18 agosto 2009
BN, scienziati ad un passo avanti nella lotta ai tumori
Monica Nardone

 

 


SCIENZIATI GUIDATI DAL SANNITA ANTONIO IAVARONE SCOPRONO CHE UN GENE CRUCIALE PER LA PROGRAMMAZIONE DELLE CELLULE STAMINALI DEL CERVELLO E’ IMPLICATO NELL’ ORIGINE DI TUMORI UMANI

 

 

Benevento, 17 agosto 2009

 

Al lavoro, che in futuro potrebbe portare a nuove terapie contro tumori al cervello e malattie neurologiche, hanno preso parte anche due borsisti di un programma di ricerche anticancro promosso nel 2005 dalla Provincia di Benevento e sostenuto dal Ministero del Lavoro, finalizzato ad acquisire esperienze scientifiche e conoscenze da trasferire nel Mediterranean Institute of Biotechnology (MIB). Un Polo di ricerca medica e oncologica che la nascente Fondazione MIB, intende promuovere nel capoluogo sannita.

 

 

Si chiama Huwe1 ed è un gene cruciale per lo sviluppo delle cellule staminali coinvolto anche nel più aggressivo fra i tumori del cervello. Lo ha scoperto un gruppo di ricerca coordinato dal sannita Antonio Iavarone e da Anna Lasorella, che da molti anni lavorano negli Stati Uniti, presso il Columbia University Medical Center di New York. Il risultato, sottolineano i ricercatori, in futuro potrebbe portare a nuove terapie contro tumori al cervello e malattie neurologiche.

 

Al lavoro, che si è guadagnato la copertina della rivista dove è stato pubblicato, Developmental Cell, hanno partecipato anche Domenico D'Arca e Maria Stella Carro dell’Instituite for Cancer Genetics del Columbia University Medical Center, entrambi borsisti di un programma di ricerche anticancro promosso nel 2005 dalla Provincia di Benevento, in particolare dall’allora presidente Carmine Nardone, e sostenuto dal Ministero del Lavoro, grazie all’impegno del sottosegretario al Welfare Pasquale Viespoli, finalizzato ad acquisire esperienze scientifiche e conoscenze da trasferire nel Mediterranean Institute of Biotechnology (MIB). Un Polo di ricerca medica e oncologica che la nascente Fondazione MIB (che è in corso di registrazione presso la Prefettura di Benevento e di cui Iavarone sarà il direttore scientifico) intende promuovere nel capoluogo sannita.

 

Il presidente della Fondazione MIB Carmine Nardone e il vicepresidente Carlo Landolfi hanno espresso grande soddisfazione per questo risultato conseguito da Iavarone che ha coinvolto anche il programma promosso dalla Provincia di Benevento e sostenuto dal Ministero del Lavoro.

 

I ricercatori hanno identificato una nuova e sorprendente funzione per la proteina Huwe1, una molecola che si è rivelata indispensabile per la corretta programmazione delle cellule staminali del cervello a formare neuroni durante lo sviluppo dell’embrione di topo. “Ma abbiamo anche scoperto – spiegano i ricercatori - che la stessa proteina viene eliminata durante lo sviluppo del più maligno tumore del cervello che colpisce bambini e adulti, il glioblastoma multiforme”.

 

Durante la formazione del cervello nell’embrione, le cellule staminali che risiedono nel sistema nervoso si dividono a una velocità molto alta prima di trasformarsi dando origine alle cellule nervose mature, i neuroni. Perché questo processo avvenga in maniera corretta, le proteine che mantengono le cellule nello stato staminale e immaturo devono essere eliminate. Per capire come una cellula nervosa possa diventare maligna i gruppi di Iavarone e Lasorella sono partiti dallo studio delle cellule staminali normali. In queste cellule, la proteina Huwe1 funziona normalmente in un complesso processo biologico che porta alla distruzione di altre proteine non più necessarie programmando così la formazione di neuroni maturi dalle cellule staminali neurali e impedendo lo sviluppo di tumori nel cervello.

 

Lo studio ha dimostrato che in assenza di Huwe1, le cellule staminali si moltiplicano in modo incontrollato, per cui la formazione dei neuroni è compromessa e lo sviluppo del cervello procede in modo anomalo. Analizzando e confrontato i livelli di Huwe1 nel cervello normale e nei tumori cerebrali, gli scienziati hanno, inoltre, osservato che l’attività di Huwe1 è molto più bassa nei tumori.

 

Il prossimo passo sarà comprendere come si può utilizzare questa informazione sul ruolo di Huwe1 per bloccare la proliferazione delle cellule staminali nei tumori del cervello.

 

“La perdita di Huwe1 potrebbe essere un’importante tappa nello sviluppo dei tumori cerebrali più maligni, i glioblastomi multiformi, e una modalità mirata di terapia per questo tipo di tumori potrebbe derivare se riuscissimo ad aumentare la funzione di Huwe1 nelle cellule tumorali” ha sottolineato Lasorella.

 

“La manipolazione di Huwe1 nelle cellule staminali del cervello – ha rilevato Iavarone - potrebbe consentire una corretta ri-programmazione di queste cellule e permettere la rigenerazione delle cellule neurali che vengono perse nel corso di malattie neurodegenerative. Inoltre, ci aspettiamo che riportando al normale l’attività di Huwe1 nelle cellule dei tumori cerebrali di pazienti in cui Huwe1 è assente potremo fermare la crescita del tumore”.

 

 

     

  Il Crogiuolo


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