Raccolta di
Da Il Mattino del 07/04/2009)
Operazione della Guardia di
Finanza. Indagati 183 beneficiari di contributi
fantasma e trattamenti gonfiati
Maxitruffa sulle pensioni,
4 arresti
Funzionari della previdenza
nel giro.
I dati falsificati con le
password di accesso ai registri informatici
Circa duecento pensioni corrisposte
irregolarmente dall’Inps per cinque anni. Una
maxi truffa di dieci milioni di euro. L’hanno
scoperta gli uomini della Guardia di Finanza,
diretta dal colonnello Palmacci, e coordinati
dal procuratore della Repubblica Giuseppe
Maddalena.
Quattro le ordinanze di
custodia cautelare: per due funzionari
dell’Inps, attualmente in servizio nella sede di
Telese Terme, Leucio Pacelli 50 anni e Teresa
Garofano 53 anni, per un ragioniere consulente
del lavoro, Antonio Pacelli di 43 anni, e colui
che secondo l’accusa svolgeva un ruolo di
intermediario tra i beneficiari e i dipendenti
Inps, Vincenzo Rapuano 42 anni. Dei quattro,
Teresa Garofano ha beneficiato degli arresti
domiciliari. Devono rispondere dei reati di
truffa aggravata e falso in atti pubblici.
Gli altri tre sono stati
condotti al carcere di contrada Capodimonte.
Nell’indagine risultano anche 183 indagati
denunciati a piede libero, che sono coloro che
hanno percepito irregolarmente le pensioni.
In
pratica i funzionari Inps arrestati, utilizzando
le password di accesso ai registri informatici
dell’istituto falsificavano i dati, attribuendo
periodi pensionistici in alcuni casi
inesistenti, in altri maggiorando i contributi
versati, consentendo così ai pensionati o
assicurati di percepire trattamenti economici di
cui non avevano diritto. Gli uomini del maggiore
Nocera della Finanza, in particolare, hanno
anche notato che i beneficiari delle pensioni
irregolari, una volta che l’Inps le ha sospese,
la maggior parte non ha sporto denuncia. Inoltre
nell’ambito di questa maxi truffa c’è stata
anche il caso di cittadini che hanno versato
somme di denaro agli attuali imputati Vincenzo
Rapuano e Antonio Pacelli, convinti che quelle
somme sarebbero state versate all’Inps. In
realtà i due imputati, secondo l’accusa, hanno
trattenuto per sé quelle somme non versate
all’Inps. Nell’indagine c’era anche un quinto
indagato nei cui confronti non sono stati, in
questa fase, adottati provvedimenti tenuto conto
che le irregolarità a lui ascrivibili sono molto
limitate. Gli imputati saranno ascoltati dal gip
Simonetta Rotili a partire da questa mattina
assistiti dai loro legali, che sono gli avvocati
Franco Leone, Marcarelli e Fucci.
Palmacci:
grazie Inps per la collaborazione
Ringraziamo l’Inps per la collaborazione che ha
fornito nel corso delle indagini». Il comandante
provinciale della della Guardia di Finanza
Palmacci e il maggiore Nocera, hanno voluto
ricordare nel corso di una conferenza stampa che
l’Inps non solo ha collaborato, ma ha voluto
acquisire tutte le risultanze di queste indagini
che hanno consentito di stabilire una
vulnerabilità del sistema informatico. Pertanto
al più presto saranno adottate ulteriori
procedure più sofisticate, per cercare di
neutralizzare questi inserimenti fatti di dati
che hanno consentito a circa duecento persone di
poter usufruire di pensioni di cui non avevano
diritto. Alla conferenza stampa (nella foto)ha
preso parte anche il procuratore della
Repubblica Giuseppe Maddalena, che ha voluto
ricostruire le varie fasi delle indagini che
hanno riguardato un periodo di cinque anni; «una
indagine che va ad eliminare irregolarità che
incidono sui bilanci già in sofferenza di questi
enti previdenziali» Indagini che sono stati
coordinate oltre dal procuratore della
Repubblica Maddalena, dal sostituto procuratore
della Repubblica Giovanni Tartaglia Polcini.
Inoltre il gip Simonetta Rotili ha emesso gli
ordini di custodia cautelare e gli avvisi ai 183
beneficiari delle pensioni irregolari. Il via
alle indagini a quanto pare è venuto da alcune
vittime. Avevano versato del denaro, credendo di
«sistemare» la propria posizione pensionistica,
e poi si sono accorti di essere stati truffati
perché quei contributi non erano mai arrivati
nell casse dell’Inps. Giorno dopo giorno gli
uomini della Finanza hanno passato al setaccio
le varie posizioni pensionistiche che erano
state esaminate nel corso di questi anni dagli
attuali due imputati che operavano all’interno
dell’Inps, prima presso la sede di Benevento e
poi nella sede periferica di Telese Terme. Poi
le indagini delle fiamme gialle si sono rivolte
su quelli che sono ritenuti dall’accusa i
complici dei due dipendenti dell’Inps.
Da
Il Sannio Quotidiano del 07-04-2009)
Truffa all’Inps, quattro arresti
Una password per
accedere alla rete, qualche clic sulla voce
giusta. E dal ‘cilindro delle magie’ saltavano
fuori, d’incanto, periodi relativi a contributi
mai versati o pensioni maggiorate. Racconta
questo ed anche altro l’inchiesta diretta dal
sostituto procuratore Giovanni Tartaglia Polcini
e condotta dal Nucleo di polizia tributaria del
comando provinciale della guardia di finanza,
guidato dal colonnello Gianni Palmacci, su una
truffa all’Inps, definita “maxi” perchè il danno
stimato ammonterebbe a circa 10 milioni di euro.
Particolarmente ampio il numero delle persone
coinvolte: quattro sono state arrestate (per una
quinta, L.L., di Montesarchio, non è stata
adottata alcuna misura cautelare), altre 183
sono invece indagate a piede libero ed in queste
ore stanno ricevendo l’avviso di conclusione
dell’inchiesta.
I provvedimenti restrittivi, firmati dal gip
Simonetta Rotili, hanno colpito L.P.,,
cinquantuno anni, un dipendente Inps, A.P.,,
quarantaquattro anni, un consulente del lavoro,
V.M.R.,, quarantadue anni, indicato come un
intermediario, tutti di San Salvatore Telesino,
che sono finiti in carcere, e T.A.G.,,
cinquantaquattro anni, di Telese Terme,
un’impiegata Inps, per la quale sono stati
disposti i ‘domiciliari’. Le accuse ipotizzate a
vario titolo vanno dalla truffa al falso
ideologico e materiale commessi da pubblici
ufficiali anche in documenti informatici.
Vastissima la platea dei beneficiari delle
condotte - sarebbero andate avanti per cinque
anni - nel mirino degli inquirenti: risiedono
non solo in città ed in provincia (i due
funzionari Inps hanno operato nel capoluogo e a
Telese Terme), ma anche a Salerno, Napoli, Como,
Verona, Trento.
L’indagine dei militari del maggiore Gerardo
Nocera, ‘innescate’ da una denuncia, avrebbero
consentito di scoprire il meccanismo attraverso
il quale sarebbero state ‘create’ rendite
vitalizie o sarebbero stati incrementati gli
anni di contribuzione per andare in pensione,
senza pagare alcuna somma a titolo di onere, in
favore di 183 persone, tra le quali lavoratori
autonomi e dipendenti, o che non avevano mai
lavorato. Secondo gli inquirenti, che hanno
puntato la loro attenzione anche sulla
liquidazione, mediante ricostruzione, della
pensione, utilizzando le password a disposizione
dei dipendenti, sarebbero stati inseriti nei
sistemi informatici dell’Inps periodi
contributivi inesistenti o maggiorazioni delle
retribuzioni pensionabili rispetto a quanto
versato. Il tutto senza o con documentazione
ritenuta falsa. Il gip è convinto che i
destinatari dei benefici abbiano cooperato
“attivamente”, e ciò sarebbe dimostrato dal
comportamento mantenuto dopo la sospensione da
parte dell’Inps del versamento delle pensioni.
Solo in pochi, infatti, avrebbero presentato una
denuncia. Un capitolo è riservato a coloro che
avrebbero consegnato somme di denaro,
corrispondenti a presunti importi da dare
all’Inps a titolo di contributo, nelle mani di
A.P.,, R., e, in un caso, anche di L.P.,, che
non avrebbero provveduto di fatto al versamento
allo stesso Istituto, che peraltro non sarebbe
stato possibile effettuare.
Ieri mattina l’esecuzione degli arresti: i due
P., e R., sono stati condotti presso la casa
circondariale di contrada Capodimonte, mentre la
G., è stata riaccompagnata a casa in stato di
arresto. Hanno nominato come loro difensori gli
avvocati Franco Leone, Ettore Marcarelli e
Vittorio Fucci. Da oggi il via agli
interrogatori.
(Da Il Mattino del 08/04/2009)
L’inchiesta della Procura sui contributi
fantasma: coinvolto nel giro un altro centinaio
di persone
Pensioni, si allarga lo scandalo
Via agli interrogatori degli arrestati.
Ipotizzata una nuova ondata di provvedimenti
Un altro centinaio di persone sono a rischio
incriminazione per l’indagine che la Guardia di
Finanza sta conducendo per scovare le
irregolarità nell’erogazione di pensioni Inps.
Dopo i quattro arresti infatti e la notifica dei
183 avvisi di garanzia, infatti le indagini
delle Fiamme Gialle non sono concluse. «Si sta
lavorando su un altro centinaio di nomi», dicono
gli inquirenti. Posizioni tutte da verificare,
ma che confermano che la truffa era consistente.
Inoltre vi potrebbero essere anche altri
coivolgimenti a livello di apparato informatico
dell’Inps. Infatti le indagini della Guardia di
Finanza hanno permesso di accertare che erano
fittizi interi periodi assicurativi e
contributivi, formalmente memorizzati nei
sistemi informatici, ma privi di qualsiasi
documentazione idonea a provare l’avvenuto
versamento delle corrispondenti somme, o dei
rapporti di lavoro. Oppure variazioni
retributive maggiorate rispetto alle
retribuzioni percepite dai lavoratori. La
matricola di uno degli indagati ha proceduto
all’inserimento di periodi contributivi fasulli
per oltre cento persone. Un altro dipendente
dell’Inps con la sua matricola ha proceduto ad
inserimenti irregolari per una quarantina di
persone. Ieri mattina vi sono stati i primi
interrogatori degli arrestati presenti i loro
difensori da parte del Gip Simonetta Rotili.
Vincenzo Rapuano avrebbe fatto delle ammissioni,
pertanto il suo difensore Marcarelli al termine
dell’interrogatorio ha chiesto la revoca
dell’ordine di custodia cautelare per il suo
assistito. Diversa la posizione di Leucio
Pacelli, assistito da Franco Leone, che ha
respinto le accuse, chiarendo la sua posizione.
Il suo difensore presenterà un ricorso al
Riesame. Respinte le accuse anche da parte
dell’altra funzionaria dell’Inps Teresa
Garofano, che è ai domiciliari, e che è difesa
anche lei da Marcarelli. Il quarto imputato
Antonio Pacelli sarà interrogato, assistito dal
suo difensore Fucci, nella giornata di domani.
Intanto l’avvocato Giovanni Montefusco, in
qualità di componente del Consiglio nazionale
dell’Ordine dei consulenti del lavoro, precisa
che da un controllo effettuato presso l’anagrafe
generale dei consulenti del lavoro d’Italia, il
nominativo di Antonio Pacelli non è risultato
tra quelli iscritti in alcun ordine provinciale.
Il Procuratore
Maddalena: «Un segnale importante in un momento
di crisi finanzia
“Credo che questa operazione dia un segnale
importante in un momento di crisi finanziaria ed
economica”. Ha esordito così il Procuratore
Giuseppe Maddalena nella conferenza stampa
convocata presso la caserma di via Bologna per
illustrare l’inchiesta sulla truffa all’Inps.
Maddalena ha sottolineato il lavoro svolto dalla
guardia di finanza ed ha ricordato l’indagine
che qualche giorno fa aveva portato al sequestro
di un villaggio turistico in costruzione nella
provincia di Avellino. Due momenti – ha aggiunto
il ‘numero uno’ degli inquirenti sanniti - che
dimostrano l’attenzione al tema dell’erogazione
e dell’uso delle risorse pubbliche. Al suo
fianco il comandante provinciale delle fiamme
gialle, il colonnello Gianni Palmacci, ed il
maggiore Gerardo Nocera, che guida il Nucleo di
polizia tributaria. Palmacci ha evidenziato il
ruolo dell’Inps sia a livello centrale che
periferico. “Hanno offerto la massima
collaborazione, e quanto accaduto è servito ad
attivare sistemi di controllo che evitino
l’apertura di falle nei loro sistemi”. Dal canto
suo, Nocera ha ripercorso alcuni passaggi
dell’inchiesta, soffermandosi, in particolare,
sulla contestazione del falso in sistemi
informatici, “equiparata al falso documentale”.
(Da Il Sannio Quotidiano del 08-04-2009)
Maxi
truffa all’Inps Tre indagati interrogati dal gip
Interrogate dal gip Simonetta Rotili tre delle
quattro persone arrestate lunedì mattina dalla
guardia di finanza nell’ambito dell’inchiesta,
diretta dal sostituto procuratore Giovanni
Tartaglia Polcini, su una maxi truffa all’Inps.
Attenzione puntata, come è noto,
sull’inserimento nei sistemi informativi
dell’Istituto di contributi mai versati e di
maggiorazioni di pensioni.
Un’indagine nella quale sono coinvolte, come
beneficiarie, altre 183 persone. Dinanzi al gip
sono comparsi L.P., (avvocato Franco Leone),
cinquantuno anni, di San Salvatore Telesino, un
ex dipendente Inps (la direzione provinciale ha
precisato che “è stato licenziato senza
preavviso a giugno 2008 a seguito di
procedimento disciplinare interno”), V.M.R.,,
quarantadue anni, anch’egli di San Salvatore,
indicato come un intermediario, entrambi finiti
in carcere, e T.A.G.,, cinquantaquattro anni, di
Telese Terme, un’impiegata Inps, che è ai
‘domiciliari’, difesi dall’avvocato Ettore
Marcarelli.
In particolare, la G., ha respinto ogni accusa
ed ha escluso la sua responsabilità negli
episodi che le sono stati contestati, mentre
Rapuano ha ammesso gli addebiti.
Dal canto suo, L.P., ha risposto a tutte le
domande, precisando che la sua password era
utilizzata anche da altri, di non aver lavorato
dal luglio 2007 e di essere stato licenziato nel
giugno del 2008.
Oggi sarà invece la volta di A.P., (avvocato
Vittorio Fucci), quarantaquattro anni, di San
Salvatore Telesino, anch’egli destinatario di
una misura cautelare in carcere. A proposito di
quest’ultimo, l’avvocato Giovanni Montefusco, in
qualità di componente del Consiglio nazionale
dell’Ordine dei consulenti del lavoro, spiega
che “da un controllo da me effettuato presso
l’anagrafe generale dei consulenti del lavoro
d’Italia, in regola con l’iscrizione e quindi
gli unici abilitati a fregiarsi del titolo
professionale, il nominativo del sig. A.P., non
è risultato tra quelli iscritti in alcun ordine
provinciale”.
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