Provincia di Benevento
Comunicato Stampa
n. 743 del 04 maggio 2009
Decisione di alto profilo sociale
e politico-programmatico quella assunta oggi dal
Consiglio provinciale, riunito sotto la
presidenza di Giuseppe Maria Maturo, al termine
di un dibattito intenso ed elevato. E’ stata
approvata a voti unanimi, infatti, la mozione
presentata dalla consigliera Erminia Mazzoni
finalizzata a dare priorità agli interventi
della Provincia sulla viabilità nel comprensorio
montano del Fortore.
Il documento, illustrato in Aula
dalla stessa Mazzoni, che trasformava una sua
precedente interrogazione, ha preso spunto dai
numerosi movimenti franosi che si sono innescati
negli ultimi mesi nella zona di nord-est del
sannio, al confine con Puglia e Molise e che
hanno reso davvero precaria, se non addirittura
compromessa, almeno in qualche caso, la rete
stradale locale.
La consigliera ha reclamato il
carattere di priorità agli interventi della
Provincia nell’area in considerazione di: 1) un
finanziamento nazionale, stanziato con legge n.
376/2003, destinato agli interventi sulle
strade statali n. 212 e n. 369 per 6,5 milioni
di Euro attribuiti in tre diverse annualità; 2)
criticità complessiva delle arterie ricadenti
nell’area; 3) centralità dell’area fortorina,
così come riconosciuta nel Piano territoriale di
coordinamento della Provincia, tra il Tirreno e
l’Adriatico. La consigliera Mazzoni, nel suo
intervento, ha chiesto alla Provincia di
rivedere le proprie politiche nel Fortore
prefigurandole in un disegno unitario e
d’assieme capace di rivitalizzare, salvaguardare
e riqualificare la viabilità locale. Non è vero,
ha spiegato
la Mazzoni, che nel Fortore
siano mancati gli investimenti pubblici; è
mancata invece una vera e propria visione
politica di sviluppo e di sostegno complessivo
per quest’area.
La Mazzoni ha individuato
proprio nel Fortore il punto più alto delle
difficoltà che si incontrano nel governo dello
sviluppo del territorio amministrato dalla
Provincia, ma ha invocato una maggiore
attenzione istituzionale proprio da parte
dell’Amministrazione Cimitile che non ormai può
più limitarsi, ha detto, ad effettuare sola la
manutenzione ordinaria e straordinaria delle
strade invocando a giustificazione la
ristrettezza delle risorse finanziarie
disponibili.
Il consigliere Michele Maddalena,
intervenendo nella discussione, si è associato
alla denuncia dei malesseri che agitano la
popolazione del Fortore a causa dei pessimi
collegamenti viari, della carenza di
infrastrutture immateriali e di servizi
superiori ed ha annunciato il voto favorevole
alla mozione.
Spartico Capocefalo ha invocato
una razionalizzazione delle risorse disponibili,
nonché ad utilizzare al meglio i fondi stanziati
per la realizzazione della strada “Fortorina”,
che, a suo giudizio, dovrebbe partire dalla
costruzione di un tunnel al Casone Cocca,
anziché replicare il tracciato della vecchia
strada “Beneventana”.
Cosimo Izzo ha dal canto suo
invocato una diversa destinazione delle risorse
di Bilancio dell’ente perché, a suo giudizio,
spesso
la Provincia
investe per ragioni di politica clientelare in
iniziative che non sono destinate a favorire lo
sviluppo, ma solo ad ottenere qualche vantaggio
di carattere elettorale privo di sbocchi.
Ha chiuso la discussione il
presidente della Provincia Aniello Cimitile.
Egli ha definito le aree montane del Fortore e
dell’Alto Tammaro come in forte ritardo di
sviluppo: “il Fortore e l’Alto Tammaro – ha
scandito Cimitile - sono le aree interne delle
aree interne. Non si può risolvere il problema
dello sviluppo del Sannio se non si affronta
quello specifico del ritardo di quei
comprensori”. Cimitile ha denunciato che gravi
sono i problemi in tema di attività produttive,
infrastrutture materiali ed immateriali e
servizi superiori, a partire da quelli
scolastici, che si registrano nella zona.
Occorre, dunque, secondo Cimitile un quadro
strategico di ampio respiro e a lungo termine,
cioè superiore anche alla scadenza di due o più
consiliature, supportandolo con un progetto
politicamente bipartizan: solo l’unità di
intenti potrà garantire – ha spiegato Cimitile -
un nuovo futuro al Fortore. Sul problema della
strada “Fortorina”, Cimitile ha evidenziato la
difficoltà di attuazione sul piano economico e
ambientale, ma ha anche comunicato la
conclusione del lavoro tecnico svolto negli
ultimi mesi, su sua iniziativa, con l’ANAS e
la Regione Campania. Tale
lavoro, ha proseguito Cimitile, sarà portato a
breve all’attenzione del dibattito politico per
individuare le progettazione e le fattibilità.
Stiamo lavorando, ha detto Cimitile, ad un
grande asse di collegamento che da Napoli passi
per il Fortore e quindi sbocchi nelle Regioni
Puglia e Molise; ma, ha precisato il presidente,
occorre intervenire anche per la banda larga,
per le attività produttivi e per i settori
formativi, ed anche per tutti questi a breve vi
saranno delle novità. Il presidente Cimitile ha
quindi ipotizzato un futuro per il Fortore nella
produzione di energia da fonti alternative ed
ecocompatibili con particolare riguardo a quelle
alimentate dalle acque della diga di
Campolattaro. Infine, Cimitile ha assicurato la
massima attenzione per un progetto di rilancio
turistico per i borghi dell’area Fortore.
Alla fine della discussione la
mozione della consigliera Mazzoni è stata
approvata all’unanimità.
Questa votazione sul Fortore è
venuta dopo due ore di dibattito più
squisitamente politico sulle comunicazioni del
presidente circa la nomina dell’assessore Nunzio
Pacifico dopo la revoca di Nicola Augusto
Simeone per scelte del Partito di appartenenza.
Le dichiarazioni di Cimitile sono state
contestate dall’opposizione, ferma nel chiedere
lo scioglimento della Consiliatura. Il
Consigliere Capocefalo ha detto infatti che
serve un atto di umiltà perché non è dignitoso
che una Amministrazione si regga su due uomini
che erano schierati dall’altra parte; Di Somma
ha parlato di una maggioranza incoerente e
rissosa; Ricciardi di una coalizione opaca; Nino
Lombardi ha prefigurato la possibilità di un
governo istituzionale e, in mancanza, di questo
di nuove elezioni; il consigliere Izzo ha
affermato che la maggioranza si è sfiduciata da
sola quando l’UDEUR è uscita; il consigliere
Rubano ha invece rimarcato che la stessa
minoranza non ha alcuna volontà di tornare alle
urne; il consigliere Lamparelli ha richiamato la
minoranza ad una presa di consapevolezza circa
le tenzioni interne che la agitano dopo
l’ingresso dell’UDEUR. Ha chiuso la lunga
discussione il presidente Cimitile il quale ha
chiesto alla minoranza di assumersi la
responsabilità di parlare di problemi reali di
sviluppo e non di soffermarsi sui tatticismi.
Il Consiglio ha quindi licenziato
il provvedimento relativo alla Commissione per
la pari opportunità tra uomo e donna ed ha
discusso l’interrogazione del consigliere
Ricciardi relativa ai criteri ispiratori per la
formazione di un elenco di soggetti per
incarichi a tempo determinato o a progetto
dell’Agenzia Sannio Europa. L’assessore
provinciale Giovanni Bozzi, rispondendo al
consigliere, ha illustrato i criteri adottati
che confermano a suo giudizio la trasparenza
degli atti. Insoddisfatto si è infine dichiarato
Ricciardi.
Comunicato Stampa
n. 747 del 05 maggio 2009
Il presidente del
Consiglio provinciale di Benevento, Giuseppe
Maria Maturo, ha convocato l’Assemblea per il
prossimo 11 maggio alle ore 11, per la
trattazione dei seguenti punti all’ordine del
giorno:
1)
Programma triennale dei lavori
pubblici 2009/2011. Approvazione;
2)
Bilancio di previsione 2009 e
suoi allegati. Relazione revisionale e
programmatica e Bilancio pluriennale 2009/2011.
Approvazione.
Comunicato Stampa
n. 742 del 04 maggio 2009
La Provincia
di Benevento ha avviato formalmente la fase
istitutiva del “Parco Fluviale Calore-Sabato”.
Dopo una intensa concertazione con i comuni
rivieraschi sanniti, l’assessore all’ambiente
della provincia Gianluca Aceto ha provveduto ad
inviare ai comuni aderenti il documento formale
di istituzione e di adesione per il Parco. I
Comuni interessati sono 23: Amorosi, Apice,
Benevento, Calvi, Castelpoto, Castelvenere,
Ceppaloni, Foglianise, Guardia Sanframondi,
Melizzano, Paduli, Paupisi, Ponte, Sant'Angelo a
Cupolo, Sant'Arcangelo Trimonte, San Giorgio del
Sannio, San Leucio del Sannio, San Lorenzo
Maggiore, San Nicola Manfredi, Solopaca, Telese,
Torrecuso, Vitulano. Aderiscono al protocollo,
oltre ovviamente alla Provincia, anche l'Ambito
Territoriale Ottimale (ATO) Calore Irpino e
l’Autorità di bacino Liri- Garigliano-Volturno,
l'Arpac, il Consorzio di bonifica Sannio Alifano
e il Consorzio di bonifica UFITA.
Il “Parco Fluviale Calore-Sabato”
rientra nella rete ecologica regionale e
provinciale e costituisce un contributo a
riqualificare i bacini dei fiumi Calore e Sabato
in linea con gli indirizzi comunitari, nazionali
e regionali in materia di Parchi e Riserve
Naturali. Infine, il nuovo Parco fluviale vuole
migliorare l'utilizzo del territorio tutelando
l'identità, il patrimonio storico-culturale, le
risorse paesistico-ambientali. L’iniziativa
della Provincia prende spunto dalla Legge
regionale n. 13 del 1993, che ha istituito il
Sistema di Parchi e Riserve Naturali, definendo
quale patrimonio naturale le formazioni fisiche,
geologiche, geomorfologiche e biologiche o
gruppi di esse, che hanno rilevante valore
naturalistico e ambientale, avendo quali
elementi costitutivi, tra le altre, le aree
fluviali e lacuali di valore naturalistico, che
costituiscono un sistema omogeneo individuato
dagli assetti naturali dei luoghi, dai valori
paesaggistici e artistici e dalle tradizioni
delle popolazioni locali. Secondo l’assessore
Aceto l’istituzione del Parco fluviale
Calore-Sabato rappresenta, nel contesto della
costituzione di una “rete ecologica provinciale”
una grande opportunità per attuare una visione
sistemica del territorio per la salvaguardia e
valorizzazione delle risorse ambientali e
naturalistiche.
Comunicato Stampa
n. 741 del 02 maggio 2009
La Provincia
di Benevento, in collaborazione con l’ASL -
Servizio Veterinario di Sanità Animale, intende
presentare un progetto che per contrastare il
fenomeno del randagismo dei cani. E’ quanto ha
comunicato a tutti i sindaci del Sannio
l’assessore all’ambiente della Provincia
Gianluca Aceto.
In una lettera che viene appunto
recapitata in queste ore, l’assessore ha chiesto
a tutti i Comuni la disponibilità a partecipare
all’iniziativa della Rocca dei Rettori.
Aceto ha rilevato che, come
purtroppo la cronaca di questi ultimi tempi
tristemente e dolorosamente insegna, i cani
randagi, presenti in numero imprecisato sul
territorio provinciale, possono costituire un
gravissimo pericolo per la salute pubblica e la
sicurezza dei cittadini. Le istituzioni, dunque,
mobilitate anche dal Prefetto, prosegue Aceto,
debbono arginare il problema con una un
programmazione mirata al controllo delle nascite
attraverso la sterilizzazione non solo dei cani
randagi, ma anche dei gatti liberi, nonché,
precisa l’assessore, anche dei cani padronali,
essendo anche questi ultimi causa di incremento
del fenomeno complessivo.
In questa ottica, ha spiegato
Aceto,
la Provincia
ha avviato una collaborazione con l'ASL,
finalizzata a promuovere campagne di
sensibilizzazione e a sostenere le attività
necessarie per contrastare il fenomeno. In tale
direzione, ha proseguito l’assessore, va il
progetto di Parco naturalistico
Uomo-Animali-Ambiente approvato dal Consiglio
provinciale il 19 dicembre 2008.
Aceto ha sollecitato i sindaci a
rifarsi alla normativa di riferimento e,
soprattutto, alla possibilità di avere accesso
ai contributi stabiliti da una delibera della
Giunta regionale della Campania in esecuzione
della legge regionale n. 16 del 2001 che
interviene per la “Tutela degli animali
d’affezione e prevenzione del randagismo”.
Massima attenzione, dunque, ha chiesto Aceto nel
tener presente che i Comuni hanno come termine
ultimo per la presentazione dell’istanza alla
regione il 31 maggio prossimo: pertanto,
l’assessore ha dichiarato la piena disponibilità
della Provincia ad un’azione di coordinamento e
di corresponsabilizzazione. Considerata la
ristrettezza dei tempi, ha concluso Aceto nella
sua lettera ai sindaci, si attende una risposta
positiva da parte dei Comuni entro i prossimi 7
giorni, così da poter approntare un piano
organico e razionale su scala provinciale.
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