Caro Gianni
Moriello
Ho
dovuto rileggerti più volte per comprenderti,
francamente. Non ho ancora avuto le lezioni a
domicilio che mi hanno promesso e sono ancora in
difficoltà sulle politiche sociali.
Complessivamente, non mi sento molto distante da
quello che dici ma concedimi di riferiti qual è
la domanda che mi sono fatto subito…ma anche
dopo qualche giorno: cosa c’entra questo
discorso col tuo partito o altri in generale?
Questo sistema di partiti è fallito già
vent’anni fa…un suo remake non ha prodotto alcun
risultato tangibile, per quanto tutti (i
politici) continuano a farci credere che
funziona . Non è così.
Non è nemmeno una questione di destra, di centro
o di sinistra. Abbiamo verificato tutte le
combinazioni possibili, in ambito nazionale e
regionale. L’Italia è rimasta indietro. Nel sud,
peggio ancora. Nei comuni, non ne parliamo, il
problema non è Telese Terme.
Nella tua
introduzione esiste anche la risposta, secondo
me, alle ragioni che lo determinano.
Parli con un certo orgoglio dei padri fondatori
di Telese, tra cui la tua famiglia, e questo è
un fatto innegabile. Parli sommessamente della
cultura chiusa degli immigrati, che non hanno
un’idea chiara dello stare insieme…Bah! non
condivido affatto, è offensivo, e potrei
dimostrarti che spesso, sono proprio i vecchi
telesini ad avvantaggiarsi degli immigrati e non
viceversa , chiudendosi culturalmente
(all’occorrenza).
La
mia opinione personale, è che lo sviluppo di
questa cittadina sia dovuto proprio al contrario
di quello che provi a dire: che gli immigrati
siano venuti con una mente aperta, provando a
mettere in pratica idee che nelle loro comunità
di origine sono ostacolate esattamente da quella
cultura chiusa che a Telese non vorrebbero
trovare, e che forse non c’era… ma si è creata,
purtroppo.
E’ l’incapacità di
rinnovarsi riconoscendo gli errori il nostro
grande nemico.
Personalmente ritengo che lo stallo generale a
cui ti riferisci non possa essere risolto
nell’ambito di un singolo comune, siano
anch’essi giovani, ma in sinergie e
programmazioni che vanno al di la delle singole
identità comunali. Telesia potrebbe essere la
grande opportunità che esiste all’orizzonte,
purché la politica faccia la politica e lasciare
ad urbanisti, economisti ed esperti sociali, di
fare il loro lavoro. Non è poi così difficile,
purché si eviti di parlare di campanilismo e di
partiti.
In
ogni caso apprezzo il coraggio dell’autocritica
e la sensibilità sociale…ma cerca di capire che
esiste un grosso numero di persone che comincia
a pronunciare dei ‘verbi’ molto milanesi verso
la politica: lavoro, guadagno, pago, pretendo.
Questa gente si
comporta già bene da parecchi anni e non è mai
arrivata al quarto punto.
La
categoria alla quale ti annoveri , purtroppo,
conosce bene solo il terzo…i comportamenti della
politica saranno fondamentali davvero!
Flaviano Di Santo
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