18 novembre 2009
Inceneritore, ricorso al TAR della provincia BG

 

 

La Provincia di Bergamo ricorre al Tar per rimettere in discussione la decisione di non realizzare l'impianto a biomasse

 

La struttura doveva sorgere a San Salvatore Telesino e sembrava essere un pericolo scampato ed invece... la partita potrebbe nuovamente riaprirsi

 

Gli incubi tornano: sbagli se pensi di essertene liberato una volta per sempre.
La Vocem è tornata.


E con la Vocem torna a materializzarsi la possibilità che nel bel mezzo della Valle Telesina venga realizzato un bell'impianto per bruciare (ufficialmente) le biomasse (cioè gli scarti vegetali delle produzioni agricole).


Pareva finita con il decreto dirigenziale della Regione Campania del 26 agosto scorso che negava l'autorizzazione a realizzare "un impianto di recupero energetico" derivante dalla bruciatura di rifiuti non pericolosi che si voleva costruire, da parte della Società bergamasca Vocem, nella cittadina di San Salvatore Telesino; ed invece ...: ed invece il presidente della Provincia di Bergamo, che è proprietaria della società cosiddetta "in house" Vocem, ha dato mandato ai suoi avvocati di ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) di Napoli - Sezione di Salerno per rimettere nuovamente tutto in discussione.


E' probabile che questo significhi anche che la guerra legale porterà Bergamo alla richiesta di risarcimento danni per lucro cessante, come minacciò a caldo, lo scorso mese di agosto, la stessa Provincia bergamasca, guidata da Ettore Pirovano; ma al momento di questa possibilità e di questo ulteriore sviluppo della travagliata vicenda, avviatasi nel 2005, non abbiamo notizie.


Quanto al ricorso al Tar avverso il decreto del dirigente regionale, si tratta di un documento molto corposo che chiama in causa anche i Comuni sanniti e casertani che si erano opposti alla realizzazione, a Comunità Montana del Titerno, le Autorità Sanitarie, l'Arpac, la stessa Regione e naturalmente la Provincia di Benevento, con la quale quella della Nord aveva concluso un patto di cooperazione che fu alla base della scelta insediativa in San Salvatore Telesino.


Riassumendo in termini comprensibili ai non addetti ai lavori il ricorso bergamasco e, dunque, con qualche approssimazione, si assume nel documento che tutte le motivazioni contrarie degli enti locali (e dei cittadini) sanniti sarebbero insorte dopo la concessione del "Via", la Valutazione di Impatto Ambientale e dunque sarebbero fuori termini. Inoltre, sempre secondo i bergamaschi molti tra quelli che interloquirono sul progetto non avevano alcun titolo a farlo: nemmeno i Comuni confinanti con San Salvatore Telesino, secondo i bergamaschi, avrebbe avuto titolo a protestare nei termini di legge.
Inoltre, sempre secondo la Provincia ricorrente, la realizzazione Vocem non avrebbe affatto violato la pianificazione urbanistica comunale, come invece si sosteneva nel Sannio, in merito alla realizzazione dell'impianto. Né lo stesso impianto sarebbe stato inquinante o pericoloso; né che avrebbe intaccato la falda.


Da Bergamo si accusa il Sannio di aver lanciato solo accuse all'impianto Vocem senza uno straccio di prova scientifica.  


 

 

     

  Il Crogiuolo


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