Anche gli studenti del Sannio si attivano in
occasione della Mobilitazione studentesca
nazionale di venerdì 9 ottobre, indetta
dall’Unione degli Studenti, uno fra i maggiori
sindacati studenteschi italiani.
La manifestazione sannita si terrà a Morcone
(BN) e non a Benevento. Tre principalmente i
motivi di questa scelta, descritti da
Achille Piombo, giovane studente liceale organizzatore
dell’evento:
1. Evitiamo la dispersione
2. Promuoviamo il movimento nella
provincia di Benevento, dove ancora manca una
sede dell'Unione degli Studenti.
3. Non partecipiamo passivamente ad
un evento, ma lo creiamo noi stessi,
sensibilizzando anche l'attenzione della gente
locale che le proteste, per via della
delocalizzazione, è abituata a vederle soltanto
davanti ad uno schermo televisivo
Quindi l’appuntamento è a Morcone venerdì 9
ottobre 2009 con il seguente programma:
ore 9:00 Ritrovo degli studenti;
ore 9:30 Partenza corteo da Piazza Manente, che
si concluderà al campo di Basket;
ore 10:00 Assemblea esterna (campo basket
adiacente Villa): intervengono studenti e il
sindacalista Vincenzo Delli Veneri.
L’organizzatore in un messaggio diramato ai
partecipanti aggiunge: “Mi raccomando con i
manifestanti di costituire una manifestazione
vera: cioè con musica, colori, striscioni e
quanto altro.”
Ma perché aderire a questa manifestazione?
Ecco uno stralcio della piattaforma vendicativa
per la mobilitazione nazionale dell’Unione degli
Studenti del 9 ottobre:
1.
Ritiro dei tagli all’istruzione e immediata
reintroduzione sul posto di lavoro di tutte le
precarie e i precari della docenza e del
personale tecnico amministrativo;
2.
Rimessa in discussione radicale del
provvedimento di riordino degli istituti
superiori che andrà in vigore dal prossimo anno
e prevede un drastico taglio di ore al fine di
risparmiare soldi;
3.
Portare la spesa pubblica corrente sulla
conoscenza e i saperi al 10 % del Prodotto
Interno Lordo (contro il misero 3,9% attuale).
Le risorse possono essere recuperate annullando
la costruzione dei 131 cacciabombardieri f-14
del sistema d’arma Joint Strike Fighter (che il
Governo italiano ha autorizzato a costruire per
un valore di 14 miliardi di euro) e cancellando
il piano di sviluppo infrastrutturale pari a 5
miliardi di euro in favore della dittatura
libica di Gheddafi;
4.
Riconversione totale dei circuiti telematici
della rete scolastica dal sistema Microsoft al
sistema operativo gratuito Linux, con
conseguente impiego delle quote di risparmio
nell' ammodernamento delle strutture
tecnologiche e nel loro impiego a fini
didattici;
5.
Legge quadro nazionale per il diritto allo
studio: Pur essendo il diritto allo studio
materia di competenza delle regioni, chiediamo
che lo Stato individui dei livelli minimi di
accesso allo studio (trasporti, libri di testo,
mense, borse di studio, accesso alla cultura,
ecc) ;
6.
Istituzione del “reddito di formazione”, ovvero
un reddito per gli studenti, garantito
attraverso forme dirette, ovvero borse di studio
distribuite a prescindere dal reddito, e forme
indirette, ossia l'erogazione gratuita di
servizi quali i trasporti, libri di testo, e
tutto ciò che rientra nell'ambito della cultura.
Abolizione della legge
30 che istituisce forme di precarietà devastanti
e che impedisce, una volta concluso il ciclo
formativo, di accedere ad un lavoro stabile e
appagante;
7.
Piano di finanziamento straordinario al fine di
coprire l’assistenza totale per il recupero
debiti (che il Ministro Fioroni nel 2007 aveva
promesso e mai mantenuto per l’impossibilità
delle scuole di coprire economicamente i corsi),
attraverso sportelli settimanali che possano
avviare percorsi individuali di risanamento
delle lacune didattiche;
8.
Istituzioni di Commissioni Paritetiche
docenti-studenti in tutte le scuole secondarie
di 2° grado che possano discutere i metodi e i
contenuti delle lezioni (ormai vecchi di
decenni, in molti casi) e creare un sistema di
didattica partecipata e non schiacciata sulla
discrezione dell’insegnante e sulla logica della
lezione frontale;
9.
Riforma della valutazione con conseguente ritiro
dell’ultimo regolamento varato dal Ministero
(che prevede la valutazione in decimi per tutte
le scuole, la partecipazione degli insegnanti di
religione cattolica agli scrutini in cui si
definiscono i crediti formativi, la ammissione
alla maturità solo per gli studenti che abbiano
sei in tutte le materie, non garantisce gli
studenti dal voto in condotta, ecc).
Abolizione del voto in
decimi e istituzione di un sistema di
valutazione a giudizio come avviene nella quasi
totalità dei Paesi Europei; abolizione voto di
condotta; sistema di corsi di aggiornamento
permanenti per il corpo docente e introduzione
di un sistema di valutazione dell’insegnamento;
10.
Ritiro del PdL Aprea (che mira a privatizzare la
scuola trasformando i consigli di istituto in
consigli di amministrazione non garantendo la
rappresentanza degli studenti) e apertura di un
dibattito pubblico sul ruolo e la funzione degli
Organi Collegiali e sulla governance scolastica
che possa dare avvio ad un provvedimento di
Riforma complessiva;
11.
Cambiamento della materia di religione cattolica
in “Storia delle religioni e dei culti”, il cui
reclutamento del personale docente sia di totale
competenza dello Stato e senza alcun peso
specifico negli scrutini finali;
12.
Ritiro immediato del “pacchetto sicurezza” e
delle forze militari presenti nelle città con
finalità di ordine pubblico e ritiro delle
ordinanze che impediscono la mobilità dei
cortei;
13.
Libero accesso alle informazioni: copertura
wi-fi nel 100% del territorio nazionale;
potenziamento della Carta “Io Studio” al fine di
garantire agli studenti gratuità a musei,
cinema, monumenti, teatri e mostre artistiche
nazionali e estensione della carta anche agli
studenti universitari;
Da rappresentante della Consulta ho sempre
invitato ad evitare di scioperare inutilmente ma
credo che questa sia una di quelle poche
occasioni nella quale è importante manifestare e
difendere i nostri diritti e le nostre
rivendicazioni.
Ricordo che i diritti che abbiamo ora (e che
oggi diamo per scontati che ci siano) sono stati
il frutto di anni di manifestazioni studentesche
negli anni addietro.
Adam Biondi
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