Associazione dei Comuni della Valle Telesina:
Quale futuro?
“Fondiamo Telesia”. Gli interventi al Convegno
di Puglianello
Il
Sindaco Bartone parla del dovere di
confrontarsi per studiare strategie comuni che
elevino la qualità della politica locale e
portino sollecitazioni alla classe
imprenditoriale e alle associazioni.
Rubano parla di idea intrigante da
cantierare subito per poter intercettare i fondi
strutturali europei 2007-2013.
Felice Laudadio chiarisce che il
progetto, benché datato, non ha bisogno di
essere adeguato a nessun particolare quadro
normativo attuale poiché l’associazionismo è
qualcosa di spontaneo che si rende necessario
per vincere le sfide da affrontare e realizzare
il principio di sussidiarietà degli enti locali.
Un
decentramento senza fondi è impossibile e per
questo bisogna puntare all’efficienza e
all’efficacia nell’individuazione e
realizzazione dei servizi e delle funzioni
territoriali. Da sempre il Comune è stato
detentore di competenze e compiti e, in questo
senso, organo di mediazione tra bisogni del
cittadino e della comunità territoriale. D’ora
in avanti l’essere piccoli dovrà essere sinonimo
dell’essere adeguati. Dunque mettiamo insieme le
competenze, troviamo le intese attraverso il
dibattito e il confronto su quali temi e su
quali funzioni e servizi organizzare, adeguando
e differenziando l’offerta e soprattutto
organizzando con criteri che pongano in primo
luogo obiettivi chiari.
Dello stesso tono l’intervento di Pino
D’Occhio il quale ribadisce che Telesia c’è
nei fatti, poiché tra i Comuni interessati non
c’è concorrenza ma complementarietà, e che per
svilupparsi non necessita di una base giuridica
ma di una coscienza telesina. La sussidiarietà
deve basarsi sui principi di efficienza,
efficacia e economicità con la graduale
riorganizzazione dei servizi su scala
comprensoriale.
La
sovrintendente Maria Luisa Nava ha
parlato invece delle potenzialità della zona
auspicando una solidarietà territoriale e
osteggiando i cosiddetti “Comuni polvere” che
fanno dell’autogoverno un fattore di
competizione che impedisce la crescita. Non
bisogna rubarsi i turisti ma scambiarseli
diversificando l’offerta culturale per cercare
di determinare un vero progresso per la società
civile che è qualcosa che va ben al di là della
creazione di un museo o della realizzazione di
un progetto che non porti ricchezza ma solo
costi di gestione. Integrare e valorizzare
l’offerta concentrandosi su ciò che è più
specifico.
Infine Giuseppe Di Cerbo, il quale
lamenta il fatto che da anni si discute ma non
si è mai operato. Si augura che questo possa
essere il primo di altri incontri e chiama i
suoi colleghi sindaci ad una assunzione di
responsabilità che porti riscatto alla nostra
terra.
“Fondiamo Telesia” Questa l’esortazione di
Tullio Iannotti, già Presidente della
Provincia di Benevento, intervenuto ieri al
convegno pubblico tenutosi presso la sala
consiliare del Comune di Puglianello avente come
tema “L’associazione dei Comuni della Valle
Telesina: quale futuro”. Interviene per ultimo
poiché a lui è affidato il ruolo di chi deve
chiudere il dibattito e esporre le momentanee
conclusioni e, in effetti, contribuisce a fare
un po’ di chiarezza, almeno da un punto di vista
lessicale. Non è opportuno parlare di Lega
Telesina per non ingenerare imbarazzo e non va
bene neanche l’espressione Città Telesina,
poiché “città” rimanda ad un soggetto
amministrativo autonomo.
Il
termine più corretto è Telesia, per gli annessi
storici e per il ruolo fondamentale che dovranno
avere il Comune di Telese Terme e il Sindaco
Pino D’Occhio, chiamato direttamente in causa da
Tullio Iannotti come colui il quale ha l’onere
di convocare subito una costituente che dia il
via al progetto. Un progetto i cui veri
destinatari sono i giovani. Il Presidente
esprime “sorpresa e gradimento” per aver
scoperto che a muovere le acque e a riportare
l’attenzione su un argomento che è come “la
cometa di halloween” (che compare periodicamente
dopo un tot di anni) sia stato un giovane.
L’amara riflessione, ricordando il tempo in cui
Solopaca, ad esempio, contava 7.000 abitanti, lo
porta a constatare che i giovani molto spesso
vanno via dai nostri “comuni ospizio” (egli
stesso si definisce un emigrante). La necessità
di unirsi deriva dalla volontà di restituire
prospettiva, speranza e soprattutto lavoro ai
giovani. Al tavolo dei lavori siedono, oltre al
padrone di casa e moderatore Tonino Bartone e a
Tullio Iannotti, Francesco Rubano, Presidente
dell’associazione culturale GiovanIdee – Valle
Telesina, i sindaci Pino D’Occhio e Giuseppe Di
Cerbo, Maria Luisa Nava, soprintendente ai beni
archeologici e culturali di Benevento, Avellino,
Caserta e Salerno, Felice Laudadio, esperto di
diritto amministrativo.
La
scelta di invitare, quali relatori, soltanto tre
sindaci (con le delegazioni presenti in sala si
arrivava a contare una decina di Comuni
rappresentati) è dipesa dal fatto che il
convegno doveva servire a gettare una prima
pietra nello stagno, portando l’attenzione sul
tema in oggetto, lasciando in sospeso e
dilazionando il momento della vera partenza e
l’inizio delle operazioni. Invece non si
conoscono i motivi dell’assenza di Costanzo
Iannotti, precedentemente indicato da Rubano
come il soggetto dotato di “forte credibilità e
alto senso di mediazione che funga da autorevole
regia capace di determinare il necessario
equilibrio affinché i sindaci del comprensorio
diano vita ad un progetto unitario di ampio
respiro”. Il convegno si mantiene dunque sul
piano delle dichiarazioni di intenti con un po’
di indagine retrospettiva e un po’ di proiezioni
prospettiche.
Luca Mattei
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