22 giugno 2009
Sosta a pagamento, incredibile testimonianza
Roberto Pilia

 

 

Ho letto un intervento su ViviTelese di un ricorso per mancata esposizione di cartellino di avvenuto pagamento di una sosta e che si è risolto positivamente per la ricorrente. Colgo l'occasione per esprimere la mia testimonianza, frutto di diversi fatti accaduti in merito nell'arco degli anni.

 

Premetto che io vivo a Quartu Sant'Elena (CA) da quasi 16 anni. Qui ho anche il mio lavoro. Sempre qui la mia famiglia gestisce un'attività commerciale. Questo a significare che la mia quotidianità lavorativa e non, è attiva prevalentemente in questa cittadina ed è qui che ho effettuato ed effettuo il 90% di tutti i miei parcheggi a pagamento.

 

In questi 16 anni non ho ricevuto mai alcuna sanzione per mancata esposizione del tcket di avvenuto pagamento della sosta in questa cittadina. Questo a dimostrazione del fatto che ho sempre osservato le regole del buon vivere nel rispetto delle disposizioni in questo caso imposte dall'amministrazione comunale e per contro una corretta interpretazione da parte degli Ausiliari del traffico di Quartu Sant'Elena.

 

Cagliari in questo contesto invece, per quanto mi riguarda, fa

eccezione: Nonostante in questa città io abbia effettuato in tutti questi anni solo il 10% del totale delle soste a pagamento, sempre con la regolare esposizione del tagliando di avvenuto pagamento, sono riuscito a ricevere almeno quattro sanzioni per mancata esposizione del tagliando!

 

Faccio presente che tutti i tagliandi esposti in occasione delle soste oggetto di sanzione erano solo ed esclusivamente del tipo a grattare.

La prima sanzione ho voluto pagarla senza tante storie pensando ad un occasionale errore dell'Ausiliario del traffico e valutando l'assoluta sconvenienza economica nell'affrontare un ricorso.

 

La seconda sanzione mi ha fatto insospettire ed ho presentato ricorso al Prefetto che ha rigettato puntualmente la mia richiesta.

 

La terza sanzione mi ha fatto andare su tutte le furie perché ho pensato ad un sistema di gestione della sosta a pagamento poco limpida.

 

Dopo il ricorso al Prefetto regolarmente rigettato, leggevo nelle motivazioni che l'Ausiliario interpellato dal Prefetto aveva dichiarato che il tagliando nell'occasione era esposto ma non valido perché di altra zona!

Io il tagliando l'avevo acquistato al momento della sosta nella vicina edicola e quindi validissimo.

 

In ogni caso la dichiarazione dell'Ausiliario al Prefetto strideva con la dicitura del verbale: "sostava in zona a pagamento senza esporre ticket o ricevuta".

 

Allora il tagliando era esposto o non era esposto??? Di due l'una!

 

Quindi ho presentato un altro ricorso al Giudice di Pace con diverse udienze, l'escussione di testimoni e tutt'ora ancora in corso.

Da questo momento in poi ho cominciato a conservare tutte le ricevute e tutti i ticket delle mie soste a pagamento annotando sul retro la via ed il luogo della sosta.

 

Arriva la quarta sanzione, sempre a Cagliari! Tra tutte le ricevute conservate trovo quella relativa alla sosta per la quale avevo ricevuto la sanzione. Nel verbale sempre la stessa dicitura: "sostava in zona a pagamento senza esporre ticket o ricevuta".

 

Ironia della sorte l'infrazione era stata rilevata sotto gli uffici del Giudice di Pace dove io mi ero recato per depositare alcuni documenti inerenti il precedente ricorso!!!

 

Mi reco immediatamente dai Vigili Urbani di Cagliarii i quali mi dicono che il tagliando da me esibito non era prova di avvenuto pagamento. Vado quindi negli uffici della società che gestisce la sosta a pagamento. Esibisco anche a loro il tagliando che dal numero seriale, a dir loro, avrebbe corrisposto al periodo della sosta indicata. Mi fanno compilare un modulo per un esposto.

 

Contemporaneamente faccio ricorso al Giudice di Pace allegando il tagliando di avvenuto pagamento, l'esposto presentato alla società di gestione sosta a pagamento e nello stesso ricorso indico anche il nome di una testimone che era rimasta seduta al posto di guida durante tutto il tempo della sosta e a cui non è stata contestata alcuna infrazione; inoltre la stessa persona non ha mai visto alcun pubblico ufficiale avvicinarsi alla vettura in sosta per controllare la presenza del tagliando.

 

Alla prima udienza l'avvocato del Comune di Cagliari mostra il documento  compilato dal verbalizzante in occasione della rilevazione dell'infrazione dove, nelle annotazioni, era scritto che il tagliando era stato esposto ma non obliterato!

 

Nella seconda udienza l'ausiliario, interpellato dal Giudice, dichiara invece che il tagliando senza obliterare non era stato esposto ma l'aveva visto in mano al sottoscritto quando salendo in auto mi allontanavo, senza dare la possibilità allo stesso verbalizzante di contestami l'infrazione!!!

 

Ma si può arrivare a tanto? Si possono dare tante versioni senza suscitare un minimo legittimo dubbio sulla correttezza delle informazioni esposte dal pubblico ufficiale?

 

Inoltre se questi tagliandi non hanno efficacia probatoria di avvenuto pagamento perché vengono autorizzati?

 

Perché il cittadino non deve avere gli strumenti per potersi difendere parimenti da eventuali errori del pubblico ufficiale?

 

Roberto Pilia

 


 

 

     

  Il Crogiuolo


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