3 settembre 2009
Provincia BN, Cimitile a sostegno dei precari
Antonio De Lucia

 

 

Provincia di Benevento

 

Comunicato Stampa n. 951 del 01 settembre 2009

 

Il presidente della Provincia di Benevento, Aniello Cimitile, accompagnato dagli assessori Annachiara Palmieri (politiche formative), Carlo Falato (politiche culturali), Giovanni Bozzi (Bilancio) e Carmine Valentino (attività produttive), ha testimoniato la solidarietà della Giunta e dell’intero Sannio nei confronti dei docenti precari in lotta per la conservazione del posto di lavoro recandosi oggi pomeriggio presso il presidio da loro impiantato davanti all’Ufficio Scolastico provinciale.

Il presidente e gli assessori sono saliti anche sul tetto dove sei docenti hanno deciso di mettere in atto una forma ancora più dura di protesta. Qui il presidente e gli assessori si sono resi personalmente conto del coraggio e della determinazione che i manifestanti mettono in mostra per la durezza della situazione: i precari sono afflitti da un sole implacabile che rende bollente il pavimento del tetto e quasi impossibile la permanenza.

Il presidente Cimitile, a nome personale e della Giunta, ha espresso l’auspicio che la protesta che è partita da Benevento per coinvolgere numerose altre città italiane, possa avere successo.

«Vengo dal ’68 – ha detto Cimitile ai precari – eppure mai avrei potuto pensare di dovermi confrontare con un attacco pesante e scandaloso quale quello che ormai da tempo viene perpetrato nei confronti del sistema formativo pubblico a tutti i livelli, a partire dalla Scuola primaria per finire all’Università. Lo Stato non riesce a garantire le condizioni per rendere competitiva a livello internazionale i nostri sistema formativo e ricerca scientifica ed allora attacca il livello più debole della catena, i precari, che non sono certamente colpevoli per la mancanza di questo o quel certificato o di questo o quel punteggio in una graduatoria della sopravvivenza. Voglio che sia chiaro a tutti – ha scandito Cimitile davanti ai taccuini dei giornalisti – che invece sono proprio i precari a garantire la sopravvivenza dell’intero sistema formativo italiano. Io sono Rettore Universitario, sono docente universitario e sono presidente degli Ingegneri informatici italiani - ha proseguito Cimitile -: posso dunque testimoniare senza tema di smentita che la ricerca scientifica nel bel Paese non la fanno i professori ordinari e nemmeno gli associati: il lavoro grosso lo fanno esclusivamente i precari».

Il presidente Cimitile ha quindi assicurato, parlando anche con rappresentanti del mondo sindacale presenti in piazza Gramazio a sostegno del presidio, di essere in costante contatto con la Giunta regionale e di auspicare segnali positivi da parte del Governo centrale per una via d’uscita a questa intollerabile situazione.

 


 

http://www.ilsannita.it/20090209-9743-viespoli-‘il-precario-da-licenziare-e-cimitile’/

 

Viespoli: ‘Il precario da licenziare è Cimitile’

 

 

“La lezione che ricavo dalla giornata di ieri è che il precario da licenziare è Cimitile, le cui dichiarazioni recuperano un linguaggio vetero-sessantottino nella violenza dei toni, nell’aggressività delle argomentazioni e nella strumentalità delle valutazioni.
L’istruzione è una grande questione di sistema che non può essere affrontata con la faziosità e il rancore ideologico che hanno fin troppo avvelenato la scuola pubblica”.
E’ quanto dichiara il sottosegretario al Lavoro, Pasquale Viespoli, in relazione alle dichiarazioni rilasciate dal presidente della Provincia di Benevento, Aniello Cimitile, nell’incontro avuto con i precari sanniti della scuola.

 

 


 

Comunicato Stampa n. 954 del 02 settembre 2009

 

Commento del presidente della Provincia di Benevento, Aniello, in merito ad alcune dichiarazioni del Sottosegretario di Stato al welfare, sen. Pasquale Viespoli, circa la lotta dei precari della Scuola

 

«Non so se il sen. Viespoli sia stato male informato su quanto da me dichiarato sulle responsabilità dell’intero sistema politico italiano nei riguardi della Scuola, o se, mancandogli motivazioni e risposte sul problema reale, si rifugia in uno sguaiato attacco, con una violenza verbale, questa sì, degna di altri tempi.

Non mi resta che dire: “Se Giove si arrabbia vuol dire che ha torto”.

Quanto a me, io non sono mai stato, né mi sento un precario; in ogni caso, se il mio licenziamento può essere scandito con l’ottenimento, da parte sua, del non licenziamento dei precari della Scuola, sono a sua disposizione.

Magari potrebbe ottenere il blocco del più imponente licenziamento di massa che la Scuola ricordi e, casomai, il licenziamento della Gelmini».

 

 

 

 

     

 Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it