Provincia di Benevento
Comunicato Stampa
n. 1179 del 19 novembre 2009
Completo dissenso in merito alla
decisione del Governo centrale e del Parlamento
di privatizzare l’acqua è stata espressa
dall’assessore provinciale Gianluca Aceto.
Secondo Aceto, non consentire
l’amministrazione e la gestione della parte
pubblica di un bene essenziale quale l’acqua,
significa offrire quanto meno il fianco alle
speculazioni ai danni del cittadino comune. Non
si tratta di demonizzare l’Azienda privata in
quanto tale che andrà a gestire il servizio, ha
spiegato Aceto; piuttosto il Governo ed il
Legislatore non hanno voluto comprendere come
sia facile l’aggressione alla gola del
consumatore su una materia così vitale.
Già in altri comparti, ha
continuato l’assessore, a partire dalla gestione
dei rifiuti, si è constatato, al di là di ogni
dubbio, che la malavita organizzata l’ha fatta
da padrone; figurarsi cosa può succedere per
l’acqua – ha rincarato Aceto.
Nella migliore delle ipotesi, è
ragionevole attendersi una crescita dei costi a
carico delle Famiglie e degli utenti per la
banale ragione che, naturalmente, l’Impresa
privata deve garantirsi profitti, non può
lavorare in perdita e certamente non vorrà
effettuare investimenti in infrastrutture,
tecnologie e controlli anche di natura sanitaria
sul bene distribuito.
Un controllo sociale e politico
su un bene collettivo quale l’acqua, ha detto
ancora Aceto, andava dunque salvaguardato,
sebbene fino ad oggi, ha ammesso con franchezza
lo stesso assessore, siano mancate significative
inversioni di tendenza nelle più volte
denunciate politiche clientelari che si sono
sviluppate proprio sulla gestione del prezioso
liquido.
Il ruolo predominante del
pubblico tuttavia ha ricordato Aceto ha comunque
tenuto sotto controllo le tariffe sull'acqua e
ha garantito politiche di investimento nel
settore anche se in misura inferiori ai bisogni
reali. Cosa accadrà d’ora innanzi però, con il
servizio in mano ai privati, ha concluso Aceto,
è facile da immaginare. |