4 giugno 2008
Frittelli: "Chi affossa l'Italia?"
Luciano Frittelli

 

 

Leggo su Repubblica.it del 3 giugno 2008 quanto segue:

 


 

 

<<Il Consiglio Ecofin ha approvato l'abrogazione della procedura di infrazione per deficit eccessivo aperta nei confronti dell'Italia nel 2005. Nel 2007 - si legge nella decisione dell'Ecofin - il rapporto deficit-Pil è sceso sotto il tetto del 3% "in maniera credibile e sostenibile".

L'Ecofin prende atto di come il rapporto tra deficit e Pil in Italia "è aumentato al 4,2% nel 2005, prima di scendere al 3,4% nel 2006 e all'1,9% nel 2007, con un aggiustamento del bilancio del 3% del Pil nel periodo 2006-2007, ben al di là degli sforzi raccomandati dal Consiglio>>.

 


 

 

Da quanto sopra si evince che i conti italiani sono peggiorati durante il “Berlusconi terzo”, tanto che nel 2005 era stata aperta la procedura di infrazione nei confronti dell’Italia, e sono nettamente migliorati nel biennio 2006-2007, tanto che la suddetta procedura è stata chiusa.

 

Sarà bene quindi riflettere prima di affermare che il governo Prodi ha affossato l’Italia, e considerare che i paletti posti dalla troppo variegata coalizione di governo hanno condizionato in modo significativo l’azione di governo.

 

Ora possiamo solo sperare che il “Berlusconi quarto” prosegua in questo cammino virtuoso, e non riporti indietro le lancette dell’orologio economico, perché questo non è un aspetto secondario ma il principale obiettivo da perseguire se vogliamo che in Italia ci possa essere una ripresa economica di tipo strutturale; non bisogna dimenticare, infatti, che avere un debito pubblico superiore al PIL comporta il pagamento di notevoli somme per interessi, togliendo ingenti risorse agli investimenti.

 

Questa volta, però, la maggioranza è chiara e non discutibile, per cui non ci potranno essere alibi se tali obiettivi non saranno raggiunti, e proprio per questo rinnovo il mio invito a fare chiarezza negli schieramenti politici a tutti i livelli, e che tutti si ricordino le promesse fatte e gli impegni presi in campagna elettorale, perché gli elettori questa volta non dimenticheranno.

 

 

Si dice che le risorse sono poche, ed è senz’altro vero per quanto detto prima sul debito pubblico, ma è altrettanto vero che quelle poche risorse subiscono sprechi ingenti: basti pensare a quanto riportato ieri sulla stampa a proposito delle grandi opere incompiute, e in particolare sull’ospedale di San Bartolomeo in Galdo.

E’ necessario quindi che chi, avendo perso le elezioni, ha avuto dagli elettori il compito di fare opposizione si assuma l’onere di spingere l’Amministrazione verso un utilizzo corretto delle risorse, e promuova la pubblica indignazione quando ciò non avvenga.

 

Luciano Frittelli

 

 

 

     

  Il Crogiuolo


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