24 novembre 2009
Giornata dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza
Anna Tecce

 

 

…PER   NON   DIMENTICARE!

 

Era il 20 novembre del 1989 quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvava la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia, aprendola alla ratifica da parte degli Stati.

 

..ed il 20 Novembre  si è celebrata  la Giornata dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza per ricordare quella Convenzione che rappresenta lo strumento normativo internazionale in materia di promozione e tutela dei DIRITTI dell’infanzia.  Per gli Stati che l’hanno sottoscritta, ha significato un impegno a rispettare e a proteggere i bambini come persone che hanno diritto ad un’esistenza dignitosa, assumendosi la responsabilità di uniformare le norme di diritto interno a quelle della Convenzione. Questo per attuare tutti i provvedimenti necessari ad assistere i genitori e le istituzioni nell’adempimento dei loro obblighi nei confronti dei minori.

 

Attualmente i Paesi che hanno assunto quest’impegno sono 193.

L’Italia ha ratificato la Convenzione il 27 maggio 1991 con la Legge n.176

L’UNICEF in Italia e nel mondo, da molti anni, organizza numerose iniziative ed eventi per celebrare quest’importante ricorrenza, avendo anche il mandato di promuovere e  monitorare la giusta applicazione della Convenzione. Anche i vari comitati provinciali, nonché Associazioni, Enti ect in tutta Italia hanno promosso iniziative in tale direzione.

 

La Convenzione sancisce un cambiamento fondamentale che restituisce ai bambini, precedentemente considerati oggetto di tutela, la loro condizione di SOGGETTI DI DIRITTO. 

 

Ma ….La strada per garantire tali DIRITTI  è,  purtroppo, ancora lunga.

Considerando  questa, una valida ragione per lottare, l’appello è quello di unire le forze  affinchè  la Valle Telesina possa eccellere per NOBILI ragioni e per far sì che le ISTITUZIONI si occupino seriamente dei problemi che investono il nostro territorio, compreso quello  dei tanti bambini che non hanno visto garantito il loro diritto di essere accuditi ed educati all’interno della propria famiglia.

 

Sensibilizzare su tale tema, il cui interesse deve essere tenuto in primaria considerazione in ogni circostanza (art.3), è un DOVERE  per tutelare in primis il diritto primario alla “VITA” (art.6), ricordando che questo, insieme al diritto alla salute, per milioni di bambini è continuamente ostacolato da malattie, guerre, abusi e povertà.

 

… ancora una volta SERVE MOLTO DI PIU’.  E’ necessario ripartire dal basso e contribuire in modo attivo, individuando nuovi strumenti e nuove forme di cittadinanza, per svolgere una funzione di stimolo e supplenza verso una classe politica che sembra incapace di ragionare in termini di interessi generali e non di parte.  Valorizzare il potere che ciascuno di noi ha di cambiare qualcosa, richiedendo una modifica profonda delle modalità di gestione delle cose comuni compreso un recupero della moralità della politica. E’ vecchio e stantio il continuo processo di delega delle responsabilità all’altro e l’utilizzo di formule e slogan che elencano i problemi senza affrontarli.

 

 C’è bisogno di risvegliare le coscienze e di ISTITUZIONI che collaborino concretamente per consentire la crescita della conoscenza attraverso l’informazione, la trasparenza,  la legalità intesa come“OPERARE” a favore della collettività. Diversamente, la diminuzione vertiginosa del valore della legalità e la frequente immoralità delle ISTITUZIONI PUBBLICHE rischia di promuovere una  pedagogia negativa che ha già determinato l’accettazione quasi benevola di una serie di DISVALORI o ancora peggio una silente rassegnazione ad uno stato di cose immodificabile.

 

Vale la pena, allora, di impegnarsi per promuovere e diffondere la cultura dei valori civili partendo dal riaffermare nella vita quotidiana i valori della libertà e della legalità, intendendo il DIRITTO come espressione del patto sociale, aiutando i giovani a sviluppare la consapevolezza che dignità, solidarietà, sicurezza non sono valori acquisiti per sempre ma vanno protetti come il diritto a sviluppare il proprio potenziale, il diritto alla vita e ad un adeguato livello di vita, combattendo sin da subito ogni forma di sopruso. Il clientelismo, il favoritismo, l’arricchimento attraverso cariche pubbliche vengono considerati  normali da troppa gente.

 

Allo stato attuale è difficile convertire i POLITICI abituati da tempo ad operare in questo modo ma SPRIGIONARE  ENERGIE POSITIVE questo è possibile, interrogandosi profondamente ed impegnandosi, personalmente, per modificare un modo di pensare che distrugge la cultura CIVICA, di cui, ora più che mai, abbiamo bisogno.

 

 

                                                                                                                                  Anna Tecce


 

 

     

  Il Crogiuolo


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