articolo in risposta a :
1
ottobre 2009 - Provincia BN, lettera aperta a
"Luminosa" (?) Antonio De Lucia Comunicato
Stampa n. 1036 del 30 settembre 2009
http://www.vivitelese.it/_%20archivio%202009/vita%20sociale%202009/00%20provincia%20BN%20e%20v.Telesina/Provincia%20154.htm
Comitati Civici di San Salvatore Telesino e
Guardia Sanframondi
contro l’Inceneritore
Cittadini in Movimento –
Laboratorio di cittadinanza attiva
http://transizionesst.blogspot.com/
Gianvito Bello: Fonti rinnovabili o biomasse
inesistenti (ma persistenti)?
Sono passati solo due mesi dalla CDS decisoria
sull’impianto di incenerimento previsto per San
Salvatore Telesino, che ha bocciato il progetto
Vocem, ma sono già ricomparse le biomasse in
Provincia di Benevento.
Roboanti proclami e innumerevoli comunicati
stampa su una programmazione provinciale
progressista e lungimirante e una diversa
politica energetica vengono spazzati via in un
sol colpo dall’Assessore Gianvito Bello.
Cancellata l’affermazione, sempre
confermata dal presidente Cimitile che “la
politica energetica provinciale era improntata
esclusivamente sulle fonti rinnovabili
(fotovoltaico)”.
Dal titolo del
comunicato stampa: “Provincia via libera agli
impianti di produzione di energia da fonti
rinnovabili” del 30 settembre 2009,
http://www.ilquaderno.it/provincia-via-libera-agli-impianti-produzione-energia-fonti-rinnovabili-39360.html,
ci
saremmo aspettati che, finalmente, si desse vita
al “Tempio del sole”centrale tecnologicamente
avanzata da 20 MW” o alla installazione
sugli edifici pubblici, come scuole e uffici, di
impianti fotovoltaici finanziabili, e quindi
altamente convenienti sia per il pubblico che
per il privato.
Invece
l’Assessore Bello coglie l’occasione per
proporre impianti di “fotovoltaico, eolico,
idroelettrico fino ad 1 MW di potenza; nonché
quelli alimentati
a biomasse e/o biogas fino a 5MW”
La nuova stagione
di “politiche energetiche e alternative” basata
su “un progetto completo di filiera”,
contrariamente a ciò che ci aspettavamo, e che
l’assessore comunicava essere stato approvato
anche in sede regionale, non è che la stessa
vecchia strategia osteggiata da tanti cittadini.
L’assessore propone, infatti, ASSURDAMENTE, agli
enti locali e ai privati di presentare progetti,
autorizzabili in 90 giorni, per impianti che
utilizzano come materia prima biomasse
“inesistenti” nella nostra provincia, e quindi
rifiuti, per una quantità di 55.000 tonnellate
annue per ottenere una potenza ‘pari’ alla metà
della centrale progettata dalla Vocem per San
Salvatore Telesino.
Ecco cancellate in
un baleno tutte le chiacchiere “coraggiose”
fatte fin’ora, salvo poi sostenere il primo
comitato locale che ovviamente si costituirà nel
primo sfortunato paese della Provincia in cui
sarà presentato un progetto di biomasse da 5 MW.
Tutte le parole
spese contro la Vocem sono sfumate in modo
indegno nella desolazione di un ritorno al
“nardoniano“ ardore di bruciare la mitica
paglia, e magari anche qualche copertone
abbandonato.
Ma
l’assessore
Bello non aveva promesso
di cambiare e migliorare il PEA proprio per il
macroscopico errore,
commesso precedentemente,
di prevedere
due centrali nella
nostra provincia?
Solo qualche mese fa
l’assessore Bello litigava con Izzo, consigliere
PDL alla Provincia,
e affermava, riferendosi alla Luminosa:
“«La Provincia
di Benevento si è dotata del Piano Energetico
Ambientale Provinciale (PEA) con una delibera
del Consiglio Provinciale del 2004. La Provincia
sannita è stata, dunque, la prima in Campania a
dotarsi di un Piano e lo ha fatto ben cinque
anni prima dell’adozione da parte della stessa
Regione di uno strumento analogo. Attualmente,
la Provincia ha in corso l’aggiornamento del
documento di pianificazione, con il supporto
dell’Università del Sannio.
In ogni caso,
nella sua versione vigente, il PEA non prevede
alcun impianto di produzione di energia
utilizzando il biogas, essendo anzi l’intera
pianificazione delle politiche energetiche
provinciali improntata esclusivamente sulle
fonti rinnovabili (fotovoltaico).
La
Provincia ha sottoscritto nel 2007 un Accordo
Quadro con la Regione e l’Università del Sannio
per un polo di eccellenza per una filiera
energetica da fonte rinnovabile (fotovoltaico),
sia per quanto concerne la produzione in sé
della stessa, catturando la luce del sole, sia
per quanto riguarda tutta la linea di manufatti
occorrenti per tale necessità. Già oggi il
Sannio produce circa 400 MW di energia da fonte
rinnovabile immettendola nella rete: siamo in
condizione di poter immettere in rete, entro il
31.12.2010, altri 100 MW di energia da fonte
rinnovabile.”
http://www.tvsette.net/modules.php?name=News&file=article&sid=12243
L’assessore sa bene che
per biomassa si intende anche la parte
biodegradabile dei rifiuti e che nella provincia
di Benevento non sarà mai
possibile reperire
55.000 tonnellate annue ( per ogni impianto) di
biomassa vergine intesa come sfalci ed altri
scarti dell’agricoltura, pertanto non riusciamo
davvero a comprendere come mai ha inteso
proporre ad enti e privati di attivarsi per
presentare progetti simili, se non stravolgendo
la vocazione del territorio e… le sue stesse
parole.
“Nel
Sannio verranno realizzati le macchine, gli
impianti e gli strumenti che consentono di
ricavare l’energia dalla luce del sole. Si
rafforza la sensibilità collettiva circa una
produzione eco-compatibile e da fonti non
inquinanti e riproducibili. Dal canto suo la
Provincia di Benevento ha interessato da mesi
tutti i Comuni per la sottoscrizione di singoli
Accordi di programma, come quello già siglato
con il capoluogo. L’assessore Bello sottolinea
che l’ente provincia conta di giungere entro
l’estate, come obiettivo di fondamentale
rilevanza strategica a varare programmi per la
produzione di energia per 100 Megawatt.”
http://www.rinnovabili.it/contratti-di-programmalassessore-bello-la-provincia-in-prima-linea-per-lenergia-alternativa
La programmazione
energetica e ambientale va necessariamente
fatta con un ampio confronto democratico e in un
contesto di rigorosa tutela ambientale dei
territori, e secondo
le specificità e le
potenzialità degli stessi.
Non si può individuare il futuro di questo
territorio nell’agricoltura sostenibile e di
qualità,
nel turismo rurale
archeologico, nei
prodotti “ locali ” e
continuare a parlare di grandi centrali a
biomasse per produrre energia da mettere in rete
o per scopi speculativi.
Le politiche energetiche
vanno indirizzate all’autonomia ed al supporto
delle aziende locali che si consegue con
l’azione combinata del risparmio e
dell’autoproduzione ricorrendo al fotovoltaico,
al solare termico, alla geotermia ed al
micro-eolico. Solo così si può perseguire la
possibilità di soddisfare le esigenze
energetiche dei singoli, ottenere risparmio
economico in bolletta
e, nel contempo,
non aggiungere un
Kw in più di quanto necessita,
nell’interesse
della salvaguardia del territorio.
Saremo mai in grado di
mettere in piedi finalmente un piano provinciale
che sia coerente in tutte le sue parti,
dall’energia all’economia, dall’ambiente alla
qualità della vita, dal “dichiarato” alla
realtà? Ogni deroga alla coerenza e’, come
sempre, un cattivo indice,
specialmente in assenza di confronto pubblico.
L’assessore,
prima di annunciare
investimenti in campo energetico non condivisi,
o suggeriti dai soliti noti, dovrebbe ricordare
le dichiarazioni rilasciate in precedenza, per
non farle rimanere vuote parole pronunciate solo
per arginare proteste o cavalcare movimenti
diffusi nati in difesa di politiche sostenibili
e rispettose della volontà dei territori.
All’epoca
sosteneva anche la necessità che si attivassero
“le procedure per
la pianificazione territoriale. Decisivo sarà il
coinvolgimento del territorio a cominciare dai
comuni ma anche dalle associazioni.
In tale attività è assolutamente centrale il
ruolo del Consiglio Provinciale, in quanto
occorre regolamentare, con un attento studio di
pianificazione, in linea con il Piano
Territoriale di
Coordinamento, le tante iniziative che da più
parti provengono. Dovrà, infine, essere avviata
un’attività di informazione dei cittadini e di
coinvolgimento delle comunità. L’obiettivo è
quello di agevolare gli investimenti in un
settore strategico quale quello energetico, in
un contesto di organizzazione e programmazione
degli interventi, compatibile con le
caratteristiche e peculiarità dei territori
interessati”.
http://www.ilquaderno.it/polo-energie-alternative-bello-sara-coinvolto-territorio-25934.html
Pertanto,
chiediamo all’assessore Bello di rivedere le
sue proposte di impianti, ed al Presidente
Cimitile di esercitare un maggiore controllo su
come gli assessori della Provincia realizzano i
piani originari espressi sin dal momento del Suo
insediamento e riconfermati, almeno a parole, in
innumerevoli comunicati stampa.
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