18 dicembre 2009
Centrale Luminosa, un'altra puntata
AA.VV.

 

 

 

associazione per la città sostenibile contro il malaffare

via Annunziata, 127 – Benevento

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Comunicato stampa  del 17 dicembre 2009

 

 

Ieri al Ministero dello Sviluppo Economico si è tenuta un’altra puntata della farsa “Luminosa” e la Regione Campania ha espresso un parere favorevole  assolutamente non rispondente alle deliberazioni sulla programmazione energetica.

 

 

Dopo la seduta di ieri della Conferenza dei Servizi tenuta presso il Ministero dello Sviluppo Economico è sempre più chiaro che  il Consorzio dell’Area  di Sviluppo Industriale di Ponte Valentino, i Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico e la Giunta della Regione Campania,  sono decisamente favorevoli alla  costruzione della Centrale Elettrica della Luminosa.

 

Il commissario dell’ASI, infatti, tre ore prima della Conferenza dei Servizi, ha  firmato un atto con il quale rinuncia a revocare la assegnazione del lotto riconoscendo come legittimo il vincolo per l’esproprio  apposto dal Ministero che invece andava decisamente contestato. Le deroghe agli strumenti urbanistici, com’è noto, non  riguardano aree sottoposte a norme di tutela ambientale e quindi neppure l’area assegnata alla Luminosa alla confluenza dei fiumi Calore e Tammaro, inserita nel corridoio ecologico dal 2008 a seguito della approvazione del Piano Territoriale Regionale.

 

Agli atti della Conferenza dei Servizi è stato inoltre  assunto il parere favorevole espresso il 1° dicembre da due dirigenti del Settore Sviluppo Economico della Regione Campania,  F. Polizio e L. Califano,  sulla base di personali considerazioni sulle necessità energetiche della Regione che contrastano con i  piani di settore approvati dalla Giunta e dal consiglio regionale.

 

I due funzionari, in modo arbitrario, a pag. 4 del proprio parere,  inseriscono una tabella relativa agli “impianti già programmati” nella quale includono anche una Centrale Termoelettrica a Benevento che invece non è stata mai considerata.

 

Infatti a pag. 48 del PEAR ’08 (Piano Energetico Ambientale Regionale), inserito nel PASER (Piano d’azione per lo sviluppo economico regionale), alla Tabella 5.2 “Principali ipotesi ed assunzioni nell’elaborazione degli scenari di previsione al 2013” nel riquadro “Ulteriore incremento della potenza installata e in esercizio al 2013 (rispetto al 2008)” l’impianto della Luminosa non è inserito.

Né lo è neppure nella Tabella 5.4. di pag. 162  “Interventi già programmati in materia di sviluppo del parco termoelettrico regionale (centrali a ciclo combinato a gas naturale)” del PEAR ’09.

 

I due dirigenti regionali, scrivono pure che entro il 2013 sarebbero necessari 7133 mega watt di energia elettrica di nuova produzione e pertanto ritengono che si debbano costruire tutte le centrali programmate, aggiungendo pure Benevento. Polizio e Califano fanno però riferimento alla produzione elettrica derivante da tutte le forme produttive (energie rinnovabili, idroelettrico, termoelettrico, ecc) dimenticando che il PEAR approvato dalla Giunta Regionale a maggio 2009, prevede che entro il 2013 devono essere prodotti da centrali termoelettriche solamente 2320 mega watt in aggiunta agli esistenti. Le centrali di questo tipo previste, senza Benevento, sono in grado di produrre  2500  mega watt che pertanto sono sufficienti per coprire il fabbisogno stimato al 2013 per questa specifica forma produttiva.

 

Il presidente – Gabriele Corona

 

 


Provincia di Benevento

Comunicato Stampa n. 1257 del 16 dicembre 2009

La Conferenza dei Servizi al Ministero per lo sviluppo Economico per la centrale a turbogas Luminosa srl di ctr. Ponte Valentino di Benevento è stata rinviata, dopo una lunga riunione, a data da destinarsi a causa dell’assenza del rappresentante della Regione Campania in materia di energia.

Ai lavori erano presenti: per il Comune di Benevento, l’assessore all’ambiente, Enrico Castiello e la dott.ssa Lorena Lombardi; e per la Provincia, gli assessori all’ambiente, Gianluca Aceto, e all’energia, Gianvito Bello, accompagnati dal geol. Giampaolo Signoriello, funzionario, e dal dott. Geatno Fiorentino, consulente.

I rappresentanti degli enti locali del Sannio, in una dichiarazione congiunta, hanno preso atto:

1) con rammarico e disappunto che il Tavolo tecnico ministeriale non ha ancora esaminato le osservazioni ed i rilievi di natura urbanistica ed ambientale presentati a suo tempo dagli enti locali in relazione all’ipotizzato insediamento;

2) il Consorzio Area Sviluppo Industriale di Benevento (ASI) ha consegnato al Tavolo una relazione dalla quale si evince che LUMINOSA ha diritto di esproprio su soli 22.000 mq. circa di superficie, circa un ottavo, dunque, dell’intero lotto di terreno necessario alla realizzazione della centrale: tale limitata disponibilità riguarderebbe, pertanto, soltanto il manufatto da costruire, ma non anche tutto il resto delle opere e degli impianti necessari al funzionamento della centrale medesima secondo le stesse prescrizioni di natura ambientale imposte a suo tempo dalla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) ;

3) c’è una precisa e forte volontà ministeriale nel chiudere positivamente l’istruttoria presso il Tavolo tecnico.

Gli assessori di Comune e Provincia, tenuto conto allo stato che manca una linea di indirizzo generale della Regione Campania sulla vicenda, hanno auspicato che la Giunta regionale recepisca e faccia proprio al più presto il voto unanime del Consiglio regionale sull’ordine del giorno che si esprime contro l’insediamento di LUMINOSA.

Essi infine hanno espresso la propria amarezza sull’atteggiamento di chiusura manifestato dal Ministero dello sviluppo economico nei loro confronti e dalla oggettiva fretta dello stesso di chiudere su questa vicenda, mentre i rappresentanti degli enti locali hanno non poco faticato a ribadire ancora una volta le loro osservazioni critiche.


 

 

Rete Arcobaleno

Comunicato Stampa del 15 dicembre

 

Ultime adesioni alla petizione contro la centrale di Ponte Valentino.
Il 16 dicembre 2009, a Roma, si deciderà la salute dei beneventani e la vocazione del Sannio.

Il 16 dicembre 2009, a Roma, alla Conferenza di Servizi, presso il Ministero delle attività economiche, si deciderà se autorizzare l'insediamento della centrale termoelettrica, a turbogas, nel sito di Ponte Valentino, a 2 km da Benevento.

Non voluta dal Comune di Benevento e dalla Provincia di Benevento, la centrale, che verrebbe realizzata con la volontà della Regione Campania, bruciando metano a danno della salubrità pubblica locale, produrrà 400 MW di energia elettrica, in buona parte, a favore di altri territori e ricavi economici a beneficio di un’azienda svizzera.

 

Si sollecita la popolazione locale a prendere posizione sottoscrivendo la petizione contro la realizzazione della centrale.

 

La petizione consente alla popolazione di dimostrarsi consapevole di subire una decisione dall'alto.

Per ora, sono circa mille le adesioni alla petizione, fra quelle 

sottoscritte online e quelle raccolte presso i banchetti, per strada.

 

Per firmare la petizione online, digitare www.avampost.wordpress.com oppure cliccare su:

http://avampost.wordpress.com/2009/11/28/petizione-contro-la-realizzazione-a-ponte-valentino-della-centrale-termoelettrica-decisa-da-altri/

 

Visto che la popolazione dell’intera provincia di Benevento (300 000 su 5 800 000 abitanti campani) assorbe solo il 5% del fabbisogno energetico della Campania, buona parte della produzione di questa energia sarà destinata altrove dal territorio sannita.

La megacentrale, sproporzionata per il nostro territorio, se insediata, emetterebbe gas inquinanti a danno della popolazione residente nel raggio di dieci km. Considerato che, nel 2008, le centraline di Benevento hanno registrato oltre cento superamenti del valore limite delle polveri sottili (nel 2009,  oltre sessanta), una centrale termoelettrica di queste dimensioni, aggravando ulteriormente la qualità dell’aria, produrrebbe quantità elevate di ossido di carbonio (CO2) e Ossidi di Azoto (NOx).

Se gli enti locali, per incapacità degli amministratori, non riusciranno a impedirne l’insediamento, la centrale sarà realizzata a danno della salute dei residenti e a danno di quell’indotto economico, sempre più rilevante, che, nel beneventano, è sostenuto dalla vocazione rurale, ambientale e turistica.

 

Benevento, 15 dicembre 2009

 

Coordinamento delle associazione e dei comitati contro la centrale di Ponte Valentino

 

Promotori del coordinamento sono:

Lerka Minerka – Associazione Escursionistica Naturalistica; La Cinta Onlus – Associazione per il Recupero della Relazione Uomo-Animale; E’ più bello insieme - Centro per disabili; Tandem21-Quinua - Consumo Critico e Commercio Equo e Solidale; GAS Arcobaleno Benevento – Gruppo d’Acquisto Solidale; LIPU - Lega Italiana per la Protezione degli Uccelli – Sezione di Benevento; WWF - Associazione locale Sannio; Accademia Kronos Onlus; CAI Club Alpino Italiano - Sezione di Benevento; Città di Eufemia - Nodo di Economia Solidale; Rete Arcobaleno Benevento - Rete di Economia Ecosolidale; FAI – Fondo Ambiente Italiano – Delegazione di Benevento; Comitato a Guardia dell’Ambiente - Guadia Sanframondi; Comitato contro l'inceneritore di San Salvatore Telesino, Comitato Acquafredda, Comitato Ambiente e Salute, CO.DI.SAM. Comitato Difesa Salute e Ambiente Sant’Arcangelo Trimonte, Slow Food Benevento.


 

Perché essere contrari alla centrale termoelettrica a metano di Ponte Valentino (BN)
(Altrabenevento - associazione per la città sostenibile contro il malaffare)

Incompatibilità della centrale con gli strumenti di pianificazione territoriale

Il lotto dove è stata localizzata la centrale, nell’area A.S.I. di Ponte Valentino (BN), situato alla confluenza tra il Fiume Tammaro ed il Calore, ricade interamente nelle fasce di rispetto individuate dal principale corridoio ecologico trasversale della Regione Campania. I principali strumenti di pianificazione, sia di livello provinciale che regionale, dispongono il regime di massima tutela per questi corridoi fluviali imponendone l’inedificabilità.

 

Quantità di inquinanti della centrale Luminosa

Una centrale termoelettrica a ciclo combinato alimentata a gas metano, come quella proposta dalla società Luminosa srl, da 375 MWe, se autorizzata, produrrà energia elettrica oltre che calore/vapore ma emetterà quantità enormi di gas inquinanti. Ad esempio la centrale può arrivare a rilasciare oltre il 150% di CO2 in più rispetto a quanto produce l’intera provincia di Benevento ogni anno. Il quantitativo del principale gas serra, può raggiungere la cifra di 1.120.000 Tonnellate/anno a fronte di 735.000 Tonnellate/anno, calcolate dall’ENEA per l’anno 2000, per tutti gli usi (residenziale, trasporto, industriale ed agricolo) del territorio sannita.

 

Incompatibilità della centrale con l’atmosfera beneventana

Dal monitoraggio atmosferico della città di Benevento risulta che il livello delle polveri sottili (PM10), nel 2009, ha già superato la soglia dei giorni disposta per legge.

Il territorio comunale è dal 2005 individuato dalla Regione Campania come zona da risanare e sulla quale impedire l’insediamento di nuove fonti grandemente inquinanti.

Al contrario di quanto predisposto, la messa in funzione della centrale termoelettrica apporterà elevati volumi di inquinanti come gli ossidi di azoto (NOx), che si trasformeranno in altre polveri sottili, rendendo l’aria di Benevento ancor più irrespirabile. E’ bene ricordare che l’aria di influenza di tali impianti industriali è calcolata in un raggio di almeno 10 Km dal punto di emissione, pertanto il problema della ricaduta degli inquinanti nell’area circostante comprende, quanto meno, i territori dei Comuni di Pesco Sannita, Pietrelcina, Pago Veiano, Paduli, S. Arcangelo Trimonte, Apice, S. Giorgio del Sannio, Calvi, San Nicola Manfredi e San Angelo a Cupolo.

 

Ricadute dell’inquinamento della centrale termoelettrica sulla salute pubblica

Durante il funzionamento della centrale l’emissione di gas inquinanti, quali Ossido di Carbonio (CO), Ossidi di Azoto (NOx) ed altri, sempre per l’assenza di venti costanti, finiranno per concentrarsi nell’ambiente.

Gli NOx, in particolare, oltre a causare di per sé problemi pneumologici, sono i precursori della formazione di Ozono (O3).

E’ il caso di ricordare che l’effetto sul corpo umano degli NOx, dell’ozono e degli altri inquinanti emessi dalla centrale è riconducibile a malattie polmonari.

Statistiche epidemiologiche riferiscono di aumento della mortalità per tali malattie in caso di esposizione a concentrazioni oltre i limiti di legge e per lunghi periodi.

Le ultime ricerche tendono a dimostrare che le polveri sottili pm10 in eccesso, specificamente, "ingolfano" le cellule chiave del sistema immunitario polmonare. Attraverso una ridotta capacità di risposta immunitaria, in presenza di nuovi antigeni virali come nel caso dell’influenza A, un aumento delle sostanze infiammatorie all’interno dell’organismo, causato dall’eccesso di pm10, favorisce la diffusione e la virulenza di agenti tipo virus dell’influenza.

 

Enorme surplus energetico prodotto rispetto al fabbisogno elettrico del Sannio

In una provincia che consuma solo il 5% del fabbisogno elettrico regionale, già in buona parte soddisfatto dall’energia eolica, non si giustifica sotto alcun profilo la necessità di una centrale così potente come quella della Luminosa.

La programmazione regionale nel settore elettrico esclude la centrale della Luminosa tra le centrali programmate.

Nei piani energetici regionali il fabbisogno stimato tiene conto che il deficit elettrico di oltre l’80% è già stato in buona parte colmato delle autorizzazioni rilasciate, o programmate, sul territorio campano.

 

Le centrali termoelettriche generano scarsa occupazione lavorativa

Vi è da considerare anche l’aspetto dello sviluppo socio-economico, che in questa vicenda è stato invocato dalla società Luminosa, che è quello legato alla possibilità di nuovi posti di lavoro creati attraverso la localizzazione della centrale termoelettrica. Anche in questo settore la valutazione è oggettivamente negativa perché sotto il profilo dell’impiego di personale le centrali termoelettriche sono considerate delle installazioni a bassa capacità di occupazione.

 

Invece, a proposito dei prodotti tipici che sono una delle grandi ricchezze del Sannio e del comprensorio interessato alla realizzazione della centrale, si corre il concreto rischio di depauperamento delle potenzialità di sviluppo multifunzionale del territorio caratterizzato per le produzioni di pregio nei vari comparti agricoli e agroalimentari. Dunque la discrepanza che emerge alla luce di questi risultati tra chi pretendeva di attribuire la patente di sostenibilità alla centrale termoelettrica di grande taglia, con la realtà socio – economica ed ambientale del Sannio è definitivamente chiarita.

 

Che fa la Regione Campania?

La centrale termoelettrica Luminosa non può essere approvata perché:

- non è coerente con la pianificazione regionale del territorio;

- non è programmata dai piani energetici regionali;

- non si può autorizzare a Benevento perché troppo inquinante e contrasta con il piano regionale di risanamento dell’aria;

- la Provincia ed il Comune di Benevento, ultimamente e nel corso degli anni, hanno coerentemente espresso più volte deliberazioni del tutto contrarie all’insediamento della centrale Luminosa;

 

Eppure la Regione Campania finora è rimasta incerta sul da farsi.
Se non vuole sconfessare i propri strumenti di indirizzo e pianificazione la Regione è l’unica Istituzione che può fermare in sede Ministeriale l’autorizzazione unica all’esercizio della centrale termoelettrica.

A nome dei cittadini del Sannio, SPINGIAMOLA A DIRE NO!


Altrabenevento -
Benevento - dicembre 2009

 

 

 

 


     

 Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it