ASSOCIAZIONE DI FAMILIARI E AMICI DEI
SOFFERENTI PSICHICI
“La rete sociale”
I
vertici della Asl e del Dipartimento di Salute
Mentale di Benevento incontreranno martedì
prossimo 28 luglio l’Associazione di familiari e
amici dei sofferenti psichici “La Rete Sociale”
per dare seguito alla richiesta di chiarimento
fatta dalla stessa Associazione in merito alla
sconvolgente notizia riportata dalla stampa un
paio di settimane fa: e cioè, che il reparto
psichiatrico di diagnosi e cura situato
nell’ospedale Rummo di Benevento, sarebbe
diventato sede di estorsioni per un gruppo
criminale.
Come si legge, infatti, in una nota del
procuratore aggiunto della DDA di Napoli, l’
“estorsione, aggravata dal metodo mafioso”
sarebbe avvenuta con un sistema “emblematico”
per “agganciare le vittime”: cioè nel reparto
psichiatrico del Rummo dove Saverio Sparandeo
“elemento apicale dell’omonimo clan” è stato
ricoverato per oltre 2 mesi.
La gravità di questa notizia,
dunque, è tale che l’Associazione – a tutela
degli ammalati psichici cui è destinato il
reparto di emergenza del Rummo - ha chiesto un
chiarimento ai vertici sanitari sollevando
pubblicamente 5
interrogativi:
1)
Chi e perché ha consentito l’accoglimento di
Saverio Sparandeo nel SPDC?
2)
Chi gli ha consentito di rimanere per oltre 2
mesi in un reparto dove normalmente il ricovero
non supera qualche settimana?
3)
E’ vero che, pur scarseggiando i posti letto,
gli sarebbe stata concessa una camera singola?
4)
Quali effetti sulle cure ai degenti ha avuto il
clima di intimidazione inevitabilmente creatosi?
5)
E soprattutto, visto che il vero pericolo sono i
criminali e non i malati, perché non aprire le
porte di ferro - che ingiustamente isolano dal
mondo i sofferenti del reparto psichiatrico -
agli unici veri interessati: cioè agli ammalati,
ai loro amici e familiari?
A
seguito di questa richiesta di chiarimento,
dunque, il direttore generale della Asl Bruno
De Stefano incontrerà martedì alle 11,30, alla
presenza del responsabile del Dipartimento di
Salute Mentale Lucio Luciano, i responsabili
della “Rete Sociale”. Nell’incontro, ovviamente,
sarà anche affrontato il problema delle
procedure amministrative da adottare per
sventare lo spostamento del reparto psichiatrico
dal Rummo a Sant’Agata dei Goti: argomento
rispetto al quale De Stefano – pur dichiarandosi
concorde con la posizione assunta
dall’Associazione – ha espresso perplessità
sugli aspetti formali.
Perplessità in parte già allo
studio di alcuni membri del nuovo consiglio
direttivo dell’Associazione, eletto
dall’assemblea dei soci tenutasi pochi giorni
fa. Proprio per affrontare meglio le
problematiche che investono il delicato settore
della salute mentale, infatti, gli iscritti alla
“Rete Sociale” – il cui numero è aumentato di
10 volte negli ultimi 2 mesi – hanno deciso
di allargare anche il numero di componenti del
Consiglio direttivo che oggi risulta composto,
oltre che dall’ex presidente per oltre un
decennio Liano Boffa, dal manager
Nicola La Peccerella, dalla giornalista
Serena Romano, dall’avvocato Maria Teresa
Vallefuoco presidente provinciale dei
“Giuristi democratici”, dall’avvocato Luca
Coletta esperto di Diritto Amministrativo,
dall’ingegnere Renzo Vittur ex
amministratore delegato Ge.se.sa e
dall’architetto
Giuseppe Polvere.
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