Nell’era dell’energia alternativa quel motorino è
diventato elettrico, 5 ore di ricarica in una
presa della luce e via con 50-60 Km di autonomia.
Restavano però i pedali e con essi
l’alibi di poter dimagrire.
E invece pare che anche grazie ai soliti cinesi
alcune ditte hanno voluto imbarcarsi
in questa avventura:
la bici è
stata clonata e sotto la bici si nasconde a
volte un motociclo,
per raggirare le norme del nostro codice
della strada.
Che confusione! E tutto per un meccanismo che aziona
diversamente il motorino, che resta comunque
elettrico, ma che ci fa passare di corsa da una
norma all’altra del
Codice
della Strada,un codice che non fa sconti e che
porta conseguenze pesantissime se non si sa su
che cosa esattamente si sta scorazzando.
PREMESSA
Per l’art.50 del codice della strada :
“I velocipedi sono i veicoli con due ruote o più
ruote funzionanti a propulsione esclusivamente
muscolare, per mezzo di pedali o di analoghi
dispositivi, azionati dalle persone che si
trovano sul veicolo;
sono
altresì considerati velocipedi le biciclette a
pedalata assistita, dotate di un motore
ausiliario elettrico avente potenza nominale
continua massima di 0,25 KW la cui alimentazione
è progressivamente ridotta ed infine interrotta
quando il veicolo raggiunge i 25 km/h o prima se il
ciclista smette di pedalare".
BICICLETTA A PEDALATA ASSISTITA
“Pedalata assistita” . E’ questa la parola magica che
mantiene la caratteristica di velocipede alla
cara
bicicletta. Ha un motore elettrico (di potenza
max di 250 w) che
non sostituisce il lavoro delle gambe ma le
aiuta solo a fare meno fatica (assiste appunto
chi pedala). Il motorino ha quindi solo una
funzione ausiliaria e non deve essere in
funzione quando non si pedala. Il motore cioè
aiuta a pedalare ma non sostituisce la pedalata,
praticamente serve solo a ridurre lo sforzo di
chi pedala. Un sensore rileva la forza che viene
fornita da chi pedala e ordina al motore di
aiutarlo. Se si smette di pedalare il motore si
ferma e si ferma anche se il veicolo raggiunge i
25 Km/h. perché il
ciclista ha buone gambe o perché si va in
discesa. E’ possibile anche disattivare il
motorino e andare solo a pedale come una
semplice bici.
La bicicletta elettrica, per restare bicicletta, deve
corrispondere ai requisiti della Direttiva
Europea 2002/24/CE del 18.3.2002 adottata dal
Ministero dei Trasporti con DM 31.1.2004.
BICICLETTA A MOTORE
Ha anch’essa un motorino elettrico che però funziona
autonomamente ed indipendentemente dal fatto che
si pedali o meno. Un vero e proprio acceleratore
attiva il motore che funziona anche se non si
pedala. Come potenza non deve rispettare il
vincolo dei 250 w previsto per l’altro tipo di
bici. Da notare che è considerata bicicletta a
motore anche se il motore funziona sia come
quello della bicicletta a pedalata assistita sia
come motorino autonomo.
L’impiego di tali biciclette, se non si
vuole rispettare le norme del codice della
strada,è consentito
solo
all'interno di aree private, come ad esempio
aree interne a capannoni industriali, parchi e
giardini privati, saloni fiera, ecc. Sono quindi
escluse le vie di pubblico accesso e dove è
prevista la normale circolazione stradale.
DIFFERENZE PER IL CODICE DELLA STRADA
Per guidare la bicicletta a pedalata assistita
bisogna solo saperci andare ed aver voglia di
pedalare, sia pur aiutati dal piccolo motorino
elettrico. Per quella a motore, che funziona
anche senza pedalare, serve il casco,
l’assicurazione,la targa,il patentino, e il
certificato di circolazione, al pari di uno
scooterino, i famosi cinquantini che scorazzano
su tutte le nostre strade.
CONSEGUENZE LEGALI
Le sanzioni per chi guida una bicicletta a motore
pensando di guidare una bicicletta elettrica
possono essere:
a)
sequestro
con confisca del veicolo, per mancato possesso
del certificato di circolazione (euro 131);
b)
sequestro con confisca del veicolo per mancata
assicurazione (euro 716)
c)
fermo del veicolo per giorni 30, per mancanza di
targa (sanzione euro 65)
d)
sequestro con confisca, perché senza casco (euro 68)
e)
fermo per giorni 60 se il conducente è minorenne
senza patentino o maggiorenne senza patente
(euro 516).
L’ANCMA (Associazione Nazionale Cicli Motocicli
Accessori) ha ritenuto di dover richiedere al
Governo il sequestro sul territorio nazionale di
tali mezzi di locomozione perché i veicoli nei
quali il motore può essere utilizzato anche al
di fuori dell’esigenza di pedalare si
configurerebbero ai fini di legge come veri e
propri ciclomotori; sono pertanto – a suo avviso
- da considerarsi fuori legge i veicoli muniti
di dispositivi che consentano di escludere la
necessità della pedalata. Io credo che non si
possa parlare di fuorilegge, perché basta
circolare rispettando le previsioni previste per
i ciclomotori.
La CIVES
(Commissione Italiana Veicoli Elettrici a
Batterie, Ibridi e a Celle a Combustibile)
ha
condiviso la posizione dell’ANCMA ma ha
evidenziato che
su diverse bici recenti sono presenti
commutatori o manopole di regolazione (che non
sono quindi da confondersi con "acceleratori"
autonomi) che hanno il solo scopo di ridurre
l’assorbimento dalla batteria quando l’ausilio
del motore a regime elevato non è ritenuto
necessario, aumentandone anche l’autonomia.
Occhio allora all’acquisto perché se si sbaglia o non
ci si attrezza nel modo giusto una sana
passeggiata ci può costare tanti soldini e tante
responsabilità civili e penali. E ricordiamoci
che i latini dicevano “stultum est dicere
putebam”! E’ da stolti dire “ io credevo che…”
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