12 giugno 2008
Garofalo: a proposito di emergenze
Lucio Garofalo

 

 

A PROPOSITO DI "EMERGENZE"

"Il fascismo potrà risorgere a condizione che si chiami antifascismo" (Pier Paolo Pasolini)

In merito ad alcuni appelli e comunicati apparsi recentemente sul blog della cosiddetta "Comunità Provvisoria" mi permetto di muovere alcune obiezioni personali.

Non serve a nulla attaccare i pezzi da novanta, firmare appelli contro Napolitano o prendersela con Bassolino, Realacci, Bertolaso & soci. Ci penserà la magistratura a fare piazza pulita dei "rifiuti politici". Il problema vero è un altro.

Questi signori nominati in continuazione da Franco Arminio, specialmente il cavaliere nero di Arcore, rischiano di assumersi ben altre responsabilità, molto più gravi e deleterie per la già fragile e monca democrazia italiota.

La cosiddetta "emergenza rifiuti" è ormai diventata un facile e comodo pretesto per innescare un'altra "emergenza" molto più drammatica, esplosiva e pericolosa. Mi riferisco ad una vera e propria emergenza democratica.

Quando un paese che si proclama "democratico" come l'Italia, per affrontare e risolvere un problema come quello dei rifiuti, che dovrebbe essere gestito facilmente in termini di normale amministrazione (come avviene in tutti i paesi civili), minaccia di ricorrere alle forze armate e alla mano dura, ordinando alla polizia di manganellare le donne e addirittura i bambini inermi, significa che non viviamo più in un sistema democratico ma in un vero e proprio stato di polizia.

Se poi questa vertenza "locale", divenuta una questione di ordine pubblico, la inquadriamo in un contesto più globale e complessivo, in cui riscontriamo altre tessere che appartengono allo stesso mosaico, ossia altri problemi affrontati come emergenze di ordine pubblico, sul piano puramente repressivo e militare, allora è facile dedurre in maniera sillogistica che siamo prossimi all'avvento di un regime autoritario  e poliziesco, vale a dire prossimi al cripto-fascismo.

Mi riferisco, ad esempio, al tema della "sicurezza", al pacchetto di norme e provvedimenti di legge che introduce, solo per citare un esempio emblematico, il reato di "immigrazione clandestina". Provvedimenti che tradiscono e rivelano la matrice ideologica eversiva e anticostituzionale che ispira le risposte brutali e criminogene del governo.

Mi riferisco altresì alle campagne di allarmismo mediatico e psicologico che hanno contribuito ad istigare e assecondare i peggiori istinti della gente. Campagne che hanno evocato e suscitato un clima razzista, autorizzando e scatenando tutte le pulsioni securitarie, xenofobe e violente, prima latenti. Per la serie "quando il rimedio è peggiore del male" !

Ma siamo soltanto all'inizio...

Concludo affermando che la "mano dura" adottata contro gli immigrati e contro le popolazioni locali che protestano per salvaguardare il proprio territorio dallo scempio delle discariche, è solo un segnale che indica la vera natura di un governo "forte con i deboli e debole con i forti". Questa è sempre stata la principale caratteristica di tutti i governi di impronta fascistoide, di tutte le tendenze politiche autoritarie, di matrice demagogica e populista.

Infatti, non mi aspetto la medesima fermezza e durezza in materia, ad esempio, di evasione fiscale o di altri interessi legati ai poteri realmente forti ed influenti che condizionano da sempre il destino di questo sciagurato paese che è l'Italia. Una nazione il cui processo di "unificazione" fu soprattutto opera, non a caso, di due tendenze occulte, cospirative ed eversive, quali la massoneria e la mafia.

Non a caso lo Stato italiano, inteso come istituzione ufficiale, è ancora oggi l'involucro esterno sorto a protezione del peggiore capitalismo affaristico di origine criminale, retto sul potere massonico-piduista e della malavita organizzata, di stampo mafioso e camorrista.

Non è un caso che oggi riscuotano uno straordinario successo di critica e di pubblico due film come "Gomorra" e "Il Divo", attualmente in fase di proiezione in tutte le sale cinematografiche italiane. Due opere che suggerisco di vedere.

 

Lucio Garofalo


 

 

 

 

     

  Il Crogiuolo


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