Windows.
Ad
applaudire la sentenza sono naturalmente le
associazioni dei consumatori, come Aful, secondo
cui sebbene vi siano decisioni precedenti sulla
materia, questa sarebbe "la prima volta che un
giudice approfondisce in questo modo il
problema". Aful d'altra parte sostiene da tempo
la separazione netta tra hardware e software in
fase di vendita. A detta dell'associazione il
problema per molti costruttori è che la vendita
di PC "naked", ossia senza Windows, riduce i
loro margini, da qui la resistenza ad alimentare
un mercato di questo tipo.
In
sintesi
La sentenza del tribunale di Puteaux scalda gli
animi: un utente ottiene una sentenza favorevole
contro Acer nell'acquisto di un portatile. E'
suo diritto ottenere il rimborso della copia di
Windows non voluta ma presente sul PC.
Giovanni Festa
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