28 novembre 2009
Ambiente ed urbanistica pubblica
Flaviano Di Santo

 

 

Analisi logica di comunicazione attraverso i media.
Chiunque segue l’informazione locale, noterà certamente una puntuale comunicazione da parte dei media, sull’attività politica in ambito di trattamento rifiuti e polo scolastico.

Il taglio che si da, generalmente riporta ogni passaggio istituzionale dell’assessorato in questione, sottolineando l’impegno degli amministratori. Se abbiamo superato le materne, non è difficile dedurre  che  è promozionale.

Ebbene, dall’ultimo comunicato leggo che l’assessorato rifiuta ogni ipotesi  di un trattamento a caldo dei rifiuti, che ignora eventuali ampliamenti delle discariche in uso (chissà perché i vari sindaci ed abitanti di S. Arcangelo erano così preoccupati). In sintesi ci si preoccupa per evitare ulteriori danni ai siti, così come le gestioni fallimentari del pubblico e bla, bla, bla (per me vuol dire che non è cambiato nulla e non c’è nulla di nuovo, concretamente, all’orizzonte).

In merito alla situazione energetica sembra che esista solo eolico e  fotovoltaico.
Qualcuno è in grado di spiegarmi perché in Svizzera, Inghilterra, Germania … ma anche a Cesena si orientano su una tecnologia come la gassificazione che, funzionando ad una temperatura ultraelevata, credo possa definirsi a caldo? (le emissioni inquinanti di questi impianti sono inferiori alla scorreggia di un moscerino, trattano qualsiasi rifiuto, creano energia e materie riciclabili e non sono impattivi)

Esiste ancora qualcuno che possa spiegarmi perché vengono ignorate tecnologie che non consumano nulla, che non inquinano, che non devastano il paesaggio come per l’eolico o il fotovoltaico, e,  producono energia elettrica con il solo costo dell’impianto? ...qualcuno ci avrà pure studiato e lavorato per realizzarlo!

Il mio amico Emilio è convinto che stanno  lavorando bene.
Lo stesso cliché è sulla questione del polo scolastico: invito a questa riflessione.


Negli ultimi trent'anni’, l’edilizia ospedaliera pubblica ha realizzato due grandi strutture: Cerreto  e S. Agata…a Telese ha dislocato l'amministrazione. Entrambe sono state create su indicazione della politica, non credo (e non ne ho certezza) che si sia  fatto inizialmente uno studio sulla proiezione urbanistica territoriale. A meno che non l’abbia fatta qualcuno che ha sbagliato platealmente le previsioni, immaginate se un buon urbanista avesse indicato, prima di costruire Cerreto, la zona di Telese Terme.

Pensate che ci sarebbe stato bisogno di spendere tutto quel danaro pubblico per S.Agata e se fossero state necessarie le varie strutture private che esistono oggi, nel posto dov’era logico che il pubblico le creasse?

Io credo che oggi Telese avrebbe potuto avere un polo ospedaliero davvero importante, baricentrico e funzionale per l'utenza dell'intera Valle Telesina.

Non credete che la politica debba chiedere consigli a chi ne capisce, prima di sentirsi orgogliosi di aver contribuito ad indicare (o denigrare) i possibili siti di un polo scolastico? Ancora una volta sembra che a prevalere sia la visibilità politica sull'interesse generale, perché programmare il territorio è un'operazione lunga, faticosa e non porta voti.

Ma oltre al mio amico Emilio, pare che tutta l’informazione locale e le associazioni ambientaliste, siano convinte che va bene così ed è il meglio che ci meritiamo. Io, nell'augurarmi di sbagliare, ho le stesse perplessità di Lia Buono e Michele Clarizia..

Flaviano Di Santo


 
 

 

     

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