7 novembre 2007
Telese, cosa ne pensate degli SCEC?
Michele Cipollini

 

 

Gentili Signori,

mi sono da poco trasferito a Telese e nel visitare ViviTelese ho pensato di chiedere il parere dei lettori riguardo all'iniziativa delle cosiddette monete complementari o buoni sconto di solidarietà. (www.progettoscec.com)  ovvero lo sconto che cammina.

Sarebbe possibile avviare un progetto simile anche nel comune di Telese o magari in tutti i comuni delle valle Telesina? Molti che stanno partecipando a tali iniziative ne testimoniano l'efficacia per vivacizzare le economie locali. Cosa ne pensate?

Ci tengo a precisare che:

1) Ho solo letto riguardo al progetto SCEC e non sono in alcun modo legato all'associazione.

2) Dalle informazioni a mia disposizione posso dire che è una iniziativa senza fini di lucro.

3) Ne hanno parlato le trasmissioni Uno mattina su Rai uno e di Michele Mirabella su RAI3 i cui video sono scaricabili da YouTube, basta cercare SCEC.

Non sono un giornalista, ma un semplice impiegato che cerca di leggere e documentarsi su ciò che ci sta intorno. Cercherò di spiegare in breve in cosa consiste. Si tratta di una associazione (fondata da alcuni amici di Beppe Grillo) che stampa buoni locali di solidarietà. All'atto dell' iscrizione ogni nuovo iscritto riceve una quota gratuita di questi buoni che potrà spendere presso gli esercizi commerciali o i professionisti aderenti all'iniziativa nella misura in cui ognuno ha stabilito di partecipare al circuito.

Mi spiego meglio con un esempio: supponiamo che nel circuito partecipi un salumiere che accetta SCEC nella misura del 10% e un negozio di elettrodomestici che accetta SCEC nella misura del 5%. Quando un associato fa una spesa di 10 euro presso il salumiere pagherà 9 euro + 1 SCEC del valore di un euro. Ma il salumiere potrà spendere gli SCEC che riceve nel negozio di elettrodomestici nella misura del 5% (una spesa di 100 euro -> 95 euro + 5 SCEC). Ecco perché si chiama SCEC ovvero Sconto che Cammina. Quindi più sono gli iscritti e maggiore è la convenienza sia per gli operatori commerciali che per i consumatori finali.

Molte persone competenti sono dell'idea che in tal modo le ricchezze prodotte nel territorio rimangono alle persone di quel territorio. Volevo semplicemente chiedere la vostra opinione su un progetto del genere nella zona di Telese. Ritengo in buona fede che un circuito come questo potrebbe vivacizzare l'economia del territorio con benefici per tutti.


 

Grazie per la segnalazione sig. Michele.

Prima di oggi non conoscevo questa iniziativa. Non ho competenze in materia economica per dirle se sia una cosa vantaggiosa o se la legge italiana lo permette. E' probabile che qualche affezionato lettore di ViviTelese voglia dire la sua. Intanto le allego qui sotto la pagina di Wikipedia sull'argomento.

Giovanni Forgione


Scec

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

 

Lo Scec è un buono locale di solidarietà.

Il nome è l'acronimo di Simbolo Cartaceo EConometrico, o anche Solidarietà ChE Cammina.

Si tratta di un prototipo di moneta complementare: strettamente legato all'euro, è a tutti gli effetti un buono sconto che può essere utilizzato all'interno di un circuito chiuso.

Come nasce

La prima distribuzione avviene a Napoli il 6 maggio del 2007. Il gruppo promotore di questo progetto prende vita da una costola degli amici di Beppe Grillo di Napoli e si riunisce almeno una volta alla settimana per studiare ed incentivare meccanismi economici atti a migliorare gli scambi commerciali nella città e a spiegare la vera natura del denaro.

Il progetto

L'idea di base parte dalla constatazione che la mancanza cronica di moneta impedisce che merce e servizi possano essere scambiati pur essendoci sul territorio una notevole abbondanza di entrambi. Il 30 marzo 2007 si costituisce l'associazione Masaniello, formata da commercianti, artigiani, liberi professionisti, lavoratori occasionali come babysitter ed insegnanti privati, e semplici consumatori, i quali creano uno simbolo cartaceo denominato SCEC, utilizzabile come buono sconto all'interno del circuito, e distribuito gratuitamente.

Tutti gli associati che offrono un lavoro/servizio/merce praticano uno sconto secondo le loro possibilità agli iscritti all'associazione, sconto che viene segnalato sul sito e sulle pagine auree del circuito (Pagine Auree è il giornalino con l'elenco di tutti gli esercizi commerciali, i prestatori d'opera e servizi), questo sconto viene remunerato con lo SCEC, cioè in cambio della percentuale di sconto praticata, il commerciante riceve degli SCEC, che potrà rispendere a sua volta nel circuito presso altri commercianti o presso i suoi fornitori che aderiscono al progetto.

Come funziona

Esistono quattro tagli di SCEC (da 1, da 2, da 5 e da 10) e sono state realizzate prendendo come spunto le carte napoletane, precisamente l'asso, il due, il cinque ed il dieci del seme di denari.

Esempio di utilizzo dello SCEC: in una pizzeria che pratica il 20% di sconto, se un cliente deve pagare un conto da 10 euro, pagherà 8 euro e due SCEC, il proprietario della pizzeria potrà rispendere i 2 SCEC ricevuti dal cliente all'interno del circuito (dopo aver cambiato gratuitamente gli scec incassati con degli altri nuovi da poter spendere), per andare a comprare la farina o per pagare lezioni private. Spesso accade che alcuni commercianti riutilizzano gli SCEC per incrementare gli stipendi dei dipendenti.

Gli SCEC sono accettati dalla stessa Associazione Masaniello in percentuale anche del 100% per i servizi pubblicitari, presenti sul sito e sul giornalino, che vengono offerti ai privati e alle attività commerciali aderenti al circuito.

Altre esperienze in Italia

Dal 1 luglio 2007 lo Scec è riconosciuto da Arcipelago Moneta.

Gruppi di studio per la creazioni di buoni locali di solidarietà si sono costituiti a Firenze, Vicenza, Genova, Parma e Milano. Esperimenti identici, denominati progetto Tau, progetto Thyrus e progetto TalenTO, sono presenti rispettivamente a Lucca, a Terni e a Torino. A Roma il circuito Ecoroma, nato nel 2005, si è uniformato al progetto Scec.

Lo Scec sui mass media

Il 27 maggio 2007 viene pubblicato il primo articolo sul formato cartaceo del Secolo XIX di Genova.

Il 18 settembre 2007 lo Scec viene presentato nel programma di Rai Tre Cominciamo Bene Estate condotto dal professor Michele Mirabella.

Il 19 settembre 2007, il Mattino dedica una pagina intera al progetto.

Il 20 settembre 2007 riportano la notizia dello scec il Corriere della Sera, il Quotidiano Nazionale ed, in terza pagina, La Stampa di Torino.

Il 22 settembre 2007, il quotidiano Roma dedica mezza pagina al Progetto Scec.

Il 23 settembre 2007, Radio Due illustra il meccanismo dello Scec durante la trasmissione "L'altrolato".

Il 26 settembre 2007, il settimanale Oggi pubblica uno specchietto dove viene spiegato il Progetto Scec.

Il 27 settembre 2007, La Repubblica, parlando degli amici di Beppe Grillo di Napoli, dedica ampio spazio allo Scec.

Il 5 ottobre 2007 , il quotidiano Finanza & Mercati pubblica un ampio articolo sugli Scec e sugli altri buoni locali esistenti in Italia.

Il 6 ottobre 2007 il settimanale Visto dedica tre pagine ad un reportage sul Progetto Scec. L'articolo ha un occhiello in copertina.

Il 12 ottobre 2007 Economy, un settimanale allegato a Panorama, pubblica un articolo sullo Scec e sul ruolo dei buoni locali di solidarietà.

Il 15 ottobre 2007 su Rai Uno nel programmma Uno Mattina viene trasmesso un ampio servizio sullo Scec seguito da un dibattito falsato sulle Banche del Tempo.

Il 16 ottobre 2007 il quotidiano Libero pubblica un articolo sullo scec e sui gruppi di studio di buoni locali di Roma, Genova e Milano.

 

 

 

     

  Il Crogiuolo


Per intervenire: invia@vivitelese.it